De Paul e l’Atletico: un matrimonio perfetto
Al termine di un campionato di serie A che lo ha visto tra i protagonisti (unanimemente sul podio dei migliori centrocampisti del campionato insieme a Barella e Kessié), Rodrigo De Paul ha continuato a stupire nella Copa America vinta dall’Argentina in finale contro il Brasile, per 1-0 con gol di Di Maria e proprio con un assist dello stesso De Paul.
Se ormai sono già 2-3 stagioni che l’argentino ha impresso un deciso cambio di passo alla sua carriera, in quest’ultima annata ha ancor di più innalzato il livello delle sue giocate rendendo chiaro e lampante al pubblico nazionale e internazionale che il palcoscenico di Udine gli stava ormai troppo stretto. Con 9 gol (suo massimo in carriera, eguagliata la stagione 18/19) e 11 assist ha dato un aiuto fondamentale per la tranquilla salvezza dei friulani che si sono appoggiati quasi interamente al suo talento per rimanere costantemente fuori dalla zona rossa.
E il range di colpi mostrati è stato assolutamente vario: dalla progressione sulla trequarti con tocco di esterno nell’angolino, allo stilosissimo piattone aperto per prendere controtempo il portiere, al chirurgico destro da fuori scagliato con 3 avversari alle calcagna e uno spazio angusto per caricare la gamba; oltre a un percorso netto dal dischetto (3/3 rigori segnati).
De Paul ha quindi segnato molto, e fatto segnare altrettanto attirando l’attenzione dell’Atletico Madrid che ha deciso di portarselo a casa per 35 milioni, cifra decisamente contenuta se comparata ai prezzi che girano attualmente, in un matrimonio che sembra perfetto.
Cosa può apportare De Paul all’Atletico Madrid
Soprattutto negli ultimi due anni Rodrigo De Paul ha arretrato la sua posizione: da classico trequartista a mezz’ala. Il nuovo ruolo non ha limitato il suo potenziale offensivo, mentre lo ha fatto crescere dal punto di vista difensivo: in una squadra reattiva come l’Udinese, spesso impegnata in lunghe fasi di difesa posizionale, ha mostrato un’abnegazione non comune e un’attenzione costante nel calibrare coperture, diagonali difensive, angoli di pressione.
Se, verosimilmente, Simeone continuerà, nella stagione 2021-22 con lo stesso modulo di quella appena trascorsa, il ventisettenne argentino verrà utilizzato con funzioni in parte simili a quelle che ha svolto finora all’Udinese. Probabilmente, però, dovrà cambiare lato del campo: il ruolo di mezz’ala destra è appannaggio di Marcos Llorente, elemento determinante nella vittoria della Liga, e così De Paul potrebbe ricoprire il ruolo che è stato di Thomas Lemar.

La struttura posizionale che abbiamo visto tante volte nell’Atletico 20/21: Joao Felix (o Correa) al centro, Llorente a destra e Lemar a sinistra, tutti tra le linee avversarie
In questo senso, per il suo inserimento tra i colchoneros, sarà fondamentale l’intesa che si creerà sulla catena di sinistra con Carrasco. Il belga preferibilmente parte largo, può attaccare la profondità, ma anche, e soprattutto, ricevere sui piedi per giocarsi l’1vs1 contro il terzino avversario confidando nella sua tecnica di dribbling e sulla sua velocità. Ma Carrasco non disdegna di giocare tracce interne: in questo senso anche De Paul dovrà alternare ricezioni nel mezzo spazio ad altre largo sulla sinistra, in armonia con le rotazioni posizionali della squadra.

Carrasco si trova inizialmente nel mezzo spazio sinistro (ma poi si allargherà per creare spazio centralmente), mentre Saul si trova largo
Anche in fase di non possesso il suo ruolo sarà piuttosto fluido per adattarsi al particolare sistema di scalate dell’Atletico che prevede un sovraccarico del lato forte per limitare spazi e linee di passaggio agli avversari.
De Paul inoltre sembra un acquisto perfetto per i campioni di Spagna per il suo bagaglio di caratteristiche. In primis è un giocatore che sa far avanzare palla al piede la squadra. Secondo i dati Fbref ha effettuato 9,21 progressioni in avanti ogni 90 minuti, 4,07 nell’ultimo terzo di campo.
Le sue conduzioni sono state estremamente utili in una squadra dal livello qualitativo piuttosto basso come l’Udinese, ma lo possono essere anche in una squadra come l’Atletico che ha spesso risalito il campo tramite combinazioni con il terzo uomo con Suarez impiegato come sponda per superare le linee di pressione avversaria. In questo senso un giocatore come De Paul dà una soluzione in più e potrebbe rendere le transizioni positive ancor più ficcanti.
Altro plus che l’argentino porterà alla truppa di Simeone è la soluzione dalla distanza. De Paul è un giocatore che ha tirato molto nell’ultima stagione con 2,25 tiri a partita. Nell’Atletico solo Suarez ha fatto meglio di lui con 3,51 tiri (sul podio ci sono Joao Felix con 2,04 e Correa con 1,99), mentre Lemar, 1,68. Sicuramente si potrà prendere meno tiri rispetto alla sua avventura in Friuli, ma il dato è significativo perché mostra il coraggio e la personalità di provare la conclusione. E proprio la capacità di scagliare tiri dalla distanza potrebbe essere un ulteriore aspetto delle qualità che De Paul porterà in dote, in una squadra che, per le qualità dei suoi attaccanti, ci ha provato forse troppo poco dalla distanza.
In definitiva, visto il prezzo e le qualità del giocatore, l’acquisto di De Paul rischia di essere uno dei colpi dell’estate. L’incognita rimane quella del salto di qualità da una piazza di provincia a una in cui le aspettative sono molto più alte e i margini di errore molto più ristretti. Ma, anche in questo senso, l’argentino sembra maturo e con la giusta forza mentale per non scomporsi.
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