De Paul sta continuando la sua evoluzione all’Atletico
Quando Rodrigo De Paul è sbarcato a Madrid, sponda Atletico, quest’estate, scrissi un articolo nel quale cercavo di immaginare come l’ex Udinese avrebbe potuto cambiare i meccanismi di Simeone e viceversa. Rileggendolo, alla luce dei primi 6 mesi da colchoneros del numero 5, si può in primis apprezzare quanto sia invecchiato male in alcuni punti, ma fa anche emergere alcune considerazioni interessanti sull’evoluzione del calciatore e sui cambiamenti nel gioco dell’Atletico Madrid.
La produzione offensiva di De Paul
La prima cosa che balza all’occhio, rispetto alle passati stagioni, è l’impoverimento della produzione offensiva. Se nelle precedenti tre stagioni i suoi numeri erano stati di tutto rispetto per un centrocampista offensivo (9 gol e 9 assist nella stagione 20/21, 7 gol e 6 assist nella 19/20 e 9 gol e 9 assist nella 18/19), nell’annata in corso ha realizzato 0 reti e offerto un solo assist in 19 presenze.
Anche il dato sui tiri è significativo (tutte le statistiche su questo aspetto fanno riferimento al modello di Understat): l’anno scorso effettuava 2,30 tiri per 90 minuti, la stagione precedente addirittura 2,70; attualmente ne effettua 1,03. Ed è calata anche la qualità dei tiri presi: se è rimasta invariata quella dei tiri da fuori area (0,03 xG per tiro), per quanto riguarda i tiri dall’interno dell’area di rigore l’anno scorso valevano 0,26 xG per tiro (con 7 gol realizzati), mentre quest’anno appena o,o8 xG per tiro.
La nuova posizione in campo
Una diminuzione dei numeri offensivi era prevedibile in una squadra che abbonda di tiratori (del resto, nell’Udinese dello scorso anno, De Paul era l’unico a effettuare più di due tiri a partita, tra i giocatori con più di 1200 minuti disputati), ma questo calo drastico è spiegabile con la nuova posizione assunta in campo dal centrocampista argentino.

Heat map di De Paul (via Sofascore) relativa alla stagione 20/21

Heatmap di De Paul (via Sofascore) relativa a questa stagione: si nota come la posizione sia più arretrata e più centrale
Ciò è avvenuto anche per un cambiamento nello scaglionamento offensivo dell’Atletico Madrid. Se l’anno scorso c’era il solo Koke davanti alla difesa, a formare un rombo con i tre difensori nella prima impostazione, Simeone ora sceglie sempre più spesso la soluzione con il doble pivote, probabilmente per dare maggiore equilibrio a una squadra che non di rado schiera 3 attaccanti insieme a elementi comunque offensivi come Lemar o Carrasco.

In questo sviluppo di gioco si vede bene la mediana a due composta da Koke e De Paul con Lemar e Joao Felix nei mezzi spazi e Carrasco e Llorente a tenere l’ampiezza
De Paul si è quindi ritagliato il suo spazio accanto a Koke. A differenza del capitano, però, lo si può vedere spesso allargarsi sul centro destra, quasi da braccetto, per trovare più spazio di manovra e traiettorie interessanti per far progredire l’azione.

Per non rimanere intasato nelle maglie fitte del Valencia l’argentino si allarga sulla destra così da poter ricevere il pallone più comodamente
Non a caso De Paul si trova coinvolto in maniera massiccia nel gioco dei campioni di Spagna. Completa infatti 44,6 passaggi per partita con quasi l’80% di precisione (migliorando le sue statistiche rispetto alle stagioni italiane), ed è tra i primi della sua squadra per passaggi progressivi, secondo le statistiche di Fbref. Uno dei suoi pattern preferiti è infatti la sventagliata in diagonale che taglia il campo da una parte all’altra per trovare il compagno libero sul lato debole.
Affinare i meccanismi difensivi
Negli ultimi anni in serie A, De Paul si è trasformato e da indolente trequartista è diventato una mezz’ala a tutto campo, capace di dare un notevole contributo in fase di non possesso. Questo requisito, lo sappiamo, è indispensabile per avere un posto in una squadra di Diego Simeone. L’argentino arrivava a Madrid forte di questo bagaglio tattico che però il Cholo ha ulteriormente affinato.

Pau Torres avanza nella metà campo Atleti con De Paul che deve uscire su di lui

De Paul esce su Pau, ma fa un passetto verso sinistra per coprire con intelligenza la linea di passaggio verso Trigueiros
Nella sua nuova posizione è inoltre cresciuto il numero dei contrasti (ora ne effettua 2,41 a partita) e di azioni di pressing (21,8 a partita), secondo sempre i dati Fbref.
In conclusione, dopo il primo semestre abbondante di esperienza madrilena, il rendimento di De Paul è più che soddisfacente. In una stagione finora deludente, l’ex Udinese è stato uno dei più positivi tra i colchoneros. Simeone ha preso tra le mani un giocatore maturo e lo ha adattato alle circostanze che il gioco dell’Atletico richiedeva: da trequartista o mezz’ala di inserimento, l’argentino è ora un centrocampista centrale capace di dettare i tempi dell’azione. Tutto questo, però, a scapito di un ridotto contributo offensivo: e date le qualità del giocatore, in futuro dovrà necessariamente essere sfruttato di più col suo tiro da fuori o con la sua abilità nell’ultimo passaggio.
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