Alla vigilia della partita, l’occasione per il Siviglia era piuttosto ghiotta: scontro diretto con un Barcellona in grande difficoltà fisica e psicologica e opportunità di superarlo in classifica (con una partita in meno, ancora da giocare); il tutto come prologo di un non meno importante ritorno di semifinale di Copa del Rey da disputare mercoledì prossimo (al Camp Nou e si partirà dal risultato di 2-0 per gli andalusi).
Barcellona, Koeman sorprende tutti
Alla lettura della formazione del Barcellona, la sorpresa è stata piuttosto comprensibile: Koeman ha optato per una linea di difesa a 3 con Pique, Lenglet e Mingueza, due esterni a dare ampiezza (Jordi Alba e Dest), l’ormai titolare trio di centrocampo con Busquets, Pedri e De Jong e la coppia d’attacco composta da Dembele e Messi (e solo panchina per Griezmann).

Chiaro da questa immagine il 3-5-2 del Barcellona con i 3 centrali impegnati nella costruzione dal basso e i terzini a dare ampiezza
Questa disposizione tattica poteva sembrare un azzardo sia perché abbastanza inedita (per quanto Mingueza abbia talvolta interpretato il ruolo di terzino bloccato, formando sostanzialmente una difesa a 3 in alcune fasi di gioco), sia perché poteva favorire il gioco degli accoppiamenti del Siviglia, soprattutto nei momenti di alta pressione.
Il copione della partita è stato sicuramente determinato da questa scelta e dai tanti uno contro uno che ne sono scaturiti: non è un caso che l’indice PPDA registrato (10,06 per il Siviglia, 10,61 per il Barcellona) è stato piuttosto simile e basso rispetto ad altri big match in Liga, segno che, a causa della pressione avversaria, ci sono stati molti errori.
La squadra di Lopetegui ha provato a far girare a proprio favore questo contesto tattico applicando un’intensa pressione offensiva

Il Siviglia effettua una pressione alta uomo su uomo con coppie già predefinite
Il Barça è stato però molto bravo nel trovare soluzioni per guadagnare campo spezzando le linee biancorosse. Il più attivo, in questo senso, è stato Dembele che, pur in una posizione per lui insolita, è riuscito a trovare lo spazio per ricevere talvolta incontro

Il Siviglia sovraccarica un lato del campo per chiudere sulla linea laterale Jordi Alba e non dargli soluzioni di passaggio

Il terzino riesce però a trovare una linea di passaggio pulita verso Dembele che arriva in anticipo su Kounde
Ma mai disdegnando di attaccare la linea avversaria con la sua velocità

L’azione è un po’ confusa e De Jong rischia di trovarsi accerchiato dai centrocampisti avversari

Il movimento di Dembele è però chiave perché consente di attaccare subito la linea avversaria (e anche qua arriverà prima di Kounde)
Anche il gol del vantaggio arriva da una situazione in cui il francese ha attaccato la profondità in maniera determinata e vincente su una transizione offensiva: anche se in questo caso c’è da rimarcare l’atteggiamento passivo e stranamente distratto di Kounde e Diego Carlos che si sono lasciati infilare con eccessiva facilità.
Lopetegui risistema il Siviglia
Lopetegui, nel tentativo di scuotere i suoi da un generale torpore (0 tiri effettuati nella prima metà di gioco), ha provato a mescolare le carte inserendo En Nesyri al fianco di De Jong (oltre che Rekik per un ammonito Diego Carlos): gli andalusi sono passati così a giocare con la difesa a 3 con Fernando che si è abbassato stabilmente tra i centrali e Suso come trequartista (fuori il Papu Gomez, impalpabile)

La disposizione del Siviglia nel secondo tempo: Fernando è tra Rekik e Kounde, Jordan e Rakitic formano la barriera di centrocampo con Suso che agisce tra le linee a supporto di En Nesyri e De Jong
Dopo un paio di buone trame, i blaugrana hanno però preso le misure agli avversari che sono apparsi stanchi e senza idee. Al contrario il Barcellona ha continuato a macinare gioco palleggiando a buon ritmo e sfiorando il raddoppio.
Significativa l’azione in cui Dest ha preso il palo dopo una manovra che, cominciata da De Jong sul centrodestra, ha visto Jordi Alba (con troppo spazio libero sulla sinistra) trovare la chiusura dell’azione ancora sulla fascia destra, proprio grazie al terzino olandese il cui tentativo però si è fermato sul legno.

Fonte understat
La timing chart per quanto riguarda gli xG non mente in questo caso e mostra il dominio del Barça che ha concesso pochissimo agli avversari e che ha vinto con merito, suggellando la partita con l’immancabile gol di Messi contro la sua preda preferita (38 gol in 40 partite contro il Siviglia).
È soprattutto un Barcellona che, pur non nel suo miglior momento, riafferma la sua superiorità sul Siviglia. Nelle prossime partite vedremo se la rivoluzione copernicana di Koeman, la difesa a 3, avrà futuro.
Ieri, però, è stato chiaro come questa disposizione abbia favorito una maggiore aggressività in fase di pressione, liberato gli esterni (Dest e Jordi Alba hanno toccato molti palloni e in zone mediamente più avanzate di quanto non facciano di solito) e garantito maggior sicurezza dietro. In ciò ha influito il ritorno di Pique (che ha giganteggiato contro Luuk De Jong vincendo ben 5 contrasti aerei su 7), ma anche la buona prova di Mingueza.
La partita del Siviglia è stata, invece, preoccupante. Rispetto a un’altra grande sfida (quella contro l’Atletico Madrid) dove gli uomini di Lopetegui, pur andati sotto nel punteggio, avevano costruito diverse buone occasioni facendo girare palla e trovando spazi con le rotazioni sulle catene laterali, ieri la squadra è apparsa statica e con poche idee. In particolare sono apparsi scarichi i centrocampisti (poche volte Jordan e Fernando sono andati così in difficoltà come contro Pedri e De Jong); ma anche la difesa non è stata esente da colpe.
Per dimostrare che gli andalusi sono ancora una delle squadre più solide di Spagna (e d’Europa) c’è subito la semifinale di ritorno di Copa del Rey, proprio contro il Barcellona.
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