Nonostante il risultato finale – un 4-0 roboante, arrotondato da due rigori realizzati dall’italiano Jorginho – non è stato un Chelsea brillante, quello visto nel pomeriggio nel derby di Londra.

Il Crystal Palace aveva imbottigliato bene gli uomini offensivi di Lampard nel suo stoico 4-4-2 difensivo, chiudendo tutti i corridoi centrali, di conseguenza costringendo il Chelsea ad allargare sugli esterni, per poi provare cross e traversoni per lo più pochi pericolosi.

Alla fine a sbloccare la gara sono stati un paio di episodi abbastanza fortunosi, errori un po’ grossolani della difesa di Hodgson, e una buona gestione dei calci piazzati per i padroni di casa.

Abbiamo visto Werner e Abraham schierati insieme, ma con il tedesco arrivato dal Lipsia ad inizio estate, in una posizione di partenza più laterale. Ovviamente la sua funzione era quella di stringere dentro il campo, diventando una sorta di seconda punta, affianco al compagno.

Werner qui si sposta sul lato destro, Havertz si è già pronto all’inserimento, il Chelsea sviluppa l’azione lateralmente

Non è ancora chiara neanche la posizione e il ruolo di Havertz. Arrivato dal Bayer Leverkusen (dove giocava nell’ultimo periodo come falso centravanti), il giovane connazionale di Werner era nominalmente il trequartista del 4-2-3-1 scelto da Lampard, ma di fatto andava ad occupare l’area, fungendo più da invasore che da costruttore.

Occupazione dell’area su un cross dal lato destro. Abraham, Werner e Havertz sono gli attaccanti.

L’anima del centrocampo del Chelsea continua ad essere Kanté, non solo straordinario recuperatore di palloni, ma anche importante sbocco per la manovra quando il vero regista della squadra, Jorginho, viene marcato a uomo. Per risalire il campo, Lampard, verosimilmente avrà una grossa mano quando tornerà disponibile Ziyech.

Il marocchino ex Ajax è un giocatore che attrae naturalmente la palla, e altrettanto naturalmente la smista con velocità e precisione, scegliendo i tempi con cui accelerare i ritmi o gestire le gare con la pausa, con la genialità che lo contraddistingue. Con lui in campo, forse vedremo la squadra che Marina Granovskaia aveva in mente.

Jorginho per sfuggire alle marcature avversarie si è allargato lateralmente a destra, fungendo da “terzo” centrale difensivo, con Kanté davanti la difesa.

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