Manchester City-Liverpool: come è andato il big match di Premier
Il nuovo capitolo della sfida fra Guardiola e Klopp, quindi fra Manchester City e Liverpool, è stato – come previsto – pieno di contenuti tattici di alto livello, di intensità e di spettacolo. Una partita molto aperta con due squadre che questa volta non hanno voluto per nulla provare a controllare lo spazio a centrocampo, ma si sono schierate con due moduli così offensivi da sempre a volte dei 4-2-4.
Klopp è stato influenzato soprattutto dall’ottimo stato di forma di Diogo Jota – che ha giocato a destra – ma anche dall’assenza di Fabinho. Nella sfida più importante della scorsa stagione fra le due rivali era il brasiliano quello che seguiva meglio i movimenti di Kevin De Bruyne. La chiave della vittoria dei Reds fu quella di bloccare le ricezioni del belga e organizzare delle transizioni difficili da difendere per gli uomini di Guardiola.

I quattro giocatori offensivi del Liverpool attaccano la linea del Manchester City. Dagli sviluppi di questa azione nasce il rigore dello 0-1
Jota e Mané, che erano i due trequartisti esterni del 4-2-3-1 non si abbassavano in fase difensiva per creare quello che ci aspetteremmo come un 4-4-2, ma restavano alti per aggredire gli avversari pressando. Firmino andava praticamente ad affiancare Salah come una vera punta, con il brasiliano e l’egiziano che si muovevano a turno per chi attaccava la profondità e chi veniva incontro alla manovra, e in fase di non possesso i due andavano praticamente a creare uno scudo per non permettere i passaggi del City da difesa a centrocampo.

Il 4-2-4 in fase di non possesso del Liverpool. Firmino e Salah non marcano preventivamente nessuno, sono Wijnaldum ed Henderson ad occuparsi delle mezzali del City.
Questo approccio difensivo particolare ha funzionato per buona parte del primo tempo, ma sappiamo che Guardiola è maestro nel disegnare il City e far muovere la palla per far muovere al meglio gli avversari, e poi trovare lo spazio per la giocata decisiva.
Dopo un palleggio insistito sulla sinistra del campo, il City ha attratto il Liverpool su un lato preciso del campo, per poi attaccare il lato debole, occupato in ampiezza dal Kyle Walker.
Una volta che la palla ha viaggiato da un lato all’altro del campo, Wijnaldum ha seguito lo scivolamento difensivo della squadra, non badando però più alla marcatura di De Bruyne. Così il belga ha ricevuto lì dove fa più male: nell’half space. Con tempo e spazio per ragionare il fantasista ha poi servito Jesus per la giocata favolosa che ha portato al definitivo pareggio.
I takeaways della partita
Il Liverpool ha mantenuto una buona organizzazione difensiva, nonostante questo errore costato caro ai Reds, e l’errore molto simile che ha portato al rigore, per fortuna di Klopp sbagliato da De Bruyne.
Il City attraversa uno strano periodo. Una squadra costruita per giocare un calcio corale, dove il singolo si esalta solo ed esclusivamente nel contesto giusto, sembra adesso aggrapparsi a un singolo solo, Kevin De Bruyne. In attesa del ritorno in forma di alcuni interpreti principali (penso ad Aguero e Bernardo Silva), Sterling e Ferran Torres sono altalenanti nelle loro prestazioni, non è un caso che lo spagnolo sia il giocatore che ha toccato meno palloni nella gara (19), o che Sterling abbia tirato praticamente solo una volta in tutta la partita.
L’altro sbocco offensivo importante di Guardiola sono state le sovrapposizioni interne o esterne di Cancelo, che da riserva si sta trasformando in un’importante asset offensivo per il City. Le corse in diagonale del portoghese sono fondamentali per aprire gli spazi nelle difese avversarie e crearne molti per i suoi compagni.

La disposizione in fase di possesso del City
La stanchezza ha forse avuto la meglio nel secondo tempo – le due squadre venivano da 7 partite nel giro di 23 giorni – ed è evidente che sono un po’ lontane dalle cime raggiunte nelle scorse stagioni, quando erano veramente le migliori squadre d’Europa e ogni volta che si incontravano davano molto spettacolo. Di certo non sono mancati gli spunti di discussione, ma è stato anche un po’ triste vedere il Liverpool quasi accontentarsi del pareggio, e il City aggrapparsi così tanto al suo palleggio senza mai trovare uno sbocco importante nel secondo tempo.
La grande sfida adesso si riproporrà di settimana in settimana, con la classifica di Premier che verosimilmente andrà a normalizzarsi (Southampton, Everton e Aston Villa resteranno a lungo così in alto?), a inizio febbraio Guardiola e Klopp si incontreranno di nuovo ad Anfield. Vedremo in che condizioni, e con quali armi si affronteranno.
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