Non ci si aspettava un Barcellona-Real Madrid scoppiettante e pieno di emozioni. Vuoi per la crisi profondo che il Barcellona sta vivendo (almeno fuori dal campo), vuoi per il periodo un po’ grigio che sta vivendo Messi, vuoi per il momento di flessione del Real Madrid di Zidane, che veniva da due sconfitte consecutive abbastanza rumorose.
E invece è stato un Clasico pieno di temi tattici, con Koeman e Zidane che si sono sfidati quasi alla pari. Alla fine il francese ha prevalso, grazie ad alcune mosse difensive importanti. Ma andiamo ad analizzare i principali temi tattici di Barcellona-Real.
La posizione di Messi
Fin dai primi minuti del match abbiamo notato che i 4 giocatori offensivi del Barça non erano schierati per come tutti avevano immaginato. Ansu Fati ha di fatto giocato da centravanti, il giovanissimo Pedri sul lato destro, Coutinho come trequartista sinistro e Messi nel ruolo del 10, trequartista puro centrale, con una libertà di movimento e di conseguenza di influenza del gioco molto alta.
Mettere Messi nella zona 14 ha permesso a Koeman di non dare punti di riferimento al sistema difensivo del Real. In teoria era Casemiro che doveva occuparsi della marcatura del 10 argentino, ma Lionel spesso scambiava la posizione con Coutinho, ed andava ad associarsi ai suoi compagni soprattutto su quello che sembra il lato forte del Barça: quello sinistro.

Il gol del pareggio del Barcellona. Messi si muove sul lato sinistro del campo, dove gravitano de Jong e Coutinho. Nacho deve seguire per forza il brasiliano, Asensio non è reattivo nel seguire il movimento di Jordi Alba, che attacca profondità appena Messi tocca la palla.
Il Real continua a cambiare
Zidane ha deciso di approcciare al match affidandosi alla vecchia guardia nei ruoli clou. In difesa è tornato con tutta la sua leadership Sergio Ramos, dando anche più tranquillità ad un frastornato Varane, a centrocampo Kroos nel ruolo di regista della squadra, principalmente abbassandosi sulla sinistra, quasi a fare il terzo centrale, in attacco come sempre Benzema, micidiale con i suoi movimenti da falso centravanti.
Il tecnico francese ha però deciso di giocare con Nacho Fernandez come terzino destro, con Asensio che doveva quindi interpretare il suo ruolo da esterno con molta duttilità. Attaccare dalla fascia verso l’interno quando il Real era in possesso, occupare l’half space, mentre quando il Real si difendeva, abbassarsi praticamente fino a fare il terzino di una linea a cinque, per evitare gli attacchi di Jordi Alba.

Nacho in questo modo poteva uscire in maniera più aggressiva su Coutinho, che giocava nel corridoio interno sinistro e andava ad associarsi con più facilità a Messi.
Nel primo tempo l’esperimento non è riuscito, il Real ha subito molto da quel lato, Zidane così ha scelto di inserire il suo uomo di fiducia, Lucas Vazquez, che ha interpretato la partita in maniera diligente.
Il primo gol di Barcellona-Real

Il primo gol del Clasico, Barcellona-Real Madrid
Era partita benissimo la gara di Nacho, e del Real, con il gol del vantaggio realizzato da Valverde. Per chi è iscritto alla mia newsletter sa che, nonostante molti avessero dato l’uruguaiano fuori dall’undici titolare io avevo pronosticato una gara importante per il ragazzo di Montevideo.
L’azione era cominciata da dietro, con Ramos che non riusciva a trovare sbocchi sul lato sinistro (con Messi e de Jong che orientavano la loro marcatura su Kroos e Casemiro), ed ha così lanciato per Nacho, lasciato colpevolmente solo sul lato destro del campo. Benzema si è mosso venendo incontro al pallone, dando così la possibilità e lo spazio per Valverde di inserirsi e colpire in velocità.
Il primo gol ha messo in luce i problemi del Barcellona in fase difensiva, in particolare quando deve pressare mantenendo una linea alta, oltre che le solite doti incredibili del centravanti del Real Madrid.

Qui Casemiro trova una traccia verticale per Benzema. Il passaggio taglia la linea di pressione, il numero 9 madrileno viene incontro alla manovra portando fuori posizione Lenglet, nel frattempo Asensio e Vinicius attaccano lo spazio fra terzini e centrali.
La svolta
Si parlerà a lungo della direzione arbitrale della gara (forse c’era un rigore su Messi nel primo tempo, è un po’ dubbio quello che portato all’1-2), ma la gara l’ha cambiata certamente Zidane, riuscendo a leggerla da metà primo tempo, scegliendo di inserire Lucas Vazquez, impedendo a Messi di toccare molti palloni nella seconda metà della gara e togliendo la profondità a Jordi Alba.
Il Real Madrid da un 56% di possesso palla nella prima frazione, è passato a un 40%, interpretando la partita in maniera più difensiva, portando a casa una vittoria scaccia-pensieri (soprattutto di Florentino Perez).
Il Barcellona è un cantiere aperto. Koeman deve risolvere i problemi difensivi, la transizione che sta provando ad imprimere alla sua squadra, rendendola più giovane, ma allo stesso tempo cercando di adattarla ai senatori dello spogliatoio, è complicata e difficile da gestire. Si preannunciano scelte ancora più coraggiose per l’allenatore olandese.
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