La storia dice che il Milan ed il Manchester United meritano di giocare un ottavo di Champions League, non di sfidarsi per l’Europa League. Le due squadre, dopo anni in chiaroscuro, stanno tornando ai fasti di un tempo in cui primeggiavano in campionato e nelle coppe europee. Furono le ere di Ferguson e di Sacchi, di Edwards e di Berlusconi, di Roy Keane e di Maldini, mentre ora andiamo a vedere com’è andata la sfida tra le squadre di Solskjær e di Pioli.

Sistemi di gioco

Le numerose e pesanti assenze da ambo le parti hanno costretto i due allenatori a schierare molte riserve dal primo minuto.

In casa United assenti Cavani, Pogba, Mata, Rashford, De Gea e Van De Beek. Il modulo scelto è stato il 4-2-3-1, con Dean Henderson in porta e linea difensiva composta da Wan-Bissaka, Bailly, Maguire e Telles. A centrocampo Matic e McTominay offrivano protezione alla difesa e supporto offensivo ai 3 trequartisti (Greenwood, Bruno Fernandes e James); Martial è stato schierato come terminale offensivo.

Milan che si è schierato con uno speculare 4-2-3-1. Donnarumma tra i pali con Calabria, Kjær, Tomori e Dalot in difesa. Meïté e Kessié a centrocampo con Brahim Díaz schierato come regista avanzato sulla trequarti. Saelemaekers e Krunic giocavano a ridosso dei corridoi interni (permettendo ai terzini di accompagnare l’azione); mentre Leao giocava come attaccante di movimento.

Entrambe le squadre si disponevano con un 4-4-2 o 4-4-1-1 in FDNP.

 

Costruzione Milan

Nella partita si è potuto notare come diverse volte Kjær battesse il rinvio dal fondo giocandola verso il proprio portiere. Ciò permetteva di attirare la pressione avversaria su Donnarumma, mentre i due centrali del Milan si allargavano sulla linea di fondo per ricevere palla ed impostare da una zona più decentrata.

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Talvolta, Donnarumma procedeva al rinvio verso i giocatori offensivi.

 

Terzini a tutto campo

Il 4-2-3-1 del Milan in FDP era caratterizzato dalle posizione di Krunic e Saelemaekers, i quali si accentravano andando ad occupare i corridoi interni. Questi movimenti favorivano l’avanzata dei due terzini lungo le fasce laterali.

Nel video sottostante, si può vedere come Dalot arriva a crossare per Calabria che si smarca sul secondo palo.

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Pressione su costruzione avversaria

Nei due video sottostanti osserviamo la pressione del Milan sulle diverse costruzione del Manchester.

Nel primo video, gli attaccanti del Milan orientano la costruzione (bassa) avversaria in una zona circoscritta del campo.

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Nel secondo video, invece, il Manchester costruisce dalla zona del centrocampo difensivo. In questo caso, Meïté e Kessié vanno a marcare Matic e McTominay, al fine di non permettere a loro di ricevere palla facilmente.

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Il genio di Bruno Fernandes

Bruno Fernandes è un giocatore di alto livello che con le sue indiscusse abilità tecnico-tattiche, intuitive ed istintive è diventato il giocatore perno della squadra di Solskjær.

Nel primo video, vediamo come si smarca per ricevere palla e come imposta l’azione, andando a cambiare il gioco per sfruttare il lato debole; mentre nel secondo video fornisce l’assist per il goal di Diallo.

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In occasione della rete di Diallo bisogna sottolineare gli errori di reparto e di Tomori, il quale appare spaesato e sbaglia nel posizionarsi col corpo.

 

Le palle inattive

Ne avevo già parlato in occasione della partita con la Stella Rossa di come il Milan soffre sulle palle inattive difensive.

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Eppure, questa volta sono state le palle inattive offensive a sorridere ai rossoneri. Al 91′ minuti Kjær ha trovato il gol dell’1-1 finale proprio su calcio d’angolo.

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La mia opinione

Sono rimasto soddisfatto dalla prestazione del Milan, il quale si è visto anche annullare 2 gol. Nonostante ciò, il Milan è stato molto sprecone, riuscendo a creare molte occasioni nitide ma fallendone altrettante. Sono rimasto sorpreso dalla prestazione di Kjær sia in fase di regia che in fase difensiva, abile ad andare sempre ad aggredire in avanti a palla persa.

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Il Manchester ha giocato una partita compatta ma un po’ sottotono. Bruno Fernandes si è dimostrato fondamentale nel gestire il pallone e permettere ai suoi di avanzare.

I portieri non stati perfetti in occasione delle reti subite. Sul gol di Diallo, Donnarumma si trovava nella (volgarmente detta) “Terra di Nessuno”. In occasione del gol di Kjær, invece, Henderson non è riuscito a respingere il pallone fuori dalla porta.

Conclusioni

Entrambe le squadre le ritroveremo in campo domenica sera. Alle 20.15 il Manchester riceverà il West Ham all’Old Trafford, mentre alle 20.45 il Milan sfiderà il Napoli dell’ex Gattuso. Inoltre, tra 6 giorni ci sarà la gara di ritorno a San Siro, con il Milan che partirà leggermente favorito in virtù del gol siglato da Kjær.

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