Chelsea-Real Madrid, l’analisi tattica
Nell’ultimo decennio è stato difficile vedere il Real Madrid così in balia dell’avversario in un doppio turno di Champions. Zidane, dopo il Clasico con il Barcellona aveva avvisato, sconsolato per i tanti infortuni, che la squadra era in debito di ossigeno.
E così è sembrato il Real Madrid: una squadra al termine di una stagione logorante, sotto tutti i punti di vista, con i migliori giocatori non al meglio della condizione, superati nettamente da una squadra, quella di Tuchel, che ha saputo imporre il proprio contesto facendo risaltare i propri punti di forza.
Il Real Madrid ha avuto il possesso palla, ma non il dominio del gioco
Il dato sul possesso palla è uno dei più discutibili e discussi per valutare l’andamento di una partita. Per prima cosa bisogna stare attenti a non fare l’equazione “possesso palla=dominio del gioco”: e la partitadi mercoledì ne è stato un esempio perfetto.
Zidane ha riproposto, come nella gara di andata, la difesa a 3 con Militao, Nacho e Sergio Ramos al centro; ma le novità sono dalla cintola in su con Vinicius esterno destro a tutta fascia e Hazard vicino a Benzema in attacco.
I blancos hanno quindi fatto la partita, chiudendo col 66% di possesso palla: il problema è stato sfruttarlo questo possesso palla. La squadra ha avuto grandi problemi nel progredire in avanti col pallone ed è riuscito a farlo soltanto in zone non pericolose di campo.
Un dato che indirettamente spiega bene le difficoltà degli spagnoli: Nacho e Militao, i due braccetti difensivi hanno spesso avuto campo da attaccare, sfruttando la superiorità numerica contro i due attaccanti del Chelsea (Havertz e Werner). I due sono stati i giocatori con più metri percorsi palla al piede verso la porta avversaria. Ma lo hanno sempre fatto in zone di campo laterali e non sono mai riusciti a far progredire l’azione centralmente (grazie alla copertura di Kante e Jorginho).
Inoltre il grande assente di serata è stato proprio Eden Hazard. Il belga è scomparso tra le maglie difensive dei suoi ex compagni di squadra.

Tocchi di palla di Hazard, in una serata dove è stato ben lontano dall’essere decisivo in zone di campo pericolose
Il Chelsea tra pressing e transizioni
Anche Tuchel ha riproposto un Chelsea simile all’andata con Azpilicueta ancora laterale destro e la novità Havertz ad affiancare Timo Werner in avanti (al posto di Pulisic). Ma gli inglesi sono stati bravi a interpretare le diverse fasi della partita scegliendo quando difendersi più bassi, quando pressare alto e quando andare immediatamente in transizione.
Un esempio è nel gol annullato a Havertz, nel primo tempo, sul risultato di 0-0

Jorginho in scivolata recupera un pallone che giunge a Kante: il centrocampo del Real Madrid è praticamente saltato

Kante si gira e trova Mount tra le linee

Arriva quindi la sovrapposizione di Chilwell che non viene chiuso da Vinicius (decisamente fuori ruolo in quella posizione): il terzino inglese arriva sul fondo e mette in mezzo per il gol di Havertz (annullato per fuorigioco del tedesco)
Il Chelsea è stato però anche bravo nelle situazioni di pressing alto: la tattica degli uomini di Tuchel è stata quella di chiudere su un lato il Real Madrid

Courtois è costretto dalla linea di corsa di Havertz a rivolgersi sulla destra verso Militao che riceve palla ed è immediatamente pressato da Mount

Militao è immediatamente pressato da Mount

Arriva anche Werner a raddoppiare il centrale del Real a cui viene regolarmente strappato il pallone
A fare la differenza, poi, sono state anche le prestazioni individuali: in particolare il centrocampo del Chelsea è apparso superiore fisicamente e ha messo in difficoltà il pluripremiato centrocampo avversario grazie alla maggiore freschezza atletica.
Inoltre, bisogna sottolineare, come la gestione di Zidane non sia stata impeccabile. Molte volte abbiamo elogiato l’allenatore del Real nella lettura della gara e, soprattutto, nel fare i cambi sempre al momento giusto. In questa sfida ha però atteso troppo prima di cambiare un Hazard francamente impresentabile e ha aspettato troppo prima di inserire Valverde.
Il Chelsea arriva alla finale di Champions League meritatamente, quindi, battendo un Real Madrid che alla vigilia della sfida sembrava favorito ma che si è sciolto soprattutto a causa della tanta stanchezza accumulata nell’ultimo mese. E, probabilmente, il Manchester City avrà guardato con un occhio di favore a questo risultato: nella gara secca non si può mai scommettere contro i blancos.
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