Il Siviglia al cospetto dell’Atletico è stata una grande
Arrivati in quella fase della stagione nella quale i punti pesano il doppio perché le partite fatalmente diminuiscono, l’Atletico Madrid arrivava al Sanchez Pizjuan in debito di ossigeno e con la necessità di vincere per mantenere le distanze da Barça e Real Madrid, mentre il Siviglia con l’obiettivo di blindare il quarto posto oltre che provare a raccogliere lo scalpo di una grande, impresa sin qui mancata.
Lopetegui poteva attingere da tutte le risorse a sua disposizione con la squadra al gran completo (a eccezione del positivo Escudero) sciogliendo, in favore del trio offensivo Ocampos-Suso-De Jong, i ballottaggi che vedevano coinvolti Gomez ed En Nesyri, inizialmente in panchina.
Situazione decisamente più difficile per Simeone che, con la squalifica di Carrasco, si trovava a rilanciare titolare Renan Lodi sulla sinistra con Correa tenuto in panchina, come arma a partita in corso, e la coppia Llorente-Lemar a supporto di Suarez. Ma le difficoltà dei colchoneros sono andati ben al di là dei problemi di formazione.
Il Siviglia domina la partita
Sin dal primo minuto è apparso chiaro come il pallino del gioco lo avesse il Siviglia. Gli andalusi sono riusciti a superare con grande facilità il pressing alto dell’Atletico (le volte che i colchoneros hanno scelto di pressare alto): il dato PPDA (fonte understat) degli ospiti registra un valore di 23,17 che illustra bene le difficoltà nel recuperare il pallone in zone alte di campo.
I padroni di casa, in particolare, hanno sfruttato a loro vantaggio il classico sovraccarico di uomini in zona forte degli ospiti riuscendo a cambiare velocemente gioco e di conseguenza attaccando sul lato debole in superiorità numerica

La palla arriva ad Acuna e Jordan si propone sulla sua verticale

Jordan riceve costringendo Saul ad allargarsi e a liberare spazio centralmente dove Acuna si infila per ricevere il pallone di ritorno

Lo scarico successivo è verso Ocampos che si è accentrato e sul quale è costretto a uscire Felipe lontanissimo dalla sua area di rigore

La palla sfila e raggiunge Jesus Navas che potrà avanzare fino al limite dell’area di rigore avversaria
Il Siviglia, inoltre, è riuscito a sfruttare le incomprensioni nate sulla catena di sinistra della difesa avversaria: Lemar è stato attratto spesso verso il centro, mentre Renan Lodi è stato sempre troppo prudente nelle uscite pregiudicando il tempo delle oliatissime scalate laterali che Simeone chiede ai suoi e che rendono la sua difesa così impenetrabile

Lemar è dentro il campo, mentre Renan Lodi rimane largo e in posizione molto arretrata, anche a causa dell’avanzata di Jesus Navas

Un semplice cambio di campo sulla propria trequarti dà l’occasione a Kounde di avanzare pressoché indisturbato

Kounde arriva fino ai pressi dell’area di rigore dell’Atletico senza essere contrastato
Non è un caso se i giocatori con più tocchi di palla tra i padroni di casa siano stati Kounde (97), Jesus Navas (100) e Suso (80), oltre a Jordan (104) di cui parleremo dopo. La corsia di destra ha lavorato benissimo con movimenti coordinati che hanno esposto le lacune avversarie soprattutto nella comunicazione

La fascia destra del Siviglia è sovraccaricata e Suso può ricevere da Kounde senza che gli venga applicata pressione

Suso può controllare palla, girarsi e decidere la successiva giocata da fare con troppa libertà concessa

I tocchi di Suso (fonte Whoscored): tantissime ricezioni nell’halfspace destro da dove può diventare pericolosissimo
E non è un caso se è da una di queste ricezioni che Suso ha potuto imbeccare Jesus Navas per il cross che ha portato al gol partita di Acuna
La partita di Joan Jordan
Ieri è difficile trovare un giocatore del Siviglia che abbia giocato sotto i suoi standard (forse solo Ocampos che, oltre al rigore sbagliato, non ha avuto tanti spunti), ma il migliore è stato probabilmente uno dei soldati di Lopetegui: Joan Jordan.
Il centrocampista ventiseienne ex Eibar ha sfoderato una delle migliori prestazioni individuali della stagione degli andalusi facendosi sempre trovare al posto giusto dai propri compagni sia in appoggio sia muovendosi come terzo uomo

I tocchi di Jordan (fonte Whoscored): il centrocampista è stato letteralmente dappertutto

Il Siviglia palleggia dal basso e Jordan si avvicina alla zona palla per dare una soluzione in più in fase di palleggio

Jordan legge perfettamente la situazione: Hermoso esce su Suso e libera spazio alle sue spalle che attacca

Il suo movimento oltre la linea viene premiato da Jesus Navas: altra uscita dal basso completata per i padroni di casa
La vittoria del Siviglia è stata dunque più che meritata, anche perché l’Atletico ha opposto ben poca resistenza: i colchoneros, a differenza della partita di andata dove erano passati in vantaggio e si erano chiusi in difesa ma direzionando a loro piacimento la lenta azione offensiva degli avversari, sono stati costantemente in ritardo nelle chiusure e perciò in balia del Siviglia.
A livello offensivo la situazione non è andata meglio: sono stati prodotti solamente 0.55 xG (fonte understat) di cui 0,31 sono da imputare alla grandissima chance di Correa nei minuti di recupero. Altri due dati che fanno riflettere: l’Atletico ha effettuato solamente 3 tiri dall’interno dell’area di rigore e sono stati scoccati tutti dopo lo svantaggio; inoltre il giocatore che ha effettuato più tiri è stato Koke, che ne ha fatti 3: se si pensa che quest’anno, in media, ne fa 0,51 a partita si comprendono meglio le difficoltà dei colchoneros nel pungere gli avversari.
Se il Siviglia blinda quindi il quarto posto, l’Atletico arriva alla volata finale della Liga in testa, ma con un vantaggio che si riduce e col fiato corto. La prossima settimana, nella quale ci sarà il Classico e la sfida tra Atletico e l’altra squadra di Siviglia, il Betis, potrà essere l’ennesimo crocevia stagionale verso un titolo più incerto che mai.
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