Analisi tattiche

Atalanta-Inter: l’analisi tattica del pareggio di Bergamo

On Novembre 11, 2020
By Domenico Pronestì | 0 Comments

Atalanta ed Inter sono due squadre che stanno palesando qualche problema più del previsto in questo inizio di stagione. Entrambe sono arrivate allo scontro dello Gewiss Stadium reduci da un amaro martedì di Champions.

Gasperini di fronte alla batosta senza appello subita dal Liverpool, ha parlato apertamente di difficoltà a sviluppare il pressing e riproporre l’intensità feroce che ha sempre contraddistinto l’Atalanta, con il risultato di concedere troppi gol.

Anche la squadra di Conte continua a portarsi dietro qualche equivoco tattico di troppo a cui si associava la mancanza in avanti di Lukaku, sempre più polarizzatore della manovra offensiva nerazzura.

Il risultato di queste criticità è stata una partita bloccata, in cui entrambe le squadre non hanno forzato le giocate, ma sono state più attente a non commettere errori.

 

Le scelte di Conte e Gasperini

Proprio alla luce di queste insicurezze mostrate nelle settimane precedenti Conte ha preferito rinunciare alla spinta di Hakimi sulla destra, per affidarsi al più accorto Darmian, in difesa si è tornati a vedere titolare Skriniar, a fianco di De Vrij e Bastoni, mentre era Young ad occupare la fascia sinistra. Davanti la difesa si è continuato a vedere il doppio mediano Brozovic – Vidal, che formava un 3+2 in costruzione, con Barella schierato mezz’ala destra, in attacco era Alexis Sanchez a prendere il posto di Lukaku ed affiancare Lautaro Martinez.

Gasperini nel suo classico 3-4-1-2, con 3 cambi rispetto al martedì di coppa, in difesa Romero prendeva il posto di Palomino, a sinistra veniva lasciato in panca Mojica, mai convincente in questo inizio di stagione, e si prendeva la prima maglia da titolare della carriera il 2002 Ruggeri, mentre in attacco a fianco di Zapata veniva schierato Malinovsky.

Nell’immagine possiamo vedere il 3 + 2 in fase di impostazione dell’Inter contrastato dal classico pressin uomo contro uomo dell’Atalanta.

 

La centralità di Vidal

Ancora una volta l’Inter si è affidata troppo all’interazione tra le due punte, che anche in assenza di Lukaku sono state spesso cercate spalle alla porta attraverso lanci lunghi, che hanno reso vita facile ai difensori della Dea.

Meglio è andata quando hanno potuto combinare palla a terra, da lì è nata una delle occasioni migliori della partita, che ha portato alla doppia conclusione di Vidal prima e Barella dopo, a cui ha ben risposto Sportiello.

Barella serve Sanchez, subito palla dietro su Lautaro, che serve il terzo uomo nello spazio, Vidal, che si troverà solo davanti a Sportiello.

Proprio il cileno è stato uno dei più pericolosi tra i meneghini, con i suoi proverbiali inserimenti da dietro, che fino ad ora si erano visti poco nel suo nuovo capito della sua carriera, a dire il vero.

Oltre l’occasione vista nella lavagna precedente, per almeno altre due volte Vidal è arrivato con i tempi giusti in area di rigore dell’Atalanta.

Su cross di Bastoni da sinistra, Vidal stacca con il tempo giusto, riuscendo a prevalere su Freuler e Toloi, ma spedisce la palla alta

Il cileno dopo aver recuperato una palla vagante in seguito ad un contrasto su Lautaro, serve Young e si butta immediatamente in area pronto a ricevere il servizio dell’esterno inglese, ma viene anticipato da un provvidenziale intervento di Djimsiti

 

I cambi danno nuova vitalità all’Atalanta

Subito il gol di Lautaro Martinez, Gasperini ha cercato di invertire l’inerzia della gara, attingendo al talento seduto al suo fianco in panchina, andando a modificare anche la disposizione in campo, rinunciando alla difesa a 3, richiamando Toloi per Luis Muriel, passando quindi ad un 4-3-3, molto offensivo.

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Il 4-3-3 dell’Atalanta nel finale di partita, Romero è appena fuori dall’inquadratura

La nuova disposizione e l’urgenza di trovare il pareggio sono sembrati svegliare dal torpore l’Atalanta che ha iniziato a macinare gioco, mettendo grande pressione all’Inter. Grande protagonista il Papu Gomez, trasformatosi in vero e proprio mediano, che si andava a prendere la palla dalla difesa, per poi accompagnare l’azione in avanti.

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Gomez perno basso del nuovo centro campo a 3, si occupa della risalita del pallone

I cambi del Gasp si sono rivelati azzeccati, con il russo Miranchuk che ha trovato il primo gol in Serie A, con un bel sinistro ad incrociare dal limite dell’area, su servizio di Muriel.

Proprio l’attaccante Colombiano nel finale andrà vicino al raddoppio, arrivando in leggero ritardo all’appuntamento con un crosso dalla destra.

 

Conclusioni

Come detto entrambe le squadre hanno dei problemi da risolvere, la pausa per le nazionali potrà permettere ai due tecnici di riflettere su come intervenire sulle proprie creature per ritornare a macinare gioco e punti, anche se lavoro sul campo se ne potrà far poco, visto i numerosi nazionali presenti da entrambe le parti.

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