Sette anni di squalifica: la maxi stangata, senza precedenti, è ora ufficiale. La sentenza e tutti i dettagli sul caso che coinvolge un giovane atleta
Un nuovo caso ha stravolto il mondo dello sport. La vicenda ha già riguardato giovani talenti di prospettiva e le conseguenze sono senza precedenti, soprattutto per un atleta nelle ultime settimane.
Lo scorso ottobre l’ITIA, l’International Tennis Integrity Agency, aveva comunicato la decisione di sanzionare ben dieci tennisti per match-fixing. Sette tennisti belgi sono stati condannati in seguito a diverse violazioni del programma anti-corruzione. Confermate anche le sanzioni per Khabibulin, Fayziev e Smilanski. Timur Khabibulin, in particolare, è stato bandito a vita e multato di 60.000 dollari. Il kazako è stato ritenuto responsabile di 21 violazioni legate al match-fixing tra il 2014 e il 2019. Ma non solo.
L’agenzia anti-corruzione, nelle ultime ore, ha pubblicato una nuova nota ufficiale: l’atleta coinvolto è il francese Maxence Boville. Il tennista è stato sospeso per aver negato tutte le accuse di manipolazione delle partite nel 2017 e nel 2018. Il classe 1999, sceso fino alla posizione 708 del ranking ATP lo scorso anno, è stato squalificato per sette anni e ha ricevuto una multa di 5.000 dollari per non aver collaborato ad un’indagine dell’ITIA.
Come si legge nel comunicato dell’agenzia, Broville si sarebbe rifiutato di sottoporre i propri dispositivi all’esame degli investigatori dell’anti-corruzione, nonostante la notifica attraverso una richiesta scritta.
La sospensione del francese è entrata in vigore a partire dal 20 giugno 2023. Il tennista non potrà così giocare, allenare o partecipare a qualsiasi evento di tennis autorizzato dai membri dell’ITIA (WTA, ATP, ITF, USTA e tutti i tornei del tour professionistico), fino al 19 giugno 2030.
Le accuse di combine al giocatore risalgono alle stagioni 2017 e 2018, quando l’atleta transalpino aveva appena compiuto 18 anni. Broville è stato ritenuto responsabile di violazioni dei punti F.2.b e F.2.d della TACP (Tennis Anti-Corruption Program), che riguardano la mancata collaborazione con un’indagine dell’ITIA. Il classe 1999 si è anche rifiutato di sottoporre ad esame i dispositivi personali. Lo scorso 5 gennaio 2024, davanti al funzionario indipendente dell’Anti-Corruption Hearing Officer (AHO) Charles Hollander, il tennista è stato così condannato a sette anni di stop. Nonostante la giovane età, la sua carriera è ora a forte rischio.
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