La capolista del campionato arriva in casa del Sassuolo imbattuto da tre gare, la cui ultima sconfitta risale alla partita contro l’Inter. La squadra di De Zerbi è priva di un giocatore fondamentale per il gioco degli emiliani, Manuel Locatelli, alla cui assenza si aggiunge quella iniziale dell’attaccante Caputo. Il tecnico dei neroverdi schiera la sua squadra con il sistema di gioco 433 nel quale Bourabia svolge la funzione di vertice basso.
Anche Pioli deve fare i conti con numerose defezioni di giocatori fin qui titolari, Kjaer, Bennacer, Ibrahimovic e Rebic. Il tecnico del Milan non varia l’abituale 442, adattato alle caratteristiche degli interpreti.
La partita inizia in modo quanto mai sorprendente, tanto che Rafael Leao mette a segno il gol più veloce della storia della Serie A.
Dalla disposizione di partenza sul calcio di inizio, il brasiliano ha tagliato centralmente dietro la mezzala Lopez ed ha approfittato del posizionamento largo di Toljan, probabilmente preoccupato di assorbire l’inserimento del terzino Hernandez, che invece non ha seguito l’azione. Se è vero che subire un gol così rapido può essere attribuibile ad un cattivo approccio collettivo alla gara, è però evidente la responsabilità individuale del terzino destro tedesco, meglio di tutti posizionato per vedere il taglio ed opporsi all’avversario.
Concorso di colpa anche per il centrale difensivo Marlon che sulla conduzione di Calhanoglu non si è orientato con una postura tale da permettergli di cambiare rapidamente il proprio senso di corsa. Nel dopo partita l’allenatore Pioli ha dichiarato che questa soluzione era stata preparata in allenamento; rimane il dubbio se lo studio si sia basato anche sulle caratteristiche degli avversari, ad esempio Toljan nella gara contro l’Inter aveva evidenziato una certa “pigrizia” in occasione del primo gol nerazzurro.
Il Sassuolo ha quindi toccato per la prima volta palla dopo 63″ di gioco, sul risultato di 0-1. La partita è poi proseguita con il Sassuolo che come d’abitudine privilegia una costruzione più manovrata, allo scopo di superare la linea dei centrocampisti rossoneri per poter sviluppare in zona trequarti grazie alla presenza di Traorè, Djuricic e Berardi.
Nel primo tempo il Milan ha effettuato un lavoro attento ed efficace in fase di non possesso palla volto alla riconquista in zone medio alte del campo, a partire dalla coppia di attaccanti Leao e soprattutto Brahim Diaz, continui nello schermare il mediano centrale Bourabia. I centrocampisti del Milan sono stati abili a recuperare palla in posizione medio-alta sugli errori in costruzione degli avversari, in particolare grazie all’esterno Saelemaekers ed al centrocampista Tonali, anche a costo di generare una zona libera alle proprie spalle.
Si sono quindi spesso verificate transizioni offensive rapide da parte del Milan nonche transizioni più lunghe del Sassuolo.
Brahim Diaz ha fatto una partita di grandissima applicazione, a differenza di Leao che, per caratteristiche, ha in alcuni casi tardato a collaborare col compagno come nella clip sotto:
La costruzione della squadra di Pioli si è basata prevalentemente sulla soluzione lunga, partita quasi sistematicamente dal giovane centrale difensivo Kalulu. Il lancio lungo avveniva sulla corsa di Saelemaekers il quale sfruttava il movimento di smarcamento opposto svolto da Brahim Diaz sulla corsia laterale di destra, situazione cercata con costanza per tutto l’incontro. In alternativa, Franck Kessiè, diversamente da quanto fa di solito, si è occupato maggiormente della costruzione iniziale a sostegno della coppia di difensori centrali mentre Calhanoglou ha svolto il consueto ruolo di rifinitura, pur partendo da un’iniziale posizione di esterno sinistro.
Va dato merito al Milan di aver giocato un primo tempo mai speculativo, anche in vantaggio di due reti non si è avuta l’impressione che la squadra volesse gestire il risultato, sempre chiaramente attuando il piano gara. Diversamente, nella seconda parte ha prevalso un atteggiamento attendista dei rossoneri, che si evince anche dal dato di 24,21 PPDA elaborato da understat.
All’intervallo Pioli è stato costretto a sostituire Tonali con Krunic e al 57′ ha deciso di togliere dal campo Brahim Diaz per portare Calhanoglou in zona centrale, inserendo Hauge nel ruolo di esterno sinistro. Come detto sopra, il Milan ha giocato un secondo tempo più conservativo, in cui il baricentro si è ulteriormente abbassato di 4 metri. Ci sono state fasi di gioco in cui i rossoneri si sono schiacciati a ridosso della propria area di rigore ed hanno faticato a ripartire, anche per l’assenza di un riferimento in attacco che potesse permettere alla squadra di risalire.
Da segnalare l’ennesima strepitosa prova di Theo Hernandez, autore tra l’altro della progressione successiva ad un corner avversario e che ha portato al gol del raddoppio.
Il dato del possesso palla descrive in maniera inequivocabile l’andamento tattico della gara: il Sassuolo ha infatti avuto il 67% di possesso palla e, se escludiamo il primo quarto d’ora di gioco nel quale ha tenuto più palla il Milan, questo valore arriva al 71,5%.
La squadra di casa ha trovato troppo tardi il gol che poteva riaprire l’incontro, ad opera di Berardi che è parso il giocatore più ispirato della squadra di De Zerbi. La ricerca continua del controllo di gioco si è però scontrata nel secondo tempo di oggi con la poca efficacia nella creazione di occasioni da gol. (XPOINTS di understat Sassuolo 1,02 – Milan 1,70)
Il Milan continua a mantenere un ruolino di marcia ottimo, caratterizzato dall’aver segnato almeno due gol in ogni partita di campionato giocata. Come riconosciuto nel dopo partita anche dall’allenatore avversario, la squadra impressiona per la condizione mentale di grandissima fiducia ed autostima riconoscibile in gran parte dei giocatori. Come spesso succede alle squadre di età media bassa, la continuità di risultati, anche prestigiosi, garantisce entusiasmo che è carburante vitale in questo caso per il Milan.
0 comments on Il Milan continua la sua corsa a Sassuolo