Real Madrid-Atletico Madrid, l’analisi tattica
In un derby di Madrid, crocevia della prima parte (e forse dell’intera) della Liga spagnola, il Real Madrid dimostra ancora una volta tutto il suo valore e soprattutto tutta la sua compattezza da grandissima squadra: quando c’è da vincere, insomma, si vince.
Per l’appuntamento Zidane si presenta con il ritrovato Sergio Ramos al centro della difesa e il rientrante Carvajal sulla destra (eccome se si sente la differenza quando manca) con la novità Vasquez avanzato esterno d’attacco. Simeone ripropone la difesa a 3 con Joao Felix e Llorente a supporto di Luis Suarez.
Real Madrid, il piano tattico perfetto di Zidane
Zidane ha nuovamente dimostrato tutta la sua preparazione tattica, soprattutto per quel che riguarda la fase difensiva. L’Atletico finora è una delle squadre che ha dimostrato di avere un gioco efficace e propositivo, con una fase di possesso avvolgente e con molti movimenti tra le linee di difficile lettura per la difesa avversaria.
Zidane ha innanzitutto provveduto a limitare le prime fonti del gioco di Simeone: Herrera e Koke, i giocatori davanti alla difesa, preposti a fare da collante tra la fase di prima costruzione e quella di attacco agli ultimi 30 metri. Modric e Kroos si sono quindi prodigati in un lavoro di copertura a uomo prezioso, seguendoli praticamente a tutto campo.

Modric e Kroos sono a uomo su Herrera e Koke
Ma c’è anche da sottolineare anche il lavoro dei due esterni d’attacco con Vinicius e Rodrygo che alternativamente pressavano il braccetto del loro lato, chiudendo la linea di passaggio verso l’esterno, oppure stringevano la diagonale di centrocampo

Herrera qua per trovare spazio deve venire a giocare addirittura dietro l’ultima linea di pressione del Real (composta dal solo Benzema).
Una soluzione che i colchoneros usano con frequenza è l’attacco alla profondità nel mezzo spazio destro di Llorente: anche ieri, quando Mendy veniva attratto da Trippier, Llorente di buttava nello spazio in profondità: ma il Zidane ha preparato delle scalate molto accorte per non far perdere in compattezza al Real Madrid

L’azione si sposta di lato nell’Atleti:Trippier attira fuori Mendy, Llorente vorrebbe sfruttare lo spazio ma è seguito da Sergio Ramos

Casemiro scala quindi al centro della difesa per coprire il compagno e non concedere spazi centrali all’Atleti

Ramos può seguire a uomo Llorente e poi assorbire il suo movimento in profondità potendo contare sulla copertura di Casemiro
Neutralizzare questa catena è stato fondamentale, anche perché una delle migliori chance per l’Atletico è arrivata proprio su cross dell’ex canterano blancos.
In fase offensiva, invece, il Real Madrid ha fatto girare molto bene il pallone sovraccaricando ora una fascia, ora l’altra

Benzema si apre per creare un rombo con 4 punte moltiplicando le linee di passaggio

Fatalmente l’Atletico deve stringere le maglie da quella parte del campo, scoprendo l’ampiezza sul lato opposto, ottimamente ricercata da Toni Kroos

Anche a seguito di un calcio d’angolo, il Real Madrid punta a cercare la penetrazione con rapidi scambi nello stretto. Da questa occasione nascerà il gol di Carvajal
I cambi di Simeone
Alla fine di un primo tempo spento, e sotto di un gol, Simeone ha deciso di effettuare un triplo cambio inserendo Lemar, Correa ed Hernan Lodi. Ma anche con 4 giocatori offensivi (più Llorente), i colchonero non hanno creato molti pericoli. Al contrario il Real Madrid ha continuato a giocare a due tocchi mantenendo un generale dei ritmi della partita (anche al di là dell’effettivo possesso palla che comunque le merengues hanno avuto per il 56%).
Simeone allora ha ancora cambiato togliendo un Joao Felix visibilmente contrariato per inserire Saul. Ma Carvajal ha realizzato il 2-0 spegnendo tutte le ambizioni colchoneros e lasciando dubbi sull”opportunità dei cambi decisi dal Cholo.
Non più di otto giorni fa, alla vigilia della gara contro il Siviglia (e dopo la pesantissima sconfitta contro lo Shakhtar Donetsk) Zidane, la cui presenza sulla panchina del Real Madrid sembrava allora in discussione, disse che il gruppo era con lui e non c’era di che preoccuparsi. Una settimana dopo, si può affermare che aveva ragione: nonostante tutte le difficoltà e le assenze questa squadra ha riportato 3 vittorie importantissime che la hanno rilanciata in Champions e in campionato.
Ma soprattutto hanno risposto presente tutti i grandi campioni che forse qualcuno aveva dato prematuramente sul viale del tramonto: Modric ha giocato un’altra gara splendida e insieme a Toni Kroos hanno comandato i ritmi della partita. Benzema ha fornito una prestazione magistrale per qualità dei tocchi e raffinatezza delle letture. E sapientemente Zidane a orchestrare il tutto dall’alto.
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