Per il Barcellona, l’8 agosto 2021 è stato la fine di un’era con la conferenza stampa di addio di Lionel Messi. Se, dal punto di vista dell’immaginario collettivo, sarà impossibile ricreare un duo così iconico come quello tra il numero 10 argentino e la maglia a strisce blaugrana, dal lato strettamente di campo Koeman ha dovuto accelerare una transizione che si prevedeva sarebbe avvenuta, come anche da dichiarazioni del presidente Laporta, nel prossimo biennio.
E così le prime due partite della Liga 2021/22 ci hanno dato un primo ma significativo assaggio di quello che sarà il Barcellona senza il suo, ormai ex, capitano e simbolo. Con risultati tutto sommato positivi con 4 punti raccolti frutto della sicura vittoria contro la Real Sociedad nella prima giornata e il pareggio acciuffato nel finale a San Mames contro l’Athletic Bilbao, campo sempre ostico per i catalani.
Pur alle prese con diverse assenze di peso l’allenatore olandese può dire di aver trovato l’ossatura della squadra titolare con Ter Stegen (al momento sostituito da Neto perché infortunato) in porta, la difesa a 4 formata da Dest, Pique, Eric Garcia (al momento preferito ad Araujo per la sua maggior qualità tecnica nell’uscita del pallone) e Jordi Alba; il centrocampo composto da Busquets, De Jong e Pedri e un attacco dove i punti di riferimento sono Griezmann e Depay, ma che aspetta ancora Ansu Fati, Dembele e Aguero per girare al massimo del potenziale.
Il Barcellona presserà più alto
Uno dei problemi del Barça nella stagione passata, era stata la gestione della pressione alta. Per effettuare un pressing alto efficace servono giuste distanze e un’attenzione collettiva. E Lionel Messi, in quest’ultima fase della sua carriera, non era più quel giocatore in grado di pressare efficacemente, pregiudicando così l’intera organizzazione di squadra che sceglieva di pressare alto solamente in determinate circostanze (come sul rinvio del portiere).
Senza la Pulga, tutti gli altri giocatori dovranno responsabilizzarsi maggiormente a partire da questa situazione di gioco. Non è un caso infatti che, nelle prime due partite di campionato, l’indice PPDA del Barcellona sia stato di 6,86 contro la Real Sociedad e di 6,06 contro l’Athletic Bilbao (dati Understat). Il lavoro del tridente è stato considerevole con le tre punte abili a dividersi lo spazio e gli uomini da attaccare, ben supportati dalle mezzali Pedri e De Jong

Depay, Griezmann e Braithwaite sono posizionati intelligentemente in modo da poter decidere quale avversario attaccare a seconda di dove andrà il pallone

La Real Sociedad gioca la palla sulla fascia dove Munoz viene aggredito da Dest e raddoppiato da Griezmann

Il pallone arriva avanti dove Garcia accorcia ottimamente e riesce ad anticipare l’avversario. Sulla transizione Braithwaite segnerà il gol del 2-0
Un attacco più fluido
Come detto, la terza linea blaugrana è quella che deve ancora svelare per intero il suo potenziale. Già però si intravede quella che sarà una delle caratteristiche fondamentali, ovvero la fluidità. Almeno in partenza, nei primi due match ufficiali stagionali, abbiamo visto Braithwaite partire da sinistra, Depay al centro e Griezmann da destra in zolle di campo che prima erano presidiate dalla Pulga e che gli erano interdette

Heatmap di Griezmann contro l’Athletic Bilbao (da Sofascore): ha toccato molti palloni sul centrodestra, ma il francese ha svariato su tutto il fronte offensivo
Ma il ruolo di Depay è stato molto interessante: da riferimento centrale ci sono state molte occasioni in cui l’olandese è venuto incontro al pallone per attirare un centrale avversario e aprire spazi per gli inserimenti dei compagni

Depay viene incontro e riceve tra le linee, mentre Braithwaite rimane centralmente

Non appena sull’olandese esce un centrale avversario aprendo un buco, Braithwaite attacca la profondità e viene servito coi tempi giusti
L’aggiunta dello stesso Depay (che sabato ha trovato il primo, bellissimo gol, col Barcellona), insieme a giocatori come Aguero o Braithwaite sarà chiave anche per l’attacco alla profondità: soluzione tattica che troppo spesso è mancata nella passata stagione (tanto che a un certo punto Koeman aveva accentrato Dembele per sfruttare la sua velocità con risultati altalenanti).
Ma ad attaccare gli spazi lasciati liberi da Depay sono stati anche centrocampisti e addirittura terzini come nell’occasione seguente contro la Real Sociedad

Jordi Alba serve Depay che viene attaccato sulla linea di metà campo

L’olandese è bravissimo a girarsi e a servire De Jong che si propone

E a sua volta anche De Jong è illuminante nello smarcare di prima Jordi Alba che, dopo fuga solitaria, concluderà sul palo una grossa chance
In definitiva, sostituire Messi non è possibile, ovviamente: troppa la sua classe, immensa la sua forza di gravità che esercita su compagni e avversari. Il Barcellona 2021/22 sta però già cercando e trovando soluzioni grazie a un tasso tecnico complessivo ottimo e a nuove soluzioni tattiche che col tempo saranno sempre più affinate.
Per il momento dalle prime due partite stagionali il bicchiere può essere mezzo pieno: molto bene con la Real Sociedad dove i catalani hanno asfissiato nel pressing la squadra di Alguacil, meno convincente la prova contro i baschi di Bilbao, capaci di aggredire le principali fonti di gioco blaugrana e indurle in errore. Koeman però sa che, dopo un estate molto complicata, la strada tracciata sembra promettente e può lanciare il guanto di sfida ai campioni dell’Atletico Madrid
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