Analisi tattiche, Serie A

Verona-Napoli: come è arrivata la vittoria dell’Hellas?

On Gennaio 27, 2021
By Michele Savoia | 0 Comments

COME ARRIVANO VERONA E NAPOLI A QUESTO MATCH

Intro del match

Il Verona arriva all’ultima giornata di andata forte di 27 punti conquistati che permettono alla formazione scaligera di presentarsi con serenità al match contro il Napoli. La sconfitta dell’ultima giornata a Bologna sicuramente non ha minato le certezze acquisite dagli uomini di Juric in questa prima parte di campionato. L’Hellas arriva a questa partita contro una big dopo aver pareggiato contro Roma(poi vinta a tavolino dai gialloblù per il caso Diawara), Juve, Milan e, addirittura, vinto contro Atalanta e Lazio.

Sponda Napoli, dopo la convincente vittoria in casa contro la Fiorentina(6-0),la prestazione in Supercoppa Italiana contro la Juventus non è stata delle migliori e ha permesso ai bianconeri di aggiudicarsi il primo trofeo dell’anno(1-0 Juventus).  In generale, dal mese di dicembre i risultati sono altalenanti. Tra Europa League, Coppa Italia, Supercoppa e Serie A il Napoli ha vinto 6 partite, pareggiate 3 e perse 4. Comunque i primi obiettivi della stagione sono stati rispettati: qualificazione ai sedicesimi di E.League e passaggio del turno in Coppa Italia. In campionato la formazione di Gattuso si trova 6a con 34 punti ma con una partita in meno.

ANALISI DELLA PARTITA

Schieramento in campo

Verona(1-3-4-2-1):Silvestri; Dawidowicz, Gunter, Dimarco; Faraoni, Tameze, Ilic, Lazovic; Barak, Zaccagni; Kalinic.

Napoli(1-4-2-3-1):Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj; Demme, Bakayoko; Lozano, Zielinski, Insigne; Petagna.

Primo tempo

Partita che inizia con il botto. Dopo neanche 10 secondi il Napoli passa in vantaggio. Lancio di Demme a cercare Lozano che sfrutta 2 errori di Dimarco per portare in vantaggio i partenopei:

  • il primo errore è di posizione. Non guarda assolutamente la linea e si trova 10 metri indietro rispetto ai 2 centrali. Quando si accorge che Lozano sta tagliando prova ad alzarsi ma Demme era già pronto a lanciare.
  • il secondo è tecnico. Si gira su stesso per cercare il pallone ma lo manca e manda in porta il giocatore messicano.

Nella clip successiva l’azione del gol del Napoli

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Nonostante l’avvio da incubo, i gialloblù non accusano il colpo e, soprattutto, continuano a giocare con le idee che mister Juric da 1 anno e mezzo porta avanti. Nella successiva clip l’aggressività di Zaccagni e Barak porta all’immediato recupero palla e Dawidowicz, una volta ricevuto il pallone, lo appoggia ma continua la corsa creando spazio e venendo dimenticato dai giocatori azzurri(l’azione prosegue con il fuorigioco dello stesso giocatore polacco)

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Questi movimenti dei 2 difensori gialloblù sono costanti nel gioco del mister croato. L’azione del gol del pareggio è l’emblema di questo Verona: Dimarco dalla difesa dal via alla manovra che conclude, ottimamente, lui stesso in area di rigore avversaria.

Non si può non rimarcare, però, la “pigrizia” di Bakayoko e Lozano che recuperano lentamente lasciando Dimarco da solo in area di rigore. Maksimovic, giustamente, copre su Kalinic poichè Koulibaly va a coprire sul taglio dentro di Barak. In questa circostanza a coprire l’uscita di Di Lorenzo dovevano essere o Bakayoko o Lozano.

Nelle due seguenti clip il gol del pareggio veronese e un’azione pericolosa conclusa con il tiro di Ilic.  In entrambe viene riproposta una delle costanti di gioco con i 2 difensori che salgono creando la superiorità numerica.

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Altro aspetto rilevante da prendere in considerazione è la fase di non possesso veronese. Le marcature sono sempre a uomo, ognuno ha il suo. Lasciare la propria porzione del campo è la normalità negli 11 gialloblù. Nella lavagna successiva Faraoni(esterno destro) è sulla fascia sinistra su una rimessa laterale del Napoli.

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Le difficoltà principali del Napoli sono state proprio nella costruzione. Gli azzurri non sono riusciti a costruire azioni dal basso subendo eccessivamente la pressione scaligera. Hanno, conseguentemente, provato a lanciare lungo su Petagna ma in diverse circostante i lanci di Meret hanno portato al recupero palla del Verona. Le occasioni più importanti degli uomini di Gattuso sono arrivate cercando Lozano. Il messicano ha messo in difficoltà più volte Dimarco (non a suo agio quando viene puntato in 1 vs 1) andando a puntarlo ma senza essere veramente incisivo.

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Ultimo aspetto tattico interessante nella fase di costruzione gialloblù sono i movimenti che fanno i due centrali di centrocampo. Soprattutto Ilic, maggiormente propenso all’impostazione rispetto a Tameze, si abbassa nella linea dei 3 difensori prendendo il posto di Dimarco che, a suo volta, si alza andando a toccare la linea laterale del campo. Questa è un altra costante tattica gialloblù che permette di avere un centrocampista che imposti da dietro e, allo stesso tempo, permette alla squadra di salire sfruttando l’asse sinistro Dimarco-Lazovic-Zaccagni.

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Secondo tempo

Il Napoli nei primi 10 minuti della ripresa ha il pallino del gioco in mano ma non riesce mai a creare azioni che portino pericolosità alla difesa veronese. In, almeno, tre circostanze i campani sono arrivati al limite dell’area di rigore ma non sono mai riusciti a scardinare la difesa avversaria. Sicuramente da sottolineare la compattezza del Verona ma, allo stesso tempo, è obbligatorio rimarcare la mancanza di idee in fase offensiva per gli uomini di Gattuso.

Come detto in precedenza il Verona ha trovato qualche difficoltà, nel primo tempo, a contenere Lozano. Anche nei primi 10 minuti del secondo tempo Lozano punta, più volte, Dimarco mettendolo difficoltà. Tanto che al 55esimo Juric decide di inserire Magnani al posto del difensore ex Inter.

L’azione del gol del vantaggio del Verona nasce da una palla, malamente, persa da Bakayoko. Precedentemente, come si vede nella clip sotto, è lampante la difficoltà del Napoli nel superare l’aggressività gialloblù.  Il Verona si muove uomo su uomo e sfrutta, al meglio, la palla persa napoletana andando a ribaltare l’azione. Il resto lo fa Zaccagni che si inventa un assist sontuoso per il bel gol di Barak.

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Dopo il gol del 2-1 la partita non cambia. L’organizzazione tattica unita ad una grande pressione permettono ai gialloblù di non subire il Napoli. Gli uomini di Gattuso, invece, continuano a faticare nella costruzione. Di seguito una clip eloquente delle difficoltà degli azzurri.

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Nuovamente, nella successiva azione, l’ottima fase di pressione del Verona con Faraoni che raddoppia su Politano facendo perdere il pallone all’ex Sassuolo. Evidenti sono le lacune nella creazione di gioco da parte napoletana.

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Il gol che chiude la partita arriva dopo l’ennesima palla persa dal Napoli. Ilic e Tameze non hanno smesso mai di pressare e, anche in questa occasione, inducono all’errore la squadra avversaria Ancora una volta costruzione napoletana troppo lenta.

https://streamable.com/lh3sk4

 

CONCLUSIONI

Il Verona ha vinto per:

  • l’organizzazione tattica. Aver preso gol dopo 10 secondi non ha condizionato assolutamente l’Hellas. Il modo di giocare non è cambiato e le costanti tattiche degli uomini di Juric si sono viste per tutti i 90 minuti.
  • l’aggressività. Il Verona è uscito vincitore perchè fisicamente ha “distrutto” il Napoli.
  • l’aver finalizzato al meglio le occasioni create. Gli errori del Napoli e la qualità del Verona hanno permesso ai gialloblù di segnare 3 gol.

Il Napoli ha perso per:

  • la difficoltà nella costruzione. Rarissime sono le occasioni create partendo da una costruzione fluida dal basso.
  • stanchezza fisica e mentale. La sconfitta con la Juventus ha pesato dal punto di vista fisico e mentale. La squadra, nel secondo tempo, non ha tirato in porta.
  • gli errori tecnico tattici. Sul primo gol Dimarco partito dalla difesa, si trova da solo in area di rigore. Lozano e Bakayoko, come analizzato precedentemente, non coprono sul difensore ex inter. Sul secondo e terzo gol palloni sanguinari persi che hanno fatto partire il contropiede veronese.

Nota a margine sul girone d’andata di Mattia Zaccagni.

  • 5 gol, 5 assist vincenti e 2 gol procurati. Primo tra i centrocampisti per duelli vinti nella metà campo avversaria (121) e quarto per duelli vinti totali (181). Secondo per numero di cut back (10). Secondo dopo De Paul per dribbling vincenti (57 in totale) i rigore.

Nell’ultimo video di questa analisi, un duello vinto da Zaccagni che porta l’ammonizione di Koulibaly.

 

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