Analisi tattiche, Europa League

Roma-Shakhtar, le ragioni del trionfo giallorosso

On Marzo 12, 2021
By Benedetto Greco | 0 Comments
La Roma vince perentoriamente 3-0 in casa e mette una grossa ipoteca sul passagio del turno. Una gara diversa dalle ultime, quella giocata dagli uomini di Fonseca.

Ci chiedevamo alla vigilia della gara se avremmo visto uno Shakhtar Donetsk attendista (come contro l’Inter) o la solita squadra di Castro. Ovvero un team predisposto al palleggio da dietro e di solito padrone della palla. È quest’ultima la versione della squadra ucraina che abbiamo visto, con la Roma che si è ben adattata preparando una strategia adeguata.

2 - Roma-Shakhtar

Mkhitaryan si occupava di marcare a uomo Maycon, il mediano dello Shakhtar, Pedro si alzava in pressione su Vitao mentre Pellegrini manteneva una posizione a metà fra Matvienko ed Ismaily, per evitare che la palla arrivasse agevolmente al terzino brasiliano. La linea difensiva della Roma era nel frattempo abbastanza alta, e veniva lasciata libertà di impostare praticamente solo al portiere, Trubin, che principalmente ha orientato le sue giocate verso il lato sinistro del campo, oppure centralmente, dove la Roma arrivava forte della propria superiorità fisica.

I giallorossi in fase di possesso invece si sono principalmente affidati ai lanci verso la profondità, ingolositi dall’altissima linea difensiva dello Shakhtar. Diverse volte gli attaccanti della Roma sono andati in fuorigioco, ma alla fine il gol del vantaggio è arrivato grazie ad una combinazione veloce innescata dal movimento da falso nueve di Mkhitaryan, che ha scaricato sulla destra per Pedro. Lo spagnolo ha servito poi di prima Pellegrini, che tagliava internamente.

3.1 - Roma-Shakhtar

Mkhitaryan viene incontro alla manovra sugli sviluppi di una rimessa laterale e serve subito Pedro.

…nel frattempo Pellegrini sta attaccando Ismaily effettuando un taglio interno perfetto per tempismo

Nel secondo tempo lo Shakhtar ha provato ad alzare il proprio baricentro provando a creare qualche occasione più pericolosa, aumentando la frequenza con cui ricercava le combinazioni offensive. La Roma è riuscita a non subire troppo la velocità degli avversari e ha sofferto con diligenza ed attenzione, affidandosi alla sapienza delle scelte di Pellegrini, e alle transizioni positive principalmente orchestrate dal numero 7.

Con l’ingresso di El Shaarawy per Pedro la Roma ha messo un’altra freccia all’arco del contropiede. L’ex Milan è stato protagonista prima di un’occasione sciupata, poi dello splendido gol del 2-0.

In questo caso fa la differenza un errore di misura dello Shakhtar, Spinazzola verticalizza subito per Mayoral, mentre El Shaarawy attacca subito lo spazio

Il 3-0, infine, è arrivato per l’ennesima volta su un calcio piazzato ben battuto dalla squadra giallorossa, e ancora una volta a segnare è stato Gianluca Mancini.

Un altro errore in costruzione dello Shakhtar, Karsdorp è bravo a difendere sempre in alto ed aziona la transizione corta dei giallorossi. Pellegrini pennella benissimo per El Shaarawy che va vicino al 3-0. Sul calcio d’angolo seguente la Roma segnerà il gol finale.

La strategia di Fonseca è stata perfetta, e nonostante le continue assenze e gli infortuni i giallorossi danno la sensazione di sapere sempre cosa fare quando scendono in campo. Questa volta la squadra capitolina si è adattata all’avversario, ha rinunciato al pallone (finirà la partita con il 38% del possesso palla) ma ha di fatto gestito gli spazi benissimo ed ha spinto l’avversario a compiere tutti gli errori che hanno portato ai 3 gol finali, mettendo un’ipoteca enorme sul passaggio ai quarti di finale.

 

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