Villarreal – Manchester United: Emery vince ancora
Con una partita di sacrificio, prettamente difensiva, con attesa e pazienza, il Villarreal è riuscito ad arginare la forza offensiva del Manchester United, vincendo poi il suo primo titolo europeo ai rigori. Arriva così un altro grande successo di Emery.
La finale di Europa League è più o meno andata come tutti immaginavano alla vigilia, eccezion fatta per il risultato finale. Solskjaer ha scelto di dare continuità al suo 4-2-3-1, schierando però Pogba in regia e non come falso esterno, inserendo quindi Rashford a sinistra e Greenwood a destra.
Emery ha puntato tutto sul 4-4-2, con Moreno e Bacca a gestire la fase offensiva (ma anche la parte iniziale della fase difensiva) e Foyth (un centrale difensivo di ruolo) spostato sulla destra, proprio dove lo United cercava con più insistenza di attaccare.

Pogba, Rashford e Bruno Fernandes cercano sempre la ricezione nel mezzo spazio, seppur ad altezze diverse, Shaw garantisce ampiezza, lo United cerca di creare gioco sul lato sinistro del campo per poi attaccare il lato debole con dei lanci lunghi.
Il Villarreal ha difeso bene queste situazioni, annullando le ricezioni pericolose di Fernandes, Rashford o Pogba centralmente e portando il gioco dello United quasi sempre sulle fasce. Foyth è stata una pedina fondamentale: l’argentino stoicamente ha resistito fino alla sua sostituzione nel secondo tempo, giocando da terzino destro, andando a stringere bene la posizione vicino ad Albiol quando la palla girava sul suo lato.

Qui vediamo il 4-4-2 del Villarreal, compatto, con tutti i 10 giocatori di movimento attivi in fase di non possesso e con i reparti corti.
Emery ha preparato una gara difensiva, con accorgimenti particolari su Bruno Fernandes, l’uomo che mette quasi sempre la ciliegina sulla torta. Capouè si manteneva sempre un paio di metri indietro rispetto a Parejo per essere più vicino al portoghese in caso di ricezione fra le linee. Il francese ha adempiuto al suo compito in maniera diligente (nonostante l’ammonizione) e la gara del capitano dello United ne ha risentito.

La posizione di Capouè

La gara di Fernandes in numeri. Nessun passaggio chiavo, solo un cross preciso, solo una palla lunga precisa, mai un tiro in porta, nessun dribbling riuscito, palla persa 17 volte.
Anche il Villarreal aveva problemi a costruire da dietro, quelle poche volte che la squadra di Emery ha provato a farlo. Lo United aveva infatti impostato un pressing ben organizzato. La squadra spagnola ha così limitato i suoi attaccanti a delle transizioni veloci che però hanno portato a pochissime occasioni nitide.
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Impostazione da dietro Villarreal, United che pressa con attenzione sulle fasce, in particolare con Wan bissaka che si alza su Pedraza e la squadra spagnola ha difficoltà ad uscire da dietro con facilità.
Così abbiamo assistito ad una gara priva di grande occasioni da rete, con due squadre che hanno difficilmente cambiato spartito da inizio partita: lo United a far girare la palla per cercare la combinazione giusto, il Villarreal a chiudere gli spazi, pronto ad affidarsi alla genialità nel gioco con o senza palla della sua stella, Gerard Moreno.
Come spesso accade in queste finali continentali, sono i calci piazzati a cambiare tutto. È da una punizione laterale che il Villarreal riesce a sbloccare la gara, ed è dagli sviluppi di un calcio d’angolo che lo United fortunosamente trova il gol del pareggio ad inizio secondo tempo.

Qui vediamo come come nasce la punizione del vantaggio. Il Villarreal ha conquistato palla nelle zone alte del campo, Parejo si propone ai compagni come sbocco per la manovra, Cavani generosamente torna, ma commette fallo.
Al 60′ Emery, un po’ a sorpresa, ha tolto dal campo Bacca per inserire Coquelin. Nessuno si aspettava una scelta conservativa dopo aver subito il gol del pareggio, ma Emery ha voluto mettere in campo il francese per un duplice motivo: dare più sostanza a centrocampo, con Capouè ammonito e sempre a rischio, in fase di non possesso, dando manforte anche a Foyth sul lato destro del campo e soprattutto per permettere al Villarreal di tenere più palla, creando un triangolo di centrocampo per organizzare un possesso palla più ragionato.

I numeri sugli Expected Goals dei 90 minuti regolamentari. Come vedete entrambe le squadre hanno creato pochissimo, il Villarreal praticamente solo occasioni da “set play”, calci piazzati. Dati Opta.
I TEMPI SUPPLEMENTARI
Ad inizio supplementari il Villarreal riesce a tener la palla senza mai accelerare se non con una situazione di gioco pericolosa da sviluppare. Un possesso più difensivo che offensivo, sapiente, teso a spezzare il ritmo dello United, attento a non concedere neanche il minimo spazio ai velocisti della squadra inglese.

Coquelin qui si affianca a Parejo, mentre Capoué si è allargato a destra. Un 3+2 che serve a tenere palla ed avere superiorità numerica in caso di perdita della sfera.
I tempi supplementari sono così scivolati senza grandi emozioni, con la crescita esponenziale della tensione e con una serie lunghissima di sostituzioni. Emery ha dovuto cambiare (per forza di cose) i due terzini titolari – hanno compiuto un lavoro massacrante, ma fondamentale – mentre Solskjaer probabilmente ha sperato di poter portare dalla sua parte la grande storia del Manchester United. Quella di cui lui stesso è stato protagonista da calciatore, l’epopea dello United delle rimonte e delle vittorie negli ultimi minuti, all’ultimo secondo, all’ultimo rigore.
Ma non ce l’ha fatta, ad aver la meglio è stato Emery con la sua calma serafica, con la sua esperienza nella gestione di queste partite, con il suo equilibrio. Il resto l’ha fatto l’infame lotteria dei rigori, spettacolare per chi la vede da spettatore ma tragica per chi la vive da tifoso.
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