Roma-Udinese: giallorossi stanchi, ma vittoriosi
Con grande fatica, ma con determinazione e caparbietà, la Roma ritorna subito alla vittoria dopo la trasferta di Verona, e si prepara nel migliore dei modi al derby di domenica pomeriggio. La partita con l’Udinese nascondeva tantissime insidie, e alla fine si è rilevata complicata da sbloccare e difficile da gestire.
LE SCELTE DI FORMAZIONE
Scelte “conservative” da parte di Mourinho e Gotti, che hanno confermato sia i sistemi di gioco che la maggior parte degli uomini utilizzati nelle ultime partite. Nessun turno di riposo per Zaniolo, confermato Calafiori a sinistra, Mkhitaryan si riprende il posto in attacco accanto a Pellegrini e davanti ad Abraham.
Udogie e Makengo sono le uniche novità scelte da Gotti, che si affida al suo 5-3-2 molto difensivo, mettendo nei piedi di Pussetto e Deulofeu le migliori possibilità per provare a far male alla Roma in attacco.
La partita comincia con la Roma quasi sempre con la palla, Udinese chiusa molto bassa nel suo 5-3-2 difensivo, impegnata ad occupare il centro, sempre attenta ad uscire in pressione sui terzini della Roma (molto alti come di consueto) con i quinti. I giallorossi riescono ad essere pericolosi quando si appoggiano ad Abraham e si velocizzano le combinazioni fra i giocatori offensivi, con Zaniolo predisposto ad attaccare la profondità tagliando da destra verso il centro.

Interessante notare la posizione dei due mediani quando la Roma attacca a pieno organico. Cristante si abbassa per garantire superiorità numerica in costruzione (ed evitare problemi in transizione negativa), mentre Veretout va a creare una linea di passaggio in più sul lato sinistro del campo.
La partita si sblocca in reazione al primo tentativo dell’Udinese di imbastire un’azione offensiva: al 35′ la squadra di Gotti è sbilanciata, vicina ad andare in vantaggio, la Roma riparte affidandosi praticamente solo a Calafiori che riesce a vincere il duello con Molina e servire sul piatto d’argento un assist facile facile per Abraham (al primo gol casalingo in campionato).

La Roma è stata brava a trovare il gol nell’unica azione (forse dell’intero match) in cui l’Udinese era sbilanciata. Come vedete Calafiori vince il duello con Molina, mentre si sta prefigurando un 2 vs. 2 in area.
La gara, così, negli ultimi 10 minuti del primo tempo, cambia totalmente: dopo il gol dell’inglese l’Udinese ha accumulato il 70% di possesso palla, creando qualche importante chance, mai convertita poi però in tiri in porta.

La disposizione dei centrocampisti dell’Udinese, con Wallace al centro, Makengo che si avvicina alla catena sinistra della squadra, Pereyra che funge da vero e proprio trequartista

Nel secondo tempo, per provare a controllare meglio la palla in fase di costruzione, la Roma si è anche disposta con una sorta di 4-3-3, con Mkhitaryan e Pellegrini mezzali
L’inizio del secondo tempo è praticamente la copia del primo. La Roma ha di nuovo il controllo del pallone e il controllo del ritmo della gara, mentre l’Udinese accetta il palleggio romanista e si abbassa, cercando di giocarsi le sue chance attaccando in contropiede. La seconda frazione del match scivola lentamente, con qualche occasione per la squadra di Gotti sventata dal solito Rui Patricio, ma i friulani non si rendono mai veramente pericolosi dentro l’area di rigore (basti pensare che finiranno per accumulare più xG nei primi 45 minuti che nei secondi).
FotMob ci da ancora una mano, con i dati statistici avanzati. La gara nel secondo tempo si è anestetizzata, con l’Udinese leggermente in vantaggio nel dato di xG creati, ma mai vicina ad una grande occasione degna di questo nome. Per quasi tutti i 90 minuti si ha avuto più l’impressione che le due squadre non volessero controllare il pallone e facessero di tutto per far scoprire gli avversari, palleggiando da dietro e cercando di attrarre un pressing che (salvo qualche folate della Roma) non è mai arrivato.
La Roma, inevitabilmente, ha finito la gara sulle gambe. Mourinho continua ad affidarsi ad un gruppo 12-13 giocatori, e questa volta addirittura sceglie di non effettuare tutti i 5 cambi, forse sbagliando (Pellegrini salterà il derby di domenica per una doppia ammonizione discutibile dal punto di vista arbitrale, ma evitabile) o forse per paura di allungare troppo i minuti di recupero.
I giallorossi tornano alla vittoria, con il primo clean sheet casalingo della stagione in campionato. 12 punti in 5 partite sono un bel bottino per Mourinho per presentarsi al primo appuntamento importante della sua carriera a Roma: il derby della Capitale, contro la Lazio di Sarri, attualmente 4 punti sotto i giallorossi in classifica.
Il primo big match della stagione sarà già un bel banco di prova per la squadra di Mourinho, in particolare per il proprio assetto difensivo, e questa volta i giallorossi dovrebbero trovare la loro situazione tattica ideale, con gli avversari a gestire la palla e le frecce offensive di Mou pronte a colpire a campo largo.
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