Il derby di Manchester non è stata una grande partita
Nel primo tempo le squadre si affrontano studiandosi con attenzione, pazienza e soprattutto paura. In risultato è uno spettacolo poco divertente, con le due squadre che si contendono il possesso… ma non con le percentuali bulgare che ci si poteva aspettare dalla squadra di Guardiola.
Il Manchester City impostava tenendo basso Walker, o abbassando sul centro destra, vicino ai centrali, Fernandinho. Sulla trequarti come sempre agiva De Bruyne, libero di muoversi in verticale ed orizzontale, Mahrez largo a destra, e Sterling nel mezzo spazio sinistro, con Cancelo libero di occupare la fascia.

Impostazione del City con Walker in linea con i centrali
Il Manchester United era dato in campo nelle grafiche iniziali con un 4-3-1-2, un rombo, ma in realtà in fase di possesso imposta con due centrocampisti (McTominay e Fred) alzando Pogba e Bruno Fernandes in una sorta di 4-2-2-2, con Rashford libero di partire da sinistra per puntare il centro in velocità e Grenwood coinvolto nella manovra nello stesso modo, ma dal lato opposto.

Il 4-2-2-2 del Manchester United

Il “rombo” del Manchester United in realtà non si vede mai. Qui McTominay si allinea ai centrali difensivi, Pogba si associa offensivamente alla catena laterale sinistra, Fernandes va ad occupare la trequarti
Nella prima frazione le due squadre non hanno evidenziato modi particolari di pressare la prima costruzione degli avversari, con il City che utilizzava i suoi 4 uomini offensivi per indirizzare la palla dello United verso l’esterno, e la squadra di Solskjaer che non aveva molte idee per risalire il campo in maniera pulita.
Dal canto suo la squadra di Guardiola in questo particolare momento sembra dipendente dalla creatività di Kevin De Bruyne, che nel primo tempo è infatti stato l’unico in campo a creare due chance da gol.

Il City come sempre cerca di creare gioco facendo densità su un lato del campo, per poi attaccare il lato debole. Lo United è stato bravo a scivolare difensivamente e non farsi mai prendere in mezzo.
Il secondo tempo segue il canovaccio del primo, con un City molto più in controllo della gara, ma mai pericoloso nell’area di rigore avversaria, tanto che l’unico tiro in porta della squadra di Guardiola nei secondi 45 minuti alla fine si rileverà essere lo scialbo tentativo di Rodri a fine partita.
Al City è mancata al velocità nel giro palla, il guizzo giusto, in generale l’elettricità che la squadra sembrava imprimere ad ogni gara, ogni volta che scendeva in campo, fino alla scorsa stagione, anche se i numeri difensivi continuano ad essere impressionanti (11 gol subiti, miglior difesa del campionato). I Red Devils erano evidentemente provati dall’eliminazione in Champions League, ma l’atteggiamento remissivo nel secondo tempo è stato preoccupante… la squadra di Solskjaer continua a sembrare totalmente senza idee, e quando Bruno Fernandes e Rashford sono bloccati questi problemi sono maggiormente evidenziati.
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