Analisi tattiche

Genoa-Roma: la Roma vince con Mkhitaryan falso nueve

On Novembre 9, 2020
By Benedetto Greco | 0 Comments

Arriva un altro risultato importante per la Roma di Fonseca, che supera il traballante Genoa di Maran e rimane agganciata alle zone alte della classifica. Genoa-Roma è stato uno step importantissimo per i giallorossi, vista e considerata la stanchezza per le tante partite congestionate in poco tempo, l’assenza di Dzeko per Covid, e quelle altrettanto importanti di Mirante e Spinazzola (che è uscito dopo appena 10 minuti per infortunio).

Genoa-Roma: le scelte di Fonseca e Maran

Il tecnico portoghese non ha voluto rivoluzionare il sistema di gioco, ed ha messo al centro dell’attacco Mayoral, dandogli fiducia dopo la buona doppietta contro il Cluj. A centrocampo non è cambiato praticamente nulla, con Veretout e Pellegrini mediani, scelte obbligate sulle fasce, mentre in difesa rimane ancora fuori Kumbulla, con Smalling centrale del terzetto difensivo, Ibanez a sinistra e Mancini a destra.

Maran invece ha continuato sulla strada del 4-3-2-1, il modulo prediletto fin dai tempi di Catania. Il tecnico di Trento aveva ottenuto buoni risultati dal punto di vista difensivo con il ritorno alla difesa a 4… risultati che però non si sono visti nella gara contro la Roma, in particolare nel primo tempo. Cosa che ha portato Maran a tornare al 5-3-2 nella ripresa.

Questa lavagna tattica di Genoa-Roma è un buon modo per fotografare le due squadre. La Roma che in fase di non possesso mantiene la squadra molto corta, con un 5-2-3 che non pressa in maniera aggressiva la costruzione del Genoa. I rossoblu costruiscono con i 4 difensori vicini, Rovella che si abbassa come playmaker, Lerager che si alza sulla sinistra per provare a tirar fuori Karsdorp, mentre le due mezze punte e Radovanovic giocano alle spalle di Scamacca.

Il dominio della Roma

I giallorossi hanno preso subito dominio del match, tenendo la palla più degli avversari e occupando il campo in maniera più razionale. Per costruire il gioco da dietro Fonseca non si affida solo al tipico 3+2 (tre centrali difensivi e due centrocampisti) ma varia a seconda della situazione che si presenta.

Così vediamo a volte Mancini allargarsi e alzarsi quasi in posizione di terzino, con uno dei centrocampisti che si abbassa per dare una linea di passaggio a Smalling o Ibanez, oppure vediamo Veretout che fa una salida lavolpiana con Pellegrini che si posiziona verticalmente rispetto al francese per far progredire la manovra più velocemente.

1 - Genoa-Roma

Ampiezza garantita dai quinti, Pedro e Mkhitaryan stretti e vicini ai centrocampisti

La posizione di Peres ha creato problemi alla difesa del Genoa, che difendeva a 4.

Nella lavagna tattica sopra notiamo lo spazio fra centrale e terzino. Il motivo per cui la Roma ha attaccato principalmente sul lato sinistro (nonostante un campo indecente, proprio in quella porzione di manto) è stato quello di mettere in difficoltà Biraschi, che doveva sempre chiamare un raddoppio di un compagno per evitare di andare in 2 vs. 1 con Peres e Mkhitaryan.

I primi due gol

I primi gol del match sono arrivati a cavallo fra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo. Abbastanza casuale quello della Roma, su una difesa veramente piazzata male da parte di Maran. A saltare in maniera vincente è Mkhitaryan.

Il gol del Genoa invece arriva come risultato di un atteggiamento diverso da parte dei rossoblu. Maran, come detto, ha deciso di cambiare modulo, questo ha anche agevolato il modo in cui la squadra genovese ha pressato la costruzione della Roma. I giallorossi dal canto loro accusano sempre un calo di tensione all’inizio dei secondi tempi (con questo sono 3 su 9 i gol subiti subito dopo il rientro dall’intervallo), e hanno sempre avuto bisogno di una scossa per adattarsi al cambio di contesto.

Da una buona palla recuperata da Rovella a centrocampo nasce una bella combinazione che porta al gol di Pjaca.

Mancini esce aggressivo su Zajc, mentre Ibanez lo fa su Lerager, lasciandosi però colpevolmente Pjaca alle spalle. dopo la combinazione veloce fra i due la palla arriva a Scamacca… e l’errore decisivo lo compie Smalling, che a palla scoperta non corre indietro per coprire la profondità ma prova ad azionare la trappola del fuorigioco. Arriva così l’1-1 di Genoa-Roma.

Il cambio di Fonseca

Arrivato il gol del pareggio Fonseca non ci ha messo molto a togliere dal campo Mayoral (prestazione opaca per lo spagnolo) per inserire Cristante. A primo impatto potrebbe sembrare un cambio controintuitivo… nel momento in cui vuoi tornare in vantaggio togli un attaccante per un centrocampista?

Invece lo spostamento di Pellegrini sulla trequarti, la posizione di Mkhitaryan da falso centravanti ha reso la vita difficilissima alla difesa del Genoa. Inoltre è lo stesso Cristante a favorire il gol del sorpasso.

5 -. Genoa-Roma

Cristante si abbassa in difesa, con tanto spazio e tempo per decidere, lancia per Bruno Peres, che attacca alle spalle il quinto del Genoa. Da qui nasce l’azione dell’1-2.

Il gol del definitivo 1-3 di Genoa-Roma. Pellegrini riconquista una palla importante nel mezzo spazio sinistro, dopo una breve pausa, serve con un cambio gioco Pedro. La difesa del Genoa si abbassa, lo spagnolo serve Mkhitaryan, da solo a centro area.

Conclusioni

Aspettando il ricorso per la sconfitta a tavolino di Verona, la Roma consolida un importante quarto posto, condiviso con il Napoli, con il nono risultato utile consecutivo (se consideriamo una sconfitta quella di Verona). Le buone notizie per Fonseca arrivano ancora dal campo. La squadra sempre molto più matura e sicura rispetto a quello che deve fare in campo, le vittorie con Fiorentina e Genoa sono state una dimostrazione di forza importante, con i giallorossi che hanno prodotto tanto offensivamente e concesso poco in difesa.

Durante questa pausa il tecnico portoghese potrà lavorare con la rosa quasi al completo per via del divieto dell’ASL a far viaggiare alcune squadre con positivi al Covid nel gruppo. Una buona notizia per la Roma, che potrà così riposare e preparare al meglio l’ennesimo tour de force al rientro.

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