Benevento-Roma: Pippo Inzaghi stoppa Fonseca
La Roma stecca per la prima volta in stagione contro una “piccola”, pareggiando sull’ostico campo di Benevento. La squadra di Inzaghi fin dal primo minuti ha impostato una gara chiaramente di stampo difensivo, e alla fine ha ottenuto il punto che voleva.
Ci si aspettava una squadra con problemi soprattutto in difesa – per via delle numerose assenze – alla fine, i problemi sono arrivati in zona gol. La Roma pur avendo un predominio territoriale pressoché indiscusso, ha generato pochissime occasioni da gol nitide.

Grafico degli Expected Goals e Non-penalty Expected goals della Roma nella stagione 2020-21. Curioso come il Benevento sia il picco in positivo e uno dei peggiori punti in negativo. Cliccando sull’immagine potrete visionare bene i numeri di ogni singola partita (fonte FbRef).
Come notiamo dal grafico degli Expected Goals sopra, la partita di Benevento è stata una delle peggiori per produzione offensiva in tutto il 2020-21, considerato solo l’anno solare, la peggiore insieme alla trasferta di Torino contro la Juventus.
Questo dice molto soprattutto dell’atteggiamento della squadra di Inzaghi, che all’Olimpico all’andata aveva provato a fare una gara coraggiosa, pagando eccessivamente lo scotto, ed ha inevitabilmente cambiato strategia per questa partita.
Le scelte di Fonseca e l’andamento del primo tempo

Fonseca non ha cambiato modulo, ha reinserito nell’undici titolare Fazio come braccetto destro, e scelto ancora Spinazzola come braccetto sinistro
Nel primo tempo il copione della gara è stato semplice. La Roma a cercare il gol, attaccando il Benevento con insistenza, la squadra di Inzaghi chiusa nella propria trequarti, con due linee molto strette che hanno l’obiettivo di non far ricevere la palla nelle zone più pericolose a Mkhitaryan, Mayoral e Pellegrini.
Alla Roma è mancata soprattutto la presenza di Spinazzola sull’out di sinistra. Nel secondo tempo, quando la Roma ha ottenuto anche il vantaggio di uomini con l’espulsione di Glik, l’esterno di Foligno si è alternato, proponendosi più spesso in profondità.
La prima frazione di gioco è stata molto negativa per i giallorossi. Nonostante il 74% di possesso palla, la squadra di Fonseca è andata al tiro solo 3 volte, trovando la porta in una sola occasione. Un numero che testimonia le difficoltà nel trovare sbocchi centrali è anche quello del numero di palloni toccati da Borja Mayoral sempre nel primo tempo: 12. Il peggiore in campo per questa statistica.

Fonseca non ha rinunciato alla consueta impostazione a 3, con Villar come play maker e Veretout in verticale rispetto allo spagnolo
La svolta tattica non è arrivata
Il secondo tempo segue l’andazzo del primo, con il Benevento che accentua la propria partita difensiva a partire dal 57′, quando viene espulso Glik. La Roma da quel momento ha sentito ancora più forte l’obbligo di portare a casa i tre punti, con Fonseca che appena un minuto dopo la superiorità numerica acquisita manda un segnale chiaro alla squadra: l’ingresso di Dzeko per Veretout.
La tanto agognata coppia di centravanti è in campo, ma l’assenza del francese, che era stato il collante fra centrocampo ed attacco, si è fatta sentire di più. La manovra della Roma, infatti, si è arenata principalmente sulle fasce, in particolare sulla sinistra, dove Peres e Spinazzola andavano a creare una coppia che metteva in difficoltà De Paoli e Ionita, ma che non hai mai portato a delle occasioni concrete.

Mayoral si muove allargandosi verso sinistra creando lo spazio per l’inserimento di Mkhitaryan in area, Dzeko nel frattempo sta attaccando la zona del secondo palo

Qui vediamo Mkhitaryan e Pellegrini muoversi appena alle spalle di Dzeko e Mayoral, come in una sorta di 4-2-2-2
Il secondo tempo è stato caratterizzato da una girandola di cambi offensivi importante del tecnico portoghese: a un certo punto la squadra giallorossa aveva in campo Dzeko, Mayoral, Pedro, Pellegrini, Mkhitaryan (poi sostituito da El Shaarawy). Come spesso capita però nel calcio non sempre mettere tanti attaccanti o seconde punte in campo corrisponde ad aumentare la produzione offensiva.
La Roma chiuderà la partita provando a crossare per ben 36 volte. Solo 8 di questi cross saranno completati (ovvero verranno conquistati da un giocatore giallorosso in area)… il resto è andato in pasto alla solida ed organizzata difesa di Pippo Inzaghi, che ha portato a casa un punto importantissimo.
Gli interrogativi finali
Era una grossa occasione per Fonseca e i suoi. Con una vittoria la squadra capitolina avrebbe allontanato ancora di più il Napoli, tenuto ancora a distanza Lazio e Juventus, ma soprattutto avvicinato il Milan, in vista dello scontro diretto di domenica prossima. Sono arrivati, invece, i primi due punti persi contro le squadre della parte destra della classifica.
Dal punto di vista del gioco la Roma non è sembrata veloce e brillante come sempre, probabilmente risentendo della gara di giovedì a Braga e del poco riposo a disposizione. Ad ogni modo era quasi impossibile pretendere che i giallorossi vincessero veramente tutte le partite contro le piccole… non fosse altro per la legge dei grandi numeri.
Il Benevento è lontano 10 punti dalla zona calda. Un miracolo, considerato il livello della rosa. Il punto strappato da Inzaghi è arrivato con un atteggiamento remissivo, stranamente reattivo, ma è arrivato, ed è bastevole per poter parlare di un grande passo avanti per la sua squadra, soprattutto in classifica.
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