Roma-Fiorentina: la squadra di Fonseca è camaleontica
La Roma di Fonseca arriva al 16° risultato utile nelle ultime 17 partite, battendo una Fiorentina sempre più confusa dalle poche idee di Iachini, nonostante la buona rosa. È stato un Roma-Fiorentina che ha detto molto su entrambe le squadre, con i giallorossi che avrebbero meritato di più soprattutto per quello creato nel primo tempo, dopo una decina di minuti iniziali di smarrimento in cui la Viola poteva far male.
Nei primi dieci-dodici minuti della gara la squadra di Iachini si era messa in mostra per l’intraprendenza con cui occupava la trequarti offensiva, recuperando diversi palloni nelle zone alte del campo e creando un paio di buone occasioni. Dopodiché il vuoto totale.
Come testimonia la timing chart di Understat, dal momento del gol di Spinazzola in poi è praticamente encefalogramma piatto per la squadra di Iachini, che ha subito mentalmente molto il gol del vantaggio della Roma, e non si è più ripresa. La Fiorentina era scesa in campo con Ribery e Callejon come punte. Una scelta controintuitiva di Iachini, che probabilmente voleva provare a mettere in difficoltà i 3 centrali della Roma, tirandoli fuori dalla linea, per poi inserire Bonaventura e Castrovilli in area. Una sorta di progetto di doppio falso nueve che ha avuto poca fortuna, considerando che la Roma difendeva a 5, con 3 centrali puri, e quindi almeno uno di questi avrebbe coperto comunque la profondità.

Il gol di Spinazzola nasce da un erroraccio di Milenkovic e Quarta, che vanno entrambi sul lancio di Mirante per Dzeko, l’attaccante bosniaco non deve neanche toccare la sfera, che sbatte sul terreno di gioco generando una seconda palla sulla quale Pedro e Spinazzola si fiondano subito.
Dal momento del gol in poi la Roma ha comandato la gara, rischiando di andare in doppio vantaggio per diverse volte, con la Fiorentina salvata da Dragowski. I giallorossi hanno trovato nella nuova (ennesima) posizione di Pellegrini un importante modo di risalire il campo. Il numero 7 è stato il secondo giocatore a toccare più palloni di Ibanez (53), muovendosi fra trequarti e mediana, passando velocemente da primo vertice per la costruzione della manovra, a trequartista tipico.

L’ormai tipica impostazione a 3 della Roma, con Pellegrini che scala in posizione di mediano per dare una linea di passaggio a Mancini, mentre Veretout rimane staccato quasi nella posizione di trequartista. È stato questo movimento del 7 della Roma a mettere in crisi il piano difensivo della Fiorentina

In questo caso vediamo come Iachini abbia utilizzato Callejon per marcare Smalling, Ribery per Mancini e Bonaventura su Ibanez, ma il resto della squadra Viola non scalava bene sui centrocampisti (o uno dei centrocampisti) della Roma.
Fonseca da ormai diversi mesi ha abbandonato l’idea di costruire dal basso con insistenza maniacale utilizzando i principi del gioco di posizione. La sua squadra è diventata più verticale e più diretta, si appoggia con più insistenza sulle doti spalle alla porta di Dzeko, tanto che sembra spaesata e senza idee quando lo stesso centravanti bosniaco non è in campo (come abbiamo visto nelle due uscite in Europa League). Questo modo di giocare fa rendere al meglio i due calciatori migliori della Roma nel post-lockdown: Spinazzola e Mkhitaryan.
Spinazzola, che ha reso al meglio nella sua carriera in un contesto peculiare come l’Atalanta di Gasperini, e Mkhitaryan, che ha alimentato il suo grande talento offensivo al Borussia Dortmund del gegenpressing kloppiano, sono diventati devastanti, negli spazi che si aprono sulle seconde palle generate dai duelli aerei di Dzeko con i centrali vanno a nozze, e con l’aggiunta di un giocatore iper-tecnico come Pedro (buono per tutti i contesti) generano alcune occasioni da gol praticamente da soli.

Roma-Fiorentina: l’utilizzo del lato destro del campo
Sull’altro lato del campo in questo Roma-Fiorentina abbiamo visto qualche novità. Con Smalling in campo Fonseca può permettersi di spingere in avanti i due braccetti laterali difensivi, ovvero Mancini e Ibanez. In particolare il nazionale italiano si alzava sulla fascia destra quasi a giocare da terzino puro, con Karsdorp che stringeva nell’half space destro e Pedro che andava a ricevere la palla un po’ più indietro per poi stringere dentro il campo per associarsi con i compagni più tecnici.

Ai momenti di pressione continua si alternano poi quelli in cui la Roma difende con un blocco medio, molto compatto, con i due quinti pronti ad uscire in pressione in caso di palla laterale.
Conclusioni
La Roma si porta a casa tre punti, che rendono in prospettiva il pareggio di San Siro ancora più prezioso, che danno alla classifica decisamente un aspetto più importante, che danno continuità alla squadra e in un certo senso sempre più ragione a Fonseca.
Il tecnico portoghese, infatti, era stato criticato per l’eccessivo turn over giovedì in Roma-CSKA Sofia, ma è evidente che stia cercando di centellinare tutte le forze per arrivare in particolare alle gare di campionato in condizioni ottimali, per poi giocarsi invece l’impegno europeo con alcune seconde linee, forte del sorteggio benevolo. Dopo la Fiorentina la Roma dovrà giocare contro il Cluj già giovedì pomeriggio, e contro il Genoa domenica. Due gare che la vedranno come favorita, nelle quali probabilmente vedremo ancora una volta una squadra che cambierà pelle, come un camaleonte.
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