Dietro ogni partita c’è un mondo di grafici e report. I numeri spiegano ciò che la classifica non dice. In Serie A il vero valore emerge nei dettagli. È lì che si capisce chi costruisce e chi sopravvive

Il calcio di oggi non si gioca più soltanto in campo. Ogni partita è anche un flusso costante di numeri, grafici, report. Se fino a qualche anno fa la statistica si fermava a gol, assist e falli commessi, oggi i match analyst hanno a disposizione strumenti molto più sofisticati, capaci di raccontare il gioco con una profondità che la classifica tradizionale non potrà mai avere.
Expected Goals, Expected Assist, PPDA (passaggi concessi prima di un’azione difensiva), pressione alta, zone di ricezione: sono solo alcune delle metriche ormai entrate nel linguaggio quotidiano degli staff tecnici. Ogni dato contribuisce a spiegare non solo il risultato finale, ma anche quanto una squadra abbia realmente meritato sul piano del gioco.
La differenza è evidente se si confronta la classifica ufficiale con quella basata sulle performance. Ci sono club che raccolgono più punti di quanti ne meritino e altri che, al contrario, pagano un conto salato alla sfortuna o all’imprecisione sotto porta.
Non è un caso che siano nati strumenti come la classifica meritocratica come quella presente su FantaScore.it, che riequilibrano il giudizio tenendo conto della produzione offensiva, della qualità delle occasioni create e di quelle concesse agli avversari.
Da Wyscout a Whoscored: cosa usano i match analyst per analizzare le partite
A livello tattico, questi dati offrono chiavi di lettura nuove. Una squadra che pressa alto in modo sistematico può avere un PPDA basso e mostrare quindi aggressività organizzata. Un club che difende più basso, invece, può puntare sull’efficacia delle transizioni, monitorata da parametri che misurano il numero di passaggi necessari per arrivare al tiro.

Anche il possesso palla è cambiato: non conta più la percentuale sterile, ma il cosiddetto “possession value”, ovvero quanto quel possesso produce realmente in termini di pericolosità.
I siti di riferimento hanno contribuito a rendere queste metriche accessibili anche ai tifosi. Piattaforme come Wyscout, StatsBomb, Opta o WhoScored diffondono dati sempre più dettagliati, utilizzati dai club ma anche dai media.
Allo stesso tempo, progetti italiani come FantaScore hanno reso popolari classifiche alternative, che danno un senso diverso al rendimento delle squadre e aprono discussioni infinite tra appassionati.
La Serie A non è rimasta indietro in questa evoluzione. Molti club si affidano a veri e propri reparti di analisi dati per preparare le partite: ogni movimento, ogni passaggio filtrante, ogni tiro viene catalogato e confrontato con modelli statistici. È un cambio culturale profondo, perché obbliga allenatori e giocatori a ragionare non solo su sensazioni ed episodi, ma su evidenze numeriche.
 
					




