Player Analysis

Jonathan Ikoné, la nuova freccia della Fiorentina di Italiano

On Gennaio 4, 2022
By Simone Bottitta | 0 Comments

CHI È JONATHAN IKONÉ

Jonathan Ikonè arriva nel calcio che conta grazie al Paris Saint German. La squadra parigina acquista l’esterno francese di origini congolesi all’età di 12 anni. Dopo aver fatto la trafila nelle giovanili trova l’esordio in prima squadra nella maggiore competizione continentale per club, la Champions League, contro il Ludogorets. Tre giorni più tardi arriva anche l’esordio in Ligue 1, contro il Bordeaux.

Fino a gennaio colleziona altre cinque presenze, poi durante il mercato invernale si concretizza il passaggio al Montpellier per mettere minuti nelle gambe e acquisire esperienza. Con la nuova squadra Ikoné ha un buon impatto, trovando anche il suo primo gol l’8 aprile sul campo del Caen. Visto il buon esito dei primi sei mesi il prestito al Montpellier viene esteso per un altro anno, ma stavolta il giovane esterno non riesce ad incidere a pieno. A fine stagione fa dunque ritorno al PSG, dopo aver collezionato in un anno e mezzo 37 presenze complessive e 3 sole reti.

Nell’estate seguente il PSG decide di mettere in vendita il giovane esterno francese. Le squadre interessate sono molte, soprattutto in patria, ma quella che dimostra la maggiore convinzione è il Lille che si aggiudica le prestazioni per 5 milioni di euro.

Ikoné si impone da subito, riuscendo ad affermarsi e dimostrarsi un giocatore molto importante per la squadra di Galtier, riuscendo anche a vincere il titolo di Francia, nonostante il PSG di Neymar e compagni.
Nell’esperienza al Lille ha totalizzato 150 presenze con 16 reti e 27 assist prima del suo passaggio alla Fiorentina.

CARATTERISTICHE TECNICHE e POSIZIONE IN CAMPO

Fisicamente è abbastanza esile, un metro e 75 di altezza per 67 kg. Una struttura fisica che lo aiuta nel dribbling stretto e in velocità, ma che lo sfavorisce di conseguenza nei duelli fisici.

Ama molto fraseggiare nello stretto e venire dentro al campo, sicuramente aiutato dal fatto di giocare a piede invertito essendo un mancino. Pecca nel cross e nell’apporto alla fase difensiva, particolare che deve sicuramente curare soprattutto in vista del suo approdo nel campionato italiano. Il giovane francese ama essere lanciato in velocità e puntare gli avversari nell’uno contro uno.
La sua buona tecnica di base lo rende abile anche per vie centrali, ha infatti giocato spesso anche da trequartista.

Abilità e intelligenza da regista sotto Christophe Galtier, Ikoné ha giocato sia come “numero 10” in un 4-2-3-1 alle spalle di Victor Osimhen prima e di Jonathan David dopo che come esterno destro nel tridente offensivo alle spalle della punta centrale.

Partendo da una posizione più centrale Ikoné ama spostarsi verso entrambi i lati del campo. Tuttavia, sembra più a suo agio quando ricopre il lato destro del campo, come si può notare nell’heat map sottostante, potendo rientrare sfruttando il suo piede forte.

Ikoné (cerchiato in rosso nella lavagna tattica sottostante) possiede le due maggiori risorse per un giocatore offensivo nel calcio di oggi, essendo in grado di creare spazi importantissimi grazie al suo movimento senza palla.

ikoné

 

IKONÉ & LA FIORENTINA

Ikonè è dotato di grande dribbling (2.55 completati P90 in Ligue 1 con il Lille) e si esalta negli spazi e in rifinitura (0.21 assist e 1.34 key pass P90).
Munito anche di una buona conclusione, risulta comunque carente a livello realizzativo (0.1 gol p90, più o meno un goal ogni 10 partite). Un limite che l’attuale numero 9 della Viola Dusan Vlahovic sarà in grado di mascherare.

Contro il Verona, nell’ultimo match di campionato, la Fiorentina ha creato poco nella prima frazione di gara, in quanto la squadra di Tudor ha chiuso ottimamente tutte le linee di passaggio e ha vinto i duelli individuali, impedendo alla Viola di avvicinarsi in maniera significativa all’area di rigore scaligera.
Sarà questo il ruolo chiave di Ikoné: aggiungere vivacità alla elaborata manovra della Fiorentina saltando l’uomo e creando superiorità numerica.

ANALISI FINALE

Ikonè vede molto poco la porta, questo forse è il suo maggiore difetto. In carriera ha segnato appena 19 reti tra Montpellier e Lille, un bottino abbastanza misero per un esterno offensivo. Un altro dei suoi difetti è lo scarso apporto in fase difensiva, questo probabilmente lo porterà almeno inizialmente ad osservare dalla panchina le partite della viola.

Italiano punta molto sugli esterni offensivi, in questa stagione ha sfruttato nel ruolo di esterno Nico Gonzalez, Sottil, Saponara e Callejon, tutti e quattro con caratteristiche diverse tra loro. A questo quartetto va ad aggiungersi quindi Ikonè, un giocatore con caratteristiche uniche per la rosa viola.

L’esperienza in Italia potrà servire sicuramente all’ex Lille per migliorare dal punto di vista difensivo e per fare un ulteriore step dopo la buona parentesi in Francia. Sicuramente il tridente Gonzalez-Vlahovic-Ikonè fa sognare tutti i tifosi viola.

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