Il Manchester United di Solskjær: una grande sfida per i rossoneri
Gli ottavi di Europa League ci regalano una partita meravigliosa, tra due club che hanno fatto la storia del calcio mondiale: Milan e Manchester United negli ultimi anni hanno fatto penare i propri tifosi ma il fascino di questa sfida per gli appassionati di calcio è indubbio. In questo articolo analizzeremo i punti di forza e debolezza della squadra di Solskjær, in vista della doppia sfida con i ragazzi di Pioli.
PANORAMICA SULLA SQUADRA DEI “RED DEVILS”
Quest’anno il Manchester United è tornato nelle posizioni di vertice in Premier League: dopo il piazzamento Champions ottenuto l’anno scorso (vanificato da alcune pessime prestazioni in CL che hanno costretto gli inglesi alla “retrocessione” in Europa League) al momento la squadra di Solskjær si trova in seconda posizione in classifica, a +8 sull’Everton quinto (i Toffees hanno però una partita in meno) e sono lontani 9 lunghezze dall’implacabile Manchester City di Guardiola, appena sconfitto però nel derby per 2 a 0 con una gara di grande sacrificio.
Nelle Coppe nazionali lo United è uscito dalla EFL Cup in semifinale proprio con i cugini del City, mentre in FA Cup è ancora in corsa per il Trofeo.

L’allenatore dei Red Devils, Ole Gunnar Solskjær.
L’allenatore Ole Gunnar Solskjær, in carica ormai da fine 2018, ha a disposizione una rosa molto lunga e variegata: accanto al gruppo “storico” si sono uniti Bruno Fernandes (arrivato a Gennaio 2020), ormai sempre più mattatore della squadra (16 gol e 7 assisti in campionato sino ad ora!), Edinson Cavani, arrivato dal PSG in estate e Donny Van de Beek, uno degli “eroi” dell’Ajax che sfiorò la finale di Champions nel 2019.
STATISTICHE INTERESSANTI
Per analizzare al meglio i “Red Devils” partiamo da alcune statistiche significative: il Manchester segna in media 2.02 gol a partita, tentando 13.9 tiri e con un possesso palla medio del 53.3%.
Entrando nel dettaglio della fase offensiva, gli inglesi tentano più di 5 tiri a partita da fuori area, sfruttando soprattutto le qualità dei suoi trequartisti e/o centrocampisti offensivi; questi ultimi inoltre, garantiscono una buona media di dribbling riusciti per partita, circa 10, dato da tenere in considerazione soprattutto se la squadra di Pioli deciderà di mantenere un’atteggiamento aggressivo in fase difensiva (il rischio è di trovarsi in molte situazione a subire l’1 vs 1).
Per quanto riguarda la tipologia dei passaggi, lo United completa in media 428,6 passaggi corti su 538 tentativi, “rischiando” il lancio lungo solo in circa 45 casi in media: le statistiche suggeriscono che potremmo assistere a lunghe azioni manovrate da parte degli uomini in maglia rossa (fondamentale diventerà il lavoro in ripiegamento dei trequartisti rossoneri).
Volgendo lo sguardo alla fase difensiva, lo United concede in media 1,06 gol a partita, una media abbastanza alta per essere una “big”, anche se che per ben 19 volte è riuscito a mantenere la porta inviolata; permettendo all’avversario di tirare in verso la porta 11,4 volte a partita, dovrebbe non essere impresa impossibile per i rossoneri riuscire a segnare almeno un gol (fuori casa sarebbe l’ideale).
Fra le statistiche individuali, oltre al già citato Bruno Fernandes, spiccano Rashford, secondo in squadra per xG e xA totali dietro al portoghese; volgendo lo sguardo alla difesa, Wan-Bissaka guida le statistiche dei contrasti totali e, più in generale, quelle nelle “azioni difensive” individuali, nonostante sia un terzino con spiccate doti offensive.
COME GIOCA IL MANCHESTER UNITED?
Arriviamo ora al momento saliente della nostra analisi: l’analisi grafica del Manchester United.
Partiamo col dire che in linea di massima, Solskjær fa giocare i suoi ragazzi con una specie di 4-2-3-1: aldilà del modulo, è importante scavare a fondo nella mentalità dei “Red Devils”, per capire meglio di che squadra stiamo parlando.
La formazione più utilizzata è la seguente: De Gea; Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire, Shaw; McTominay, Fred; James, Bruno Fernandes, Rashford; Martial (Pogba è al momento infortunato, mentre Cavani si gioca il posto davanti con Martial e Matic con McTominay e Fred).
Per iniziare, vediamo qualche immagine sulla fase offensiva:

La costruzione dal basso del Manchester United.
Nell’ultimo match, pur giocando con il City, molto aggressivo in fase di non possesso, come molte big europee lo United ama partire “dal basso” sfruttando anche il portiere: in questo caso c’è solo un mediano davanti alla difensa, mentre Shaw è scappato alle spalle di Mahrez e riceverà palla grazie a un lancio con le mani di Henderson. La costruzione dal basso ha permesso, in questo caso, allo stesso terzino di trovare molto campo aperto da sfruttare: dopo una grande cavalcata e uno scambio con Rashford al limite dell’area, è arrivato il gol del definitivo 2 a 0. Il Milan dovrà fare grande attenzione a non cadere in tentazione nel cercare il recupero palla alto a tutti i costi.

Ilmanchester attacca spesso sulle fasce, creando un 2 vs 2 pericoloso.
Giocando con 2 attaccanti esterni e due terzini abbastanza offensivi, gli attacchi del Manchester passano spesso dalle fasce dove, come in questo caso, si creano spesso dei pericolosi 2 vs 2, anche a causa della densità che il resto dei giocatori offensivi creano in mezzo all’area di rigore: come evidenziato nell’immagine, sono ben 3 i giocatori in area in attesa del cross. Da sottolineare che fuori immagine, in basso a sinistra, c’era il terzino opposto (Shaw, terzino di grande gamba in grado di coprire tutto il campo), già pronto a raccogliere un eventuale traiettoria irraggiungibile per i suoi compagni, segno di una precisa intenzione da parte dei “Red Devils” di riempire gli ultimi 30 metri di campo con tanti giocatori.

Il movimento di Rashford per liberare la fascia per Shaw.
Sulle fasce giocano spesso esterni di “piede opposto” come Rashford, destro naturale che parte da sinistra e tende ad accentrarsi, sfruttando la posizione più bassa di Bruno Fernandes (che si abbassa per aiutare i compagni e attira gli avversari su di sé) e soprattutto liberando la fascia per Shaw: fondamentale sarà il lavoro degli esterni rossoneri (in questo caso potrebbero esserci Castillejo o Saelemaekers) in aiuto ai terzini. Sul lato opposto Cavani si è allargato lasciando lo spazio centrale per Rashford e, alle sue spalle, Greenwood in questo momento è solo.

McTominay si butta dentro creando scompiglio nella difesa avversaria.
Quando nei due di centrocampo gioca McTominay, per la difesa avversaria c’è un problema in più: il giovane scozzese è tanto bravo in fase di interdizione quanto pericoloso quando si butta dentro l’area di rigore. Qui grazie al suo inserimento l’area è ben occupata, di conseguenza Bruno Fernandes può rimanere al limite approfittando della linea avversaria che si schiaccia verso la porta: nonostante il Palace porti 9 giocatori negli ultimi 30 metri, va in difficoltà.
Inutile sottolineare che per il Milan sarà fondamentale evitare calci di punizione nelle vicinanze dell’area di rigore: Bruno Fernandes è una mina vagante sulle punizioni, chiedere conferma ai tifosi del Liverpool (eliminato in FA Cup da una punizione dell’ex Novara…).
Passiamo ora alla fase difensiva:

Il 4-4-2 in fase difensiva dello United .
Come molte squadre, aldilà della disposizione in fase offensiva, quando difende il Manchester si dispone con due linee da 4: questo permette di coprire il campo e di attirare l’avversario nella propria metà campo, mettendosi in condizione di colpire in contropiede. In questo caso, contro una squadra forte come il Liverpool, lo United ha deciso di abbassare leggermente la propria linea di pressing proprio per aprire il campo ai propri giocatori più rapidi (Greenwood e Rashford su tutti).

Contro squadre più deboli, in prima battuta lo United mantiene un atteggiamento più aggressivo.
Ad inizio azione invece, contro squadre più deboli, come il Palace, lo United rimane più alto e non si dispone su due linee da 4 in fase difensiva: questo permette alla squadra di Solskjær attaccare più alto l’avversario, costringendolo al lancio lungo.

Come molte squadre inglesi, l’aggressività sul primo controllo dell’avversario è un fattore da non sottovalutare.
Chiaramente, come molte squadre inglesi, il ritmo e l’aggressività sono una delle fondamenta della squadra: sul primo controllo vediamo come anche il difensore Maguire si stacchi di parecchi metri dalla linea per non dare respiro al portatore di palla. Da questa palla persa nascerà un’azione che porterà ad un calcio di rigore: il Milan non si potrà permettere il lusso di concedere questo genere di palle perse (se prima punta giocherà Leao, dovrà essere bravo a smistare rapidamente e con precisione i palloni ricevuti spalle alla porta).
LE CHIAVI DELLA DOPPIA SFIDA FRA MANCHESTER E MILAN
Inutile ribadire che sarà un match difficile per il Milan: con la rosa decimata dagli infortuni non sarà facile affrontare uno United in grande crescita, come rivelato dal suo stesso allenatore in una recente intervista.
Qui sopra abbiamo brevemente descritto come giocano oggi i “Red Devils”, i loro punti di forza possono essere riassunti così:
- un’ottima fase offensiva che coinvolge almeno 8 giocatori, puntando ad aprire la difesa avversaria partendo dalle fasce e sfruttando le grandi qualità tecniche dei suoi trequartisti;
- la capacità di alternare lunghe fasi di possesso palla a fasi difensive con un baricentro basso, pronti per colpire in contropiede;
- una rosa abbastanza ampia per sopperire ad eventuali assenze e/o impegni ravvicinati.
Per quanto concerne i punti deboli, possiamo ipotizzare i seguenti fattori che potrebbero aiutare i rossoneri ad essere competitivi per il passaggio del turno:
- il Manchester concede parecchie opportunità agli avversari, come testimoniato dalle statistiche sui gol subiti e i tiri concessi a partita: il Milan dovrà essere abile nello sfruttare queste occasioni, soprattutto fuori casa dove i gol “valgono doppio”;
- nonostante le grandi qualità individuali, spesso i gol subiti provengono da grossi errori individuali, che rendono lo United di quest’anno una squadra molto alterna nei risultati;
- a volte i difensori tendono ad essere troppo aggressivi sui portatori di palla avversari, concedendo punizioni in zone pericolose del campo.
In sintesi, al Milan servirà una super prestazione nei 180′, consapevole che lo United attualmente è superiore ma allo stesso tempo “attaccabile”.
Eliminare il Manchester United per i rossoneri potrebbe rivelarsi un grande trampolino di lancio verso la finale di Europa League che si disputerà a Danzica, in Polonia, il 26 maggio 2021.
2 comments on Il Manchester United di Solskjær: una grande sfida per i rossoneri