C’è stato un momento in cui Mesut Ozil era uno dei migliori playmaker del Mondo. Primeggiava per assist vincenti, per passaggi chiave, per laser pass, per visione di gioco, per intuito.
Grazie al suo modo quasi antico di vivere e giocare il calcio, ha giocato per anni da titolare in una Premier League in continua evoluzione, sempre più schizofrenica, sempre meno adatta al suo gioco, e ha vinto il Mondiale del 2014 con la nazionale tedesca.
Adesso a 32 anni, non si è inoltrato dolcemente verso la via del tramonto, come di solito si fa quando si ha il suo curriculum e si ha la sua età. Il declino di Ozil è stato netto, improrogabile, ma non possiamo dire di certo inaspettato. Nella stagione 2018-19 ha collezionato 35 presenze fra Premier, Europa League ed Fa Cup, cominciando a perdere la titolarità, ma decidendo alcune partite partendo dalla panchina.
Con l’arrivo di Mikel Arteta sulla panchina dei Gunners è però arrivato quello che sembra il suo “addio” ai Gunners. Non gioca più da marzo, è fuori dalla lista per l’Europa League compilata dal tecnico spagnolo, e rischia di restare fuori anche da quella della Premier League (il giorno per presentare le liste è il 20 ottobre).
Ozil è unico, non c’è un altro giocatore come lui, è il miglior numero 10 al mondo. Con la sua visione di gioco e la sua personalità ha reso le cose più facili a me e ai suoi compagni. Nelle sue qualità rivedo sia Figo sia Zidane. Con l’ingaggio di Ozil anche l’Arsenal potrà lottare per la vittoria della Premier.
José Mourinho
Con un po’ di malinconia è veramente assurdo pensare a questa fine, per un giocatore che ha sempre diviso l’opinione pubblica. Fra chi lo considerava geniale, e soprassedeva ai suoi limiti nell’apporto difensivo, e chi invece guardava solo quest’ultimi, ritenendo che il fantasista ex-Madrid fosse solo un lusso per le squadre in cui giocava.
Le ultime notizie che abbiamo su Ozil sembrano totalmente disconnesse fra di loro, nell’ordine avrebbe ottenuto un “bonus fedeltà” di 8,8 milioni di euro dall’Arsenal (si tratterebbe di un benefit che gli era stato garantito al momento della firma con i Gunners), su Instagram ha annunciato che pagherà interamente lo stipendio di Gunnersaurus, la mitica mascotte della squadra londinese che sarebbe stata “licenziata” per motivi economici, e infine una triste notizia di mercato, che lo vorrebbe vicino alla rescissione, e all’approdo in Arabia Saudita, all’Al-Nassr.
Una fine che sembrerebbe inevitabile, per un talento che quasi da subito ha messo in vetrina tutto di se stesso: i suoi enormi pregi, ma anche i suoi anacronistici difetti.
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