Mentre il 10 luglio 2016 a Saint-Denis il Portogallo di Ronaldo alzava al cielo, totalmente a sorpresa, la Coppa europea, Bruno Fernandes veniva da un’anonima stagione con la maglia dell’Udinese ed era in procinto di andare a Genova, a giocare con la Sampdoria di Giampaolo. Della sua carriera in Italia abbiamo ricordi di sprazzi di talento, delle buone giocate, ma in generale la sensazione di un giocatore facilmente dimenticabile.

Pensare a quel Fernandes e metterlo a paragone con il giocatore che stiamo ammirando da due stagioni al Manchester United è la cosa più simile ad un turning point cinematrografico che si possa vedere su un campo di calcio. Non è infatti un’esagerazione dire che l’arrivo del portoghese in Inghilterra ha cambiato la storia recente dei Red Devils. Dopo anni alla ricerca di un giocatore offensivo che potesse riaccendere l’entusiasmo dei tifosi e generare quantità di occasioni in maniera generosa, i mancuniani hanno trovato il 10 ideale, e non è un caso che abbiano centrato per due anni consecutivi la qualificazione in Champions e mercoledì hanno giocato una finale continentale.

I numeri di Fernandes

Dando un’occhiata alle statistiche avanzate è ancora più chiara la crescita esponenziale del portoghese.

In 79 partite ufficiali ha segnato 40 gol e servito 26 assist. Analizzando i non-penalty Expected Goals, sommati agli Expected Assist, Bruno Fernandes in due stagioni ha collezionato un dato vicino al 37, realizzando poi concretamente 19 gol (senza rigori) e appunto 26 assist.

bruno fernandes scheda analisi

Un confronto statistico fra Bruno Fernandes e gli altri centrocampisti/ali dei 5 maggiori campionati europei nell’ultimo anno solare. Più la barra è verde ed è vicino al 100, più è in alto nella classifica che riguarda quella determinata statistica.
(Fonte: FbRef)

Con le sue giocate e la sua influenza nella trequarti della squadra di Solskjaer Bruno Fernandes ha moltiplicato le potenzialità offensive della squadra, facendo di conseguenza migliorare tutti gli enormi talenti che il Manchester United aveva in rosa ma non riusciva a far esprimere al massimo.

A distanza di 5 anni da quella notte Fernandes arriva a questo Europeo come uno dei giocatori più forti del continente, e potenzialmente come una delle stelle della competizione.

Fernandes in nazionale

Anche in nazionale l’ex Sporting predilige influenzare il gioco della sua squadra con la sua posizione nella trequarti, quasi sempre cercando la ricezione negli halfspace e cercando spesso di pescare gli inserimenti in profondità dei compagni in profondità.

La Heat-map delle ultime due partite giocate in nazionale da Fernandes

Nelle lavagne tattiche seguenti evidenziamo ancora come ogni volta che il capitano dello United prenda alla palla, a prescindere che lo faccia sul lato destro o sinistro del campo, c’è almeno un compagno che va in profondità ed attacca la linea difensiva.

Fernandes ama spesso defilarsi, andare a dare una soluzione di gioco al terzini, per poi girarsi velocemente e dare spazio alla sua creatività. Il dato che leggiamo sulla scarsa precisione nei passaggi denota proprio l’amore per il rischio che ha questo giocatore. Provare la giocata più difficile, più spettacolare, che metta il compagno davanti la porta con meno uomini possibili addosso.

Tatticamente parlando Fernando Santos schiera il suo Portogallo con un 4-3-3, alternando a volte con un 4-2-3-1. Ovviamente il centro di tutto è sempre Cristiano Ronaldo, che parte nominalmente da punta, ma poi va spesso ad allargarsi a sinistra, creando quindi una sorta di buco centrale che spesso i compagni non riescono a riempire con tempismo.

Santos ha assecondato le qualità di Fernandes facendolo giocare come mezzala di qualità, principalmente sul lato sinistro, sia per permettergli di associarsi al meglio con il 7, sia per dargli la possibilità di inserirsi in area quando vuole, con Danilo Pereira e Sergio Oliveira di solito addetti ad impostare il gioco da dietro e fare da mediani alla squadra.

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Qui vediamo Fernandes (con l’8) giocare sempre sul centro sinistra, pronto a creare un triangolo con i compagni o eventualmente ad attaccare l’area. In questo caso Ronaldo si era spostato a destra

In nazionale i suoi numeri non sono straordinari come con le maglie di United e Sporting Lisbona. In 27 presenze ha segnato solo 2 gol (il rigorista del Portogallo è ovviamente Ronaldo, questo influisce sul dato) e servito 4 assist. L’impressione è che la squadra di Santos abbia un sistema di gioco che non lo metta al centro di tutto, che non gli permetta di giocare più palloni possibili, che non gli permetta di influenzare la squadra a palla scoperta, come lui ama fare, ma l’arrivo dell’Europeo, la prima competizione importante che giocherà con la maglia della nazionale, potrebbe cambiare tutto.

Di certo Bruno Fernandes sarà uno dei protagonisti della competizione continentale, con la speranza di bissare il successo ottenuto 5 anni fa, questa volta non guardando tutto dal divano, ma direttamente sul campo.

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