Analisi tattiche, Serie A

Verona-Roma: il primo inciampo di Mou

On Settembre 21, 2021
By Benedetto Greco | 0 Comments

Dopo 6 vittorie consecutive fra campionato e Conference League, la Roma cade a Verona, dopo una partita molto bella e piena di episodi. Il Verona, dopo l’esonero di Eusebio Di Francesco, si prende i primi tre punti della stagione.

José Mourinho aveva già preannunciato le problematicità della trasferta di Verona. Nella conferenza stampa di sabato il portoghese aveva sottolineato le difficoltà nel preparare la gara, perché era priva di punti di riferimento. Si poteva studiare l’Hellas, ma di certo non quelli di Di Francesco; si poteva prevedere una squadra che si riferisse ai principi di gioco instaurati da Juric nella sua esperienza delle scorse stagioni, ma non si poteva essere del tutto sicuri; ci si poteva basare sulle esperienze di Tudor, ma anche in questo caso nessuna certezza all’orizzonte.

Così il portoghese ha scelto di puntare su Shomurodov e Abraham in campo, con l’uzbeko esterno sinistro, con licenza di stringere la propria posizione vicino all’inglese insieme a Zaniolo, per accentuare il gioco in verticale e saltare la costruzione da dietro.

1 - Verona- Roma

Il posizionamento delle due squadre sulle rimesse dal fondo della Roma

In effetti l’Hellas pressava i riferimenti in fase di possesso della Roma, non permettendo alla squadra capitolina di costruire in maniera organizzata da dietro e spingendola sempre sulle fasce. In particolare sulla fascia destra, però, la squadra dello Special One riusciva a creare pericolosità, grazie ai movimenti di Zaniolo, ai passaggi di Karsdorp, e in particolare a Pellegrini, che si associava ai compagni, velocizzava tutto giocando di prima, e creava la pericolosità giusta.

Le marcature del Verona sui costruttori della Roma

La pressione del Verona ha comunque creato problemi alla Roma, la gara è sembrata confusa fin dall’inizio, a mettere un po’ di ordine nel caos ci ha pensato Pellegrini con una giocata sublime, certo, ma nata da un’azione collettiva ben organizzata dai giallorossi, che hanno recuperato palla nelle zone alte del campo, per poi riempire l’area con tanti uomini e creare i presupposti per il magico gol di tacco del numero 7 romano.

Il pressing dei giocatori di Mourinho è ben indirizzato, si recupera palla in zone alte del campo e soprattutto con tanti uomini pronti ad attaccare in campo corto

Il gol di Pellegrini è arrivato al primo tiro in porta della squadra giallorossa. Prima di allora è stato l’Hellas a impensierire di più la difesa giallorossa, e Cristante a colpire la traversa su calcio piazzato. Un primo tempo strategico e svuotato da grandi emozioni terminava così con la Roma leggermente in over performance (considerati i numeri avanzati.)

xG Verona-Roma

La gara è esplosa nei secondi 45 minuti, come si nota anche dagli Expected Goals finali (dati FotMob)

Come già capitato contro il Sassuolo, la Roma non è tornata in campo con la giusta determinazione ed ha subito il gol del pareggio all’inizio della seconda frazione. Il vantaggio di Caprari dopo pochi minuti. La squadra di Tudor ha aumentato i giri della propria intensità, mentre i giallorossi sono andati in difficoltà in particolare sul fronte destro, dove Mancini usciva cercando l’anticipo su Caprari, lasciando a Karsdorp l’arduo doppio compito di dover coprire la fascia ma anche scalare per coprire il buco lasciato dal centrale. Questo meccanismo difensivo non è funzionato al meglio sia per gli azzardi di Mancini, sia per le difficoltà di Zaniolo nel dare il giusto apporto difensivo, sia per il massacrante lavoro al quale sono sottoposti i mediani mourinhiani, che sono andati in difficoltà e quasi sempre in inferiorità numerica contro la squadra di Tudor.

Il classico modo dell’Hellas di far progredire la manovra, con rombi sulle fasce.

Dopo il meraviglioso gol di Faraoni, arrivato poco dopo l’ora di gioco, la Roma non è riuscita a mettere in piedi di nuovo la partita, assecondando anzi ancora di più la verticalità e la fisicità dell’Hellas, portando la gara sul piano preferito dai ragazzi di Tudor.

Mourinho ha proposto più di un cambio offensivo, finendo la partita con una stramba difesa a 3 senza esterni difensivi che dessero ampiezza, cercando di creare confusione nell’uscite difensive del Verona, ma in realtà finendo per imbottigliare il gioco.

Sarebbe forse stato meglio, quando la gara si era di nuovo rimessa in careggiata grazie all’assist di Ilic, provare ad inserire un palleggiatore a centrocampo per provare a controllare di più i ritmi?

Probabilmente Mourinho ci ha pensato, ma ha chiaramente fatto capire di non fidarsi troppo di Diawara e Villar, e non ha trovato la svolta decisiva per raddrizzare la gara. La transizione dal gioco di posizione a quello diretto e verticale è ancora delicata, le vittorie iniziali hanno dato forza e fiducia alla squadra, ma il lavoro di Mourinho è ancora lungo e attraverserà di certo momenti simili a quelli visti domenica pomeriggio potrebbero ripresentarsi.

Lo Special One ha già messo in conto (soprattutto a livello mediatico) la prima batosta, sarà più importante rialzarsi subito piuttosto che rimuginare sugli errori già compiuti.

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