Trabzonspor – Roma, l’analisi tattica
La prima di Mourinho sulla panchina della Roma è vincente, pur con qualche evidente difetto, di condizione fisica e di brillantezza nel gioco offensivo. In attesa della gara di ritorno, adesso i giallorossi si concentreranno su Roma-Fiorentina.
L’inizio della gara per la Roma è stato complicato e di conseguenza guardingo. I giallorossi hanno subito il palleggio della squadra di casa, chiudendosi in un 4-4-2 con baricentro medio-alto. La squadra turca ha cercato con più insistenza lo sbocco dell’azione sulla sinistra, dove cercava di isolare Karsdorp attaccandolo con Anthony Nwakaeme, e lasciando spazio per gli inserimenti profondi di Hamsik.

Il 4-4-2 della Roma
La Roma, una volta superato l’impatto di inizio gara, ha cominciato ad occupare la metà campo avversaria con più insistenza nella seconda metà del primo tempo. I giallorossi hanno provato a risalire il campo con 5 uomini, Mancini ed Ibanez, Cristante che effettuava la salida lavolpiana, Veretout, e spesso Pellegrini, che andava ad agire praticamente da mezzala. Questo ha creato un’assenza di qualità sulla trequarti, e sbilanciato la squadra sulle fasce.

La costruzione da dietro della Roma
Sulla sinistra il neo acquisto Vina, un po’ per il giallo preso ad inizio gara, un po’ per un’inevitabile emozione per la prima in giallorosso, non è stato molto pericoloso e quando è stato chiamato in causa ha quasi sempre fatto scelte conservative, mentre è stato sulla destra che la Roma ha trovato sbocchi importanti, con Karsdorp che ha quasi sempre ricevuto con tanto spazio per fare male.
Nel secondo tempo la gara si sblocca dal punto di vista delle occasioni da rete, ma mantiene il suo andamento sonnecchiante. La partita la sblocca la Roma con una transizione positiva ben orchestrata, che nasce da un recupero palla a centrocampo di Zaniolo. Il giovane esterno italiano salta tre uomini, guadagna diversi metri palla al piede, per poi servire Mkhitaryan sulla sinistra. La squadra turca si fa trovare molto sbilanciata, a colpirla è Pellegrini con un tap-in che non può sbagliare.

Il momento in cui, con una riaggressione ben fatta, la Roma induce l’avversario all’errore e permette a Zaniolo di “strappare” la partita
La partita sembra essersi messa in discesa per la Roma dopo il vantaggio, ma il Trabzonspor ci sta 9 minuti a pareggiarla con l’ingresso di Cornelius. L’ex Atalanta riempie l’area di rigore e al primo pallone toccato sovrasta di testa Mancini e riporta la gara in equilibrio.
Da qui in poi la Roma attraversa il momento peggiore dei 90 minuti. I padroni di casa riescono ad attaccare con più convinzione, e mettono in difficoltà la squadra di Mourinho, che per ovvi motivi di tempo deve ancora “allenarsi” al nuovo sistema difensivo.
La partita sembrava stesse per tramontare con un pareggio tutto sommato coerente all’andamento della gara, ma la Roma riesce a portare la vittoria a casa grazie ad un calcio piazzato guadagnato da Zaniolo e poi battuto dal giovane azzurro sul secondo palo. Ad incornare c’è Mancini, che colpisce il palo, ma sulla ribattuta è svelto e preciso Shomurodov, che bagna con un gol l’esordio in gara ufficiale.

Da questa immagine notiamo un’altra versione della struttura posizionale della squadra di Mourinho. Un atteggiamento tipico del 4-3-3, con Pellegrini più vicino a Cristante che alla zona offensiva, i due terzini molto alti, le ali strette vicino alla punta
Work in progress
Chiaramente sulla squadra di Mourinho svetta un enorme cartello con scritto “Work in progress“, i passi avanti fatti dai giallorossi sembrano coinvolgere soprattutto la fase difensiva (nonostante il gol), mentre a livello offensivo alcuni pattern caratteristici del gioco di Fonseca sono già scomparsi. La Roma passa più spesso dalle fasce, si affida ai propri terzini e alle combinazioni fra loro e i gli esterni.
La vittoria era fondamentale per mettere in discesa il discorso qualificazione e preparare al meglio la gara contro la Fiorentina, che nasconderà insidie peggiori di questa.
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