Everton – Tottenham è, in tutti i sensi, uno spareggio per l’Europa. Entrambe le squadre vengono infatti da una serie di risultati deludenti (in particolare gli Spurs dopo la sconfitta  casalinga contro il Manchester United per 1-3) e scendono in campo al Goodison Park  obbligate a vincere. Soltanto un punto divide le due squadre che rischiano quindi di vedere  sfumare le residue possibilità di qualificazione alle competizioni europee della prossima  stagione. 

I padroni di casa scendono in campo con il 3-5-2, con Ancelotti che sposta Richarlison nella posizione di centravanti al posto dell’infortunato Calvert-Lewin, supportato da James Rodriguez in posizione di seconda punta. Digne a sinistra e Iwobi a destra presidiano le fasce  con Sigurdsson nella posizione di mezzala sinistra libera di attaccare e supportare l’attacco in  fase di possesso. Ritorna in mezzo al campo Allan, uomo di fiducia del tecnico di Reggiolo. 

Dall’altra parte anche Mourinho insiste con il suo 3-5-2 con gli esterni Aurier e Reguilon a tutta fascia, un centrocampo muscolare con Ndombelé libero di spostarsi sulla trequarti e i  soliti Son e Kane, come sempre, a guidare l’attacco degli Spurs con il compito di muoversi su  tutto il fronte offensivo e colpire attraverso le loro formidabili combinazioni. Come si vedrà,  nonostante i due moduli siano speculari, le interpretazioni tattiche si discostano  sensibilmente. 

Nei primi 25’ la partita vive una intensa fase di studio con la palla che rimane spesso a  centrocampo e i rispettivi reparti avanzati che non riescono ad entrare in ritmo a causa dell’aggressività portata dalle due mediane. L’Everton si preoccupa principalmente di non fare arrivare la palla a Son e Kane, chiudendo le linee centrali mentre il Tottenham fa fatica ad  impostare e l’uscita della palla dalla difesa risulta imprecisa e molto macchinosa. Da rilevare una chiara mancanza di un uomo di qualità che riesca a dettare i tempi e servire gli esterni  con i tempi giusti, cosa che spesso sia Hojbjerg che Sissoko non riescono a fare con precisione. 

everton tottenham (1)

Alla prima occasione utile però, gli Spurs passano in vantaggio con Kane, abile come al solito a trasformare in gol un cross che viene deviato dalla difesa dei Toffees e che pesca l’attaccante  inglese con ampio spazio per colpire. 

Da qui la partita cambia con le due squadre iniziano ad alzare il ritmo e l’Everton pareggia subito i conti con un calcio di rigore trasformato impeccabilmente da Sigurdsson. È interessante notare come proprio l’Islandese dell’Everton sia il giocatore che, attraverso la sua posizione di mezzala offensiva, esca spesso dal radar dei centrocampisti del Tottenham e  si renda protagonista con giocate di alto livello tecnico a ridosso dell’area avversaria. Da una sua azione rifinita con un passaggio filtrante per James sgorga un’altra ghiotta occasione  sventata da Lloris.

everton tottenham (1)

Dall’immagine si può chiaramente vedere la posizione del numero 10 Sigurdsson che elude il  sistema spesso troppo rigido degli Spurs.  

Gli ospiti negli ultimi 10 minuti della prima frazione provano anche a cambiare atteggiamento abbassandosi per innescare le punte negli spazi aperti in contropiede ma non riescono a creare pericoli dalle parti di Pickford. 

Nel secondo tempo il ritmo si alza ed entrambe le squadre si allungano alla ricerca della  vittoria, fondamentale per il loro cammino. Ndombelé continua ad essere l’unico giocatore che prova a supportare il duo offensivo, ma le sue incursioni sono lette con intelligenza in  particolare da Allan, bravo a fare filtro davanti alla difesa. Così, soltanto Kane, venendo  incontro cerca di creare spazi per gli inserimenti come nel caso dell’immagine seguente.

Dall’altra parte, la mossa di Ancelotti, che sostituisce Iwobi con Coleman per dare più  ampiezza e profondità al gioco, paga immediatamente con l’esterno irlandese che va sul  fondo e crossa perfettamente per Sigurdsson che impatta perfettamente portando i suoi di  nuovo in vantaggio. Sia Reguilon che Aurier, infatti, non riescono ad essere efficaci in fase di  spinta e anzi vengono spesso colti in posizioni di mezzo, relegando quindi i due centrali laterali Alderweireld e Dier a pericolosi uno contro uno. Nell’occasione del gol è evidente, inoltre, come la marcatura dell’uomo libero in area, in questo caso Sigurdsson, non venga eseguita a  dovere. 

Sotto nel punteggio, Mourinho decide di cambiare spartito tattico per dare una scossa ai suoi  passando ad un più offensivo 3-4-1-2 inserendo Lamela tra le linee e Lucas Moura come  opzione più offensiva sulla sinistra al posto del deludente Reguilon. Grazie a questa mossa il  Tottenham riesce a trovare i giocatori offensivi con più continuità e costringe l’Everton ad  abbassarsi. 

Da una situazione di questo tipo, scaturisce il gol del pareggio, di nuovo firmato dall’implacabile Kane, bravo ad approfittare di un errore in disimpegno dei due centrali  dell’Everton. La partita prosegue con veloci ribaltamenti di campo con le squadre più lunghe  e meno intense difensivamente. Anche Ancelotti si sbilancia inserendo un attaccante, King per un mediano, Davies, chiudendo con un 3-4-3 offensivo per andare alla ricerca della  vittoria. Richarlison ha nei piedi la palla della vittoria dopo una giocata di qualità degli altri  interpreti offensivi ma la fallisce spedendola alta. 

A livello statistico i numeri dell’Everton si fanno leggermente preferire con i Toffees più incisivi nella prima frazione che hanno poi lasciato spazio a un Tottenham più arrembante nella ripresa. Il baricentro medio più avanzato dei padroni di casa (51 metri contro 47) dimostra  come l’Everton abbia comunque mantenuto un atteggiamento più propositivo nel corso del  match. 

Individualmente, tra i migliori interpreti del match vanno sicuramente annoverati i due autori  delle doppiette con Kane andato a segno in 2 dei suoi 5 tentativi totali (migliore del match) e  Sigurdsson a primeggiare invece nei passaggi chiave insieme al suo compagno James (4).

I cambi hanno sicuramente inciso nel match con un buon apporto di Coleman, autore di un assist per l’Everton mentre Lucas Moura in particolare sull’altro fronte non ha trovato  occasione per mettersi in luce in una posizione per lui sicuramente non abituale sulla corsia  sinistra. 

Ancora una volta, il Tottenham si aggrappa alla vena realizzativa del suo uomo migliore, Kane,  ma più in generale, come spesso è capitato in questa parte di stagione, fallisce nel trovare  una proposta tattica convincente da contrapporre agli avversari che non sia soltanto adattarsi  e ripartire. È lecito dunque aspettarsi qualcosa di più data la qualità dei giocatori mentre l’Everton conferma la sua buona stagione nonostante i sempre più frequenti errori difensivi  abbiano forse definitivamente compromesso i sogni di qualificazione europei.

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