Analisi tattiche, Champions League

Milan – Atletico Madrid: l’analisi tattica

On Settembre 30, 2021
By Lorenzo Lauria | 0 Comments

Una serata amara quella del ritorno in Champions League a San Siro del Milan dopo 7 anni dall’ultima volta (ironia della sorte, proprio contro l’Atletico di Simeone). I rossoneri capitombolano nel finale di partita dopo essere riusciti a mantenere per quasi tutta la gara il gol di vantaggio segnato da Rafael Leao al 20’ del primo tempo. La svolta definitiva della partita avviene una manciata di minuti dopo, con Kessié che viene espulso dall’arbitro Cakir per doppia ammonizione. Da quel momento il Milan sceglie di adottare una strategia totalmente conservativa, lasciando il controllo territoriale all’Atletico che non trova la via della porta di Maignan fino al finale di partita, quando i cambi offensivi del Cholo Simeone danno i frutti sperati e prima Griezmann on una girata in area di rigore e poi Suarez con un rigore contestato nel recupero abbattono il muro retto dai padroni di casa.

PRIMO TEMPO

Nella scelta della formazione iniziale da schierare, i due tecnici si trova alla viglia della gara in due situazioni differenti. Pioli è alle prese con alcuni uomini ancora acciaccati e si trova di fronte a un undici obbligato, con Rebic ancora nel ruolo di punta centrale. Dietro Romagnoli prende il posto di Kjaer. Simeone conferma lo schieramento adottato recentemente, con una difesa a tre, Marcos Llorente e Koke al fianco di Kondogbia e davanti Correa a supportare Suarez. Rimangono in panchina i nuovi acquisti Cunha, De Paul e Griezmann, così come Joao Felix.

Fin dai primi sono i padroni di casa a dimostrarsi più pimpanti e aggressivi sulle seconde palle, assumendo il controllo del gioco. L’idea del Milan è quella di dilatare le maglie del centrocampo a quattro dell’atletico con una costruzione bassa, per poi attaccare lo spazio alle spalle dei mediani ospiti.

Questo sviluppo porta a un’incursione palla al piede di Theo Hernandez fino alla trequarti offensiva. La costruzione del Milan passa sempre per l’esterno per svuotare lo spazio alle spalle dei mediani. In questo caso il movimento di Kessié porta Kondogbia fuori posizione.

 

In fase difensiva invece il Milan appena persa palla prova la riaggressione immediata con l’accoppiamento uomo vs uomo. Uno dei problemi dell’Atletico nel primo tempo è stato la mancanza di collegamento tra il blocco basso e i due attaccanti, che raramente si abbassavano per offrire soluzioni di passaggio.

 

Il grande sforzo di intensità del Milan matura i suoi frutti al minuto 20 del primo tempo: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Brahim Diaz si trova sul lato destro dell’area. Dopo aver attirato su di sé due difendenti dell’Atletico, scarica su Leao che realizza con un rasoterra alla destra di Oblak.

Al minuto 29 della prima frazione la partita cambia di nuovo: Kessié commette un’ingenuità entrando in ritardo su uno scarico di Marcos Llorente, l’arbitro Cakir lo punisce con la seconda ammonizione. Pioli corre ai ripari ricostituendo la struttura del centrocampo, con Tonali che prende il posto del sacrificato Rebic.

Il Milan comincia progressivamente a rinunciare quasi del tutto alla gestione della palla, l’Atletico cerca di accelerare le operazioni di recupero avanzando la posizione di Trippier (che permette a Llorente di stringere verso il centro del campo favorendo l’uscita palla). I rossoneri avrebbero anche l’occasione clamorosa per raddoppiare: un rinvio di Maignan pesca direttamente Leao al limite dell’area, che con una prodezza tiene a distanza Felipe e tenta una rovesciata che si stampa sulla traversa.

SECONDO TEMPO

Al rientro dagli spogliatoi Simeone cerca di dare un tono ancora più offensivo alla sua squadra, facendo entrare Renan Lodi, De Paul e Felix (subentrato a Trippier già a fine primo tempo). Il Milan si ritira progressivamente sempre più nella propria trequarti, cercando però di mantenere le distanze corte tra gli uomini.

Rinunciando alla pressione in avanti, la squadra di Pioli almeno la difesa in linea e lontano il più possibile dalla propria area.

 

In questa fase della partita gli spagnoli tengono gli esterni molto larghi provando a sfruttare la superiorità numerica con frequenti cambi di gioco, ma una volta arrivati al limite dell’area i giocatori di Simeone ritardano la giocata risolutiva permettendo al Milan di ricompattarsi sempre in zona palla.

Il tecnico madridista prova a invertire il senso della partita schierando anche Griezmann e Lemar, con la sola conseguenza però di ingolfare ancor di più una trequarti già affollata.

È solo a pochi minuti dalla fine che l’Atletico pareggia i conti sull’unica disattenzione della retroguardia milanista: Lemar si abbassa per giocare il pallone lasciando la corsia libera per la corsa di Renan Lodi. Florenzi si lascia attrarre dalla palla e non assorbe il taglio del terzino brasiliano, che di testa mette al centro per Griezmann che anticipa tutti e segna il gol dell’1-1.

 

Nei minuti di recupero arriva anche la beffa per il Milan: al termine di un’azione confusa in area di rigore, al termine di un rimpallo la palla sbatte involontariamente sul braccio di Kalulu, portando l’arbitro a fischiare il calcio di rigore. Dal dischetto Suarez opta per la soluzione bassa a centro porta, spiazzando Maignan.

Sulla prima e unica volta che Tonali si lascia attaccare alle spalle, De Paul trova l’imbucata per Suarez. Il Milan è punito per due disattenzioni.

 

CONCLUSIONI

Il Milan resta così a zero punti dopo due partite nel proprio girone, un risultato forse un po’ troppo penalizzante per i ragazzi di Pioli viste le prestazioni di livello contro due avversari di caratura ed esperienza maggiore in questa competizione. L’Atletico invece con questa vittoria sistema la classifica parziale, confermando però le perplessità per un avvio di stagione in chiaroscuro. Il mercato estivo ha portato in dote a Simeone grandi nomi nel reparto offensivo, starà ora al tecnico argentino trovare la quadra per far coesistere tutte le sue bocche da fuoco.

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