Real Madrid-Atalanta 3-1, analisi tattica
Se la partita di andata alla fine aveva tradito l’hype da cui era stata rivestita a causa dell’espulsione prematura di Freuler, episodio che aveva condizionato la parte di gara rimanente, la sfida di ritorno tra Real Madrid e Atalanta prometteva lo stesso scintille con un risultato lasciato in bilico dall’unico gol siglato da Mendy nel precedente incrocio
Real Madrid, la svolta di Zidane
Zidane, che rispetto alla trasferta di Bergamo recuperava Sergio Ramos, Benzema e Valverde (ma perdeva Casemiro per squalifica), ha sorpreso tutti varando una difesa a 3 composta da Varane, Ramos e Nacho, con Mendy e Vazquez a dare ampiezza, Modric e Kroos nel mezzo e Valverde da incursore alle spalle di Vinicius e Benzema.
Un inedito, o quasi, dato che la stessa soluzione era stata adottata sabato in occasione della gara di Liga contro l’Elche
#Zidane ha sorpreso tutti ieri: difesa a 3 col ritorno di #SergioRamos, #Valverde, #Isco e #Vinicius incursori alle spalle di #Benzema unica punta
Una soluzione che avrebbe dovuto garantire più aggressività in pressing e copertura nelle transizioni pic.twitter.com/v4OIIANGwP— El Pichichi (@spagnolo_il) March 14, 2021
Se il Real Madrid ha cambiato la strategia di gioco, i principi su cui il gioco dei blancos si è strutturato nel corso dell’anno sono rimasti immutati. Anzi, proprio questi, con le frequenti e incessanti rotazioni dei giocatori, hanno disegnato il contesto tattico perfetto per manipolare il sistema di marcature atalantino.
C’era interesse, infatti, su come il gioco bergamsco, fatto di marcature a uomo aggressive a tutto campo, avrebbe potuto scontrarsi con la tecnica madridista. E non è andata bene per gli ospiti.

Vazquez riceve palla sulla fascia destra, scarica e poi si propone centralmente

Modric svuota il centro inserendosi in profondità, Vazquez può proporsi centralmente insieme a Mendy

Gosens è costretto ad accentrarsi per seguire Vazquez, mentre De Roon rimane largo per coprire l’inserimento di Modric
Le partite di Mendy e Vazquez sono state emblematiche

Tocchi di palla di Vazquez (fonte whoscored)

E qui i tocchi di palla di Mendy (fonte whoscored)
Le difficoltà dell’Atalanta
Il Real Madrid ha dominato l’Atalanta facendola girare a vuoto in fase di palleggio, ma anche inaridendone le fonti offensive. Gasperini si è presentato in Spagna con Muriel unica punta supportato da Pasalic e Malinovski con Pessina in mediana al posto di Freuler.
I bergamaschi, dopo un buon inizio nel quale avevano creato buoni presupposti in transizione su palloni rubati nella tre quarti campo avversaria, hanno avuto grandi difficoltà ad accedere nella trequarti campo rivale.

Pasalic si propone per ricevere palla, ma Varane esce in maniera aggressiva su di lui costringendolo all’errore

Qui è Nacho che esce in maniera aggressiva su Malinovski: l’ucraino in particolare è stato fuori partita
Ma i padroni di casa si sono spesso posizionati con un blocco basso aspettando l’iniziativa ospite e bloccandola sempre nei pressi dell’area di rigore

Muriel viene incontro trovando spazio tra Kroos e Modric che non accorcia correttamente

Appena controlla palla Ramos è abile nel chiudergli lo spazio concedendogli solo il tiro da fuori (che verrà rimpallato)
La partita sicuramente è stata sbloccata e si è poi chiusa con due episodi nei quali l’Atalanta ha letteralmente regalato due gol al Real Madrid (il rinvio sbagliato di Sportiello nella prima occasione, uno sciagurato retropassaggio di Ilicic che porta al rigore nella seconda), ma la superiorità dei blancos è stata netta e il risultato aggregato rispecchia la differenza.
I bergamaschi giustamente non si sono discostati dal loro classico modo di giocare, ma il Real l’ha saputo sfruttare a proprio vantaggio.
Vinicus ma non solo. Ieri il Real Madrid ha completato 18 dei 22 dribbling tentati. Il più alto numero per un avversario dell'Atalanta in stagione. pic.twitter.com/SOTEIMfCKH
— Calcio Datato (@CalcioDatato) March 17, 2021
Nello specifico Vinicius si è distinto particolarmente. Non sono molte le partite che, in 90 minuti, riescono a mettere in mostra con tanta vividezza pregi e difetti di un calciatore: ieri il brasiliano ha fatto impazzire Toloi e Romero, ma sotto porta si è dimostrato ancora una volta poco freddo. Il tempo per crescere lo ha sicuramente, ma è un gran bel progetto.
In definitiva l’Atalanta non può e non deve rammaricarsi dell’uscita: nella gara di andata poteva sfruttare le tante assenze madridiste per strappare un risultato positivo; così avrebbe potuto avere delle chance di qualificazione. Invece ancora una volta la legge della Champions ha premiato i pluricampioni che ora si presentano al rettilineo finale della stagione ancora in corsa per due obiettivi. E fanno paura a tutti.
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