Analisi tattiche, Liga

Real Madrid, come Zidane usa i terzini invertiti

On Dicembre 28, 2020
By Marco Roberti | 0 Comments

Da quando Zidane è tornato sulla panchina del Real Madrid, pur tra alti e bassi, ha tentato di sviluppare un gioco fluido e imprevedibile tentando di implementare molti dei concetti alla base del gioco di posizione. E una delle soluzioni che hanno caratterizzato i suoi blancos fin qui è stata quella del terzino invertito.

I terzini invertiti, da Guardiola in poi

Sebbene sia sempre difficile risalire alla prima squadra o al primo allenatore, possiamo indicare in Pep Guardiola un pioniere di questo accorgimento tattico.
Durante i suoi anni in Germania, infatti, l’allenatore catalano utilizzò molto Lahm come un terzino ma con richieste particolari per quelli che erano gli standard dei terzini europei all’epoca: il tedesco doveva, in fase di costruzione, accentrarsi e agire vicino al vertice basso di centrocampo per moltiplicare le linee di passaggio e liberare le mezzali da compiti difensivi.

In seguito questa soluzione è stata variamente sfruttata da molti allenatori in giro per il globo, e lo stesso Pep Guardiola ha sempre più frequentemente chiesto ai suoi terzini di entrare dentro il campo, quasi in posizione da mezzala, anche al Manchester City.

I terzini del Real Madrid

Zidane, tornato dopo circa un anno alla guida del Real Madrid non ha fatto sconti: nessuno è indispensabile, tutti devono sudarsi il posto in squadra. Da questi principi, la stagione scorsa, sono nate le esclusioni pesanti di giocatori come Modric o Kroos, in favore di Valverde, per non parlare dei casi Isco e Bale, finiti sempre più ai margini del progetto.

Un’altra esclusione che non ha fatto meno rumore è stata quella di Marcelo. Il terzino brasiliano, dal ritorno dell’allenatore francese, ha trovato sempre meno spazio fino a essere relegato nel ruolo di riserva in questa prima parte di stagione. Problemi fisici, certo, ma anche a causa della crescita esponenziale di Ferland Mendy, preferitogli per le sue debordanti qualità fisiche, ma anche perché si trova perfettamente a suo agio con i compiti che Zidane gli ha assegnato.

La fascia destra, invece, è rimasta presidiata dal sempre più affidabile Carvajal la cui assenza per infortunio si è fatta sentire. Al suo posto hanno agito Nacho, Militao (ma anche lui è stato fermato da vari problemi muscolari) e Vasquez con quest’ultimo che è stato indubbiamente il più affidabile.

Zidane e il ruolo dei terzini invertiti

Come dicevamo, Zidane sta costruendo una squadra molto fluida in fase di possesso palla con continui scambi di posizione fra i giocatori. Fondamentali in questo senso le rotazioni che avvengono sulle corsie esterne che coinvolgono di norma la mezzala del lato palla, il terzino e l’esterno offensivo

Real Madrid terzini

Toni Kroos si allarga nella sua classica posizione di braccetto sinistro, Rodrygo rimane largo e Mendy si posiziona nell’half space sinistro

Quando la palla che arriva a Rodrygo, Mendy si trova già oltre la linea di pressione del Granada e può mettere in inferiorità numerica il terzino avversario

Real Madrid terzini

Rodrygo lo serve subito nello spazio che si crea dopo l’uscita del terzino e la difesa del Granada è costretta a rincorrere

La situazione vista sopra è una situazione molto dinamica nella quale la posizione centrale del terzino serve ad attaccare rapidamente la linea difensiva avversaria. Ma ci sono situazioni in cui il terzino invertito è funzionale a uno scaglionamento fluido e imprevedibile dei 5 corridoi in cui viene diviso il campo da gioco (porzione centrale, fasce esterne, half space destro e sinistro)

Mendy porta palla e si accentra. Poi, quando vede che non ci sono soluzioni per risalire il campo, scarica lateralmente

Real Madrid terzini

Ma, invece di recuperare una posizione larga, Mendy attacca l’half space sinistro, mentre a calpestare la linea laterale rimane Rodrygo

Mendy rimane nell’half space sinistro e anzi diventa il vertice alto di uno dei rombi laterali che il Real Madrid ricerca spesso (e che avevano messo in crisi l’Atletico Madrid nel derby)

La posizione interna di Mendy è utile anche per lottare sulle seconde palle

Real Madrid

Sul cambio di campo verso Rodrygo, Mendy è già in posizione interna e dietro la linea dei centrocampisti

Dopo il contrasto tra Rodrygo e il difensore dell’Eibar, Mendy riesce ad arrivare per primo sul pallone

Ma se questa soluzione vede spesso protagonista Mendy che si sta ritagliando un ruolo sempre più da protagonista nel Real Madrid, possiamo vedere rotazioni simili sulla fascia destra anche se solitamente coinvolgono solamente il terzino di parte e l’esterno offensivo

Real Madrid Carvajal

Il movimento in un corridoio più interno di Carvajal libera lo spazio per Vasquez verso cui è diretto il pallone di Varane

Vasquez ha tempo e spazio per girarsi e dopo può servire Carvajal che ha continuato la sua corsa nel mezzo spazio prendendo d’infilata la difesa

Carvajal Real Madrid

Sul giro palla di questo tipo, solitamente è il terzino che sale con l’esterno d’attacco che occupa l’half space

Invece quando la palla arriva sui piedi di Modric, ad occupare l’half space è Carvajal, mentre Vasquez rimane largo sulla fascia

Insomma, nel periodo post Ronaldo il Real Madrid è sembrato fermo e bloccato sulle sue posizioni e incapace di evolversi. Sicuramente la gestione della dirigenza non è stata esente da colpe con ben 3 allenatori cambiati in poco tempo e delle campagne acquisti che non sono riuscite a rivoluzionare la rosa lasciando alcuni casi spinosi.

I risultati in campo europeo, poi, non sono stati sicuramente all’altezza delle aspettative con ben due eliminazioni (pesanti) agli ottavi di finale per mano di Ajax e Manchester City. Ma è giusto riconoscere come, in questa fase di transizione, ci siano degli elementi di novità (per l’appunto tattici, ma non solo), molto interessanti che possono aiutare a fondare un nuovo ciclo vincente.

 

 

 

 

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