Ieri aveva iniziato con Kolarov e D’Ambrosio braccetti difensivi, Barella e Brozovic a centrocampo, Perisic e Young quinti, Eriksen trequartista. Il serbo ha denotato tutte le sue mancanze in fase difensiva, Perisic è stato poco influente sul gioco dei nerazzurri, Eriksen è sempre a metà fra la grande prestazione e l’anonimato.
Piccola precisazione: non ho parlato di Fiorentina, ma la squadra di Iachini avrebbe meritato qualcosa in più. Nelle prossime settimane farò un focus solo sui toscani, per oggi ci concentriamo sui nerazzurri.

Come visto anche nel post-lockdown, Barella aziona una giocata codificata da Conte per far partire l’azione da dietro. Il centrocampista ex Cagliari si abbassa, D’Ambrosio (che sarebbe il centrale di destra) si allarga in fascia
Quando la palla arriva a Barella, Lukaku viene incontro alla manovra e si va subito dal belga in verticale, la giocata a muro è per Young, che da esterno di fascia si è accentrato nel mezzo spazio destro ed attacca il campo in diagonale.
L’obiettivo per l’Inter non è solo quello di saltare la pressione avversaria, ma anche quello di occupare più spazi in verticale possibili. Qui D’Ambrosio ancora una volta si è alzato a destra, Young ha stretto centralmente, Lukaku lavora sul centrale, dall’altro lato fa la stessa cosa Lautaro, con Brozovic addirittura che si è alzato nella posizione di trequartista
Il problema continua a rimanere la posizione di Eriksen. Ieri era schierato da trequartista ma ha toccato troppi pochi palloni (59, il sesto della squadra) e non nella zona che gli è più congeniale. È comunque un fattore quando scende in campo, ma a un certo punto ha dovuto spostarsi più sul lato sinistro del campo per sfuggire alla marcatura di Amrabat.
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