Il big match della tredicesima giornata di Bundesliga tra Bayer Leverkusen e Bayern Monaco è stato un preludio di quello che sarà il calcio nei prossimi anni a venire. Un incontro giocato a ritmi folli, dove il tempo per effettuare la giocata si riduce ad una frazione di secondo prima di venire braccati da un pressing feroce.

Peter Bosz non ha adottato particolari accorgimenti tattici per affrontare il duro scoglio rappresentato dai bavaresi, ma ha preferito restare fedele alle sue idee che hanno portato le aspirine per la prima volta in vetta alla Bundesliga dal 2014.

Il Bayer Leverkusen dunque scendeva in campo con il classico 4-3-3, iperaggressivo pronto a sfruttare la velocità delle sue ali Bailey e Diaby.

Flick invece era alle prese con qualche assenza e ha mischiato un po’ le carte, sfruttando l’ecletticità dei propri giocatori. Sulla corsia di sinistra rientrava Alphonso Davies, con Lucas Hernandez che scalava al centro della difesa accanto a Boateng, mentre Niklas Sule agiva da terzino dentro. David Alaba invece poteva finalmente agire nel ruolo di centrocampista, affiancando Tolisso in mediana. In avanti invece giostrava il solito quartetto.

 

Le difficoltà del Bayern

Rispetto alla scorsa, trionfale, stagione il Bayern in questa prima parte della stagione sta mostrando qualche crepa in una corazza che sembrava inscalfibile.

La partenza di Thiago Alcantara, unita all’assenza di Kimmich ha abbassato la qualità bavarese, che spesso sta incontrando parecchie difficoltà a far progredire la palla in modo efficiente attraverso il centrocampo, facendo affidamento più sulla capacità delle proprie ali nel risalire il campo, ma perdendo in questo modo controllo sulla partita.

Nella partita contro il Leverkusen ad accentuare i problemi nel fare progredire il pallone è stata la presenza di Sule sulla destra. Per ovviare alla non eccellente qualità del gigantesco difensore, la costruzione bavarese veniva spostata sul lato sinistro, con Davies che si alzava molto sulla fascia, mentre Alaba cercava di aiutare Hernandez a far uscire il pallone.

Questo cercare insistentemente il lato sinistro aiutava però il pressing del Leverkusen, che aveva vita facile nel bloccare tutte le soluzioni al centrale francese, che più volte aveva come unica soluzione quella del lancio lungo, che diveniva preda dei prestanti difensori avversari.

Tutte le soluzioni sono marcate, ad Hernandez non resta che lanciare lungo.

La verticalità del Leverkusen

Riconquistata la palla, le aspirine non perdevano tempo e verticalizzavano immediatamente verso le punte, anche a costo di qualche errore di troppo, cosa che rendeva il ritmo della partita assolutamente ipercinetica.

L’altra soluzione ricercata dal Leverkusen era cercare di sfruttare l’altissima linea di difesa bavarese, tramite le corse in profondità degli attaccanti o gli inserimenti delle due mezze ali.

Diaby prova asfruttare gli spazi dietro l’altissima linea di difesa avversaria.

Il gegenpressing è il miglior playmaker

Le difficoltà  in costruzione sopra elencate unite al pressing furioso avversario hanno costretto i bavaresi a molti errori, che hanno concluso il primo tempo con solamente il 75% di passaggi completati, una percentuale molto bassa, sopratutto per una squadra con la qualità del Bayern.

In condizioni così scomode per costruire delle azioni manovrate, è venuto in soccorso ai bavaresi quello che Jurgen Klopp ha chiamato il “miglior playmaker del mondo”, il gegenpressing.

Tapsoba dopo aver riconquistato un pallone nella propria area provava ad uscire in modo manovrato, ma il Bayern effettuava un perfetto contropressing, riconquistando immediatamente il pallone, che poi sarebbe arrivato sulla testa di Lewandowski, al quale non restava solo che appoggiare in rete dopo la frittata combinata da Hradecky e Tah.

Tapsoba ha appena riconquistato la palla e prova a giocarla verso Diaby. Il gegenpressing del Bayern è immediato, sule, altissimo, riconquista la palla e da il via all’azione che porterà al pareggio.

L’errore di Tah fa saltare il banco

Durante il secondo tempo il Bayer ha continuato a provare a sfruttare le praterie che si venivano a creare dietro la linea difensiva bavarese, ma imprecisione e scelte sbagliate hanno fatto sfumare quelle che potevano essere potenziali occasioni pericolose, le aspirine concluderanno un’unica volta verso la porta di Neuer nei secondi 45 minuti.

L’entrata in campo di Kimmich sommata alla, fisiologica, minore intensità del pressing avversario hanno permesso di crescere al Bayern, che con il passare dei minuti è riuscito sempre più spesso a trovare il modo per eludere la pressione deggli uomini di Bosz.

Il Bayern riesce ad aludere il pressing del Leverkusen, che risulta così molto scoperto. Muller riceve palla ed ha un potenziale 3vs3 con tutta la metà campo a disposizione.

La partita però sarebbe comunque finita in pareggio, se il solito Tah, al terzo minuto di recupero non avesse trovato il modo di perdere una palla banale nei pressi della propria area di rigore, che veniva immediatamente trasformata in oro da Lewandowski.

 

Conclusioni

La doccia fredda finale fa ovviamente male, ma Peter Bosz avrà sicuramente dei punti positivi da cui ripartire. Il Leverkusen ha giocato alla pari per tutto l’incontro e solo un paio di grossolani errori difensivi hanno impedito di portare a casa almeno un punto.

Il Bayern invece ha concluso nel migliore dei modi il suo 2020 da favola, riprendendosi la vetta della classifica, il rientro di Kimmich aiuterà Flick a risolvere qualcuno dei problemi che sono emersi, anche se l’infortunio di Coman è una brutta tegola.

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