Continua a non vincere l’Inter di Conte, che incappa in una partita veramente difficile, poco aperta, e particolarmente tosta da affrontare tatticamente al suo ritorno in Champions League, dopo la finale di Europa League persa contro il Siviglia ad agosto.
La difficoltà principale per l’Inter è stata quella di costruire delle azioni importanti da dietro. Il Gladbach è una squadra fisicamente prestante, organizzata in maniera quasi maniacale dal suo tecnico per pressare e comprimere gli spazi agli avversari. Così in tutto il primo tempo i nerazzurri hanno avuto problemi a trovare gli attaccanti, o il trequartista, e quindi a sviluppare una manovra fluida.

È difficile dare dei “numeri” al Gladbach quando si difende, in questo caso due linee da 3 orientate in marcatura sui 3 centrali dell’Inter, con 3 centrocampisti che prendono a turno i mediani dell’Inter e coprono bene il campo centralmente.
Così per quasi tutta la prima frazione di gara lo sbocco principale delle manovre dell’Inter è stato il lato destro del campo, dove si aziona ormai il consueto movimento in fase di costruzione: Barella si abbassa nella posizione di centrale difensivo, D’Ambrosio si allarga, mentre Darmian (il quinto) viene dentro il campo a giocare nel mezzo spazio.
Questa costante tattica serve all’Inter principalmente per creare un sovraccarico su quella fascia, dove Lukaku si allarga per ricevere spalle alla porta e per quindi dare al belga più linee di passaggio possibili, o eventualmente per avere più giocatori pronti a raccogliere le seconde palle
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Sopra vediamo una tipica azione sviluppata dall’Inter: D’Ambrosio questa volta lancia lungo per Lukaku, dal duello del centravanti con Envedi nasce una buona seconda palla, i giocatori dell’Inter sono in zona, ma non sono reattivi nella riconquista… la squadra si spezza in due e come sempre rischia di prendere un contropiede pericoloso.
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L’unica azione degna di nota nel primo tempo, nata sempre su quel lato del campo, è anche una delle poche in cui si è vista una combinazione fra Lukaku e Sanchez. Senza Lautaro in campo si è vista una squadra meno fluida, senza un piano B, e che soprattutto non riusciva ad appoggiarsi sulle combinazioni veloci fra i due attaccanti.

Impressionante il dato in percentuale sulle zone di gioco dell’Inter. Pochissime quelle sviluppatesi sul lato di Perisic.
Nonostante il risultato, le buone notizie per Conte sono arrivate dalla tenuta difensiva. Il Gladbach ha segnato per un rigore concesso in maniera veramente ingenua da Vidal, e da un errore sempre del cileno su una lettura di una palla scoperta, che ha lasciato Hoffman solo davanti ad Handanovic. Per il resto l’Inter ha concesso poco e niente (2 tiri nello specchio), come sottolineato dai dati sugli Expected goals: 0,6, il numero più basso in stagione finora.

Il modo in cui l’Inte randava a pressare la prima costruzione dei tedeschi.
La vittoria dello Shakhtar nel tardo pomeriggio a Madrid potrebbe aver complicato le cose nel girone, ma l’Inter deve pensare a ritrovare al più presto lucidità, fluidità e creatività offensiva. La notizia della positività al Covid di Hakimi non è buona in questo senso, ma Darmian ha fatto una buona partita (sfiorando pure il gol), e ad ogni modo Antonio Conte dovrà trovare un’alternativa allo sviluppo del gioco sulla destra, per scardinare le difese avversarie.
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