La Spagna ai rigori si guadagna la semifinale
Inserite nella parte alta del tabellone (quella sulla carta, almeno, più difficile) la Spagna e la Svizzera si sono date battaglia per 120 minuti (più calci di rigore) per guadagnarsi il primo slot disponibile per le semifinali degli Europei. La Svizzera, dopo aver pregustato un altro colpaccio (dopo aver eliminato, sempre dagli 11 metri, i campioni del mondo della Francia) si è dovuta però arrendere a Unai Simon, capace di parare 2 rigori e di riscattarsi quindi dall’erroraccio (comunque indolore) nell’ottavo di finale contro la Croazia.
Luis Enrique si presenta al quarto di finale con la formazione ben chiara in testa che, rispetto alla partita precedente, vede solamente due cambi: Pau Torres per Eric Garcia e Jordi Alba per Gaya con la conferma dello stupendo trio di centrocampo e di Morata in attacco supportato da Sarabia e Ferran Torres. Petkovic deve far fronte, invece, alla pesante assenza di capitan Xhaka a centrocampo che viene rilevato da Zakaria; per il resto neanche gli elvetici cambiano molto disposizione tattica e uomini.
Come la Spagna ha provato a manipolare il centrocampo svizzero
Come prevedibile, il pallino del gioco, lo ha tenuto la Spagna. Se il dato finale sul possesso palla (72% a 28%) è influenzato dai 30 minuti di supplementare con la Svizzera che ha giocato con un uomo in meno, e quindi fatalmente bassa e passiva a protezione del pareggio, anche nei tempi regolamentari le furie rosse hanno mantenuto per larga parte del tempo la sfera nel proprio controllo.
Il tema tattico principale è stato chiaro fin da subito: la Spagna ha provato a partire dal basso, palleggiando, per trovare spazi in campo aperto, mentre la Svizzera ha cercato di tagliare i rifornimenti agli uomini di maggior talento con un orientamento sull’uomo, in particolar modo a centrocampo.

Qui si nota bene come la Svizzera sia orientata a uomo con Shaqiri a uomo su Busquets, Zakaria su Pedri e Freuler su Koke
Non è un caso che i giocatori che hanno effettuato più passaggi siano stati i centrali difensivi Pau Torres e Laporte (143 e 124 passaggi completati) e Jordi Alba (114 passaggi completati, secondo dati Fbref). I ragazzi di Luis Enrique hanno comunque trovato diverse soluzioni per far progredire la palla.
In primis hanno costantemente cercato Busquets tramite l’utilizzo del terzo uomo, confidando sia nell’abilità di smarcamento del metronomo del Barça, sia nelle mancanze di Shaqiri che spesso, uscendo in pressione su Pau Torres, lasciava libero proprio Busquets.

Seferovic e Shaqiri escono in pressione sui centrali spagnoli, ma non coprono la linea di passaggio verso Busquets che alle loro spalle è libero

Infatti Busquets può ricevere con grandissima facilità e successivamente girarsi indisturbato
Molto utilizzato per queste giocate a specchio è stato Alvaro Morata, il quale non è stato però efficace in molti casi: sia perché lasciato solo contro i due centrali, sia perché in questo modo si è trovato a toccare tanti palloni molto lontano dalla porta risultando quindi evanescente negli ultimi 30 metri.

I tocchi di Morata durante la partita: tanti nella fascia centrale del campo, quasi nessuno all’interno dell’area di rigore avversaria (dati Whoscored)
La situazione non è migliorata di molto con l’ingresso di Gerard Moreno che, soprattutto dopo il gol del pareggio svizzero, si è trovato spesso a ricevere palla largo sulla fascia perdendo così in incisività in zona gol.
La Spagna quindi, dopo essere passata immediatamente in vantaggio con un tiro di Jordi Alba (deviato da Zakaria) ha continuato a macinare il suo gioco. Ma, a differenza delle precedenti due partite contro Croazia e Slovacchia, non è riuscita ad arrivare con costanza al tiro per via dei pochi movimenti nell’ultimo terzo di campo. Con l’espulsione (a dir la verità generosa) di Freuler, le furie rosse hanno ovviamente cinto d’assedio la fortezza elvetica.
L’ingresso di Llorente, al posto di Koke, ha portato in dote preziosi inserimenti, ma ad aumentare il potenziale offensivo è stato anche l’avanzamento di Jordi Alba. I due terzini, infatti, sono rimasti sempre ancorati alla linea difensiva per avere superiorità numerica contro le ripartenze svizzere, ma questa scelta ha limitato le opzioni di gioco a sinistra.
In semifinale ci sarà quindi un confronto con le due squadre che, sin qui, hanno offerto il miglior calcio. Sarà interessantissimo, in particolare, il duello a centrocampo con il trio Busquets-Pedri-Koke opposto alla mediana Verratti-Jorginho-Barella. Lì probabilmente si decideranno i destini di una partita che, per entrambe le compagni, può significare l’inizio di un ciclo.
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