Dramma in MotoGp, racconto choc: “Un minuto e mezzo di vita”

Il racconto  drammatico del pilota italiano di MotoGP, con un polmone esploso e con un minuto e mezzo soltanto di vita

Racconto choc da parte di uno dei piloti più iconici del motociclismo italiano. La rivelazione sul terribile incidente accorso durante una gara di MotoGP mette i brividi e rende evidente quanto sia rischiosa la carriera di un pilota su due ruote.

Dramma in MotoGP
Dramma in MotoGP, il racconto choc (ANSA) – Calciotactics.it

È Loris Capirossi a raccontare i terribili minuti vissuti a Phillip Island, durante e dopo le prove libere del GP d’Australia del 2005. Un GP che il pilota romagnolo non ha mai disputato per il terribile incidente che gli è capitato durante le prime prove libere sul circuito australiano. Un incidente con un terribile impatto ma che sembrava non aver creato alcun tipo di danno al pilota.

Così non è stato, con soltanto il pronto intervento dei medici dell’ospedale Cabrini di Melbourne a salvare la vita all’allora pilota Ducati. È lo stesso Capirossi a raccontare il dramma vissuto in quei minuti nel corso di un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Un dramma che si è capito quanto grave fosse soltanto una volta arrivati al nosocomio, mentre prima – come detto – l’incidente non sembrava aver creato gravi problemi al pilota.

Capirossi, racconto choc: “Mi restava un minuto e mezzo di vita”

Capirossi torna con la memoria a quei momenti, vissuti subito dopo la caduta alla fine del rettilineo principale del circuito australiano.

Capirossi e il racconto drammatico
Il racconto drammatico di Capirossi (ANSA) – Calciotactics.it

Un racconto che ad ascoltarlo, anche a 19 anni di distanza, mette i brividi. “Sul momento sembrava che non fosse una situazione di estrema gravità, invece mi era esploso un polmone“. Capirossi continua il racconto: “Con mia moglie, mio padre e un medico ci recammo in auto all’ospedale più vicino a Phillip Island”.

Qui il racconto diventa drammatico con l’ex pilota Ducati che ricorda: “Ci arrivai praticamente morto, avevo una autonomia vitale di un minuto e mezzo. Mi piantarono un tubo tra le costole da sveglio, senza anestesia e quel momento non lo dimenticherò mai più”. Per sua fortuna quanto avvenuto quel giorno può ancora raccontarlo e farne tesoro. 

Forse anche per questo dopo il ritiro, Capirossi ha deciso di mettere a disposizione la sua esperienza in MotoGP per aumentarne la sicurezza. Fa ora parte, infatti, di chi lavora ad aumentare la sicurezza nel motociclismo e sta cercando dei correttivi per far sì che non si verifichino più incidenti terribili e con conseguenze potenzialmente drammatiche come quello capitato a lui in Australia nel 2005.

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