Atalanta-Lazio è stata una gara spettacolare fin dai primi minuti, decisa alla fine da una serie di episodi favorevoli alla squadra di Gasperini, ma che non ha di certo sminuito l’approccio tattico della squadra di Inzaghi, che a un certo punto della partita è andata pure in vantaggio.
Il gol del vantaggio dell’Atalanta è arrivato di fatto al primo tentativo dei padroni di casa, su un calcio d’angolo. La spizzata sul primo palo mette in difficoltà la linea difensiva della Lazio, che non è poi reattiva sulla ribattuta dopo il tiro di Palomino e permette a Djimsiti di portare la propria squadra avanti (l’ennesimo gol di un difensore atalantino).
34 – Nelle ultime due stagioni, nessuna squadra dei top-5 campionati europei ha segnato più gol dell'#Atalanta (34) con i propri difensori considerando tutte le competizioni. Atteggiamento.#AtalantaLazio pic.twitter.com/f4r3MNzpv6
— OptaPaolo (@OptaPaolo) January 27, 2021

Marcature dell’Atalanta sui centrali della Lazio. I biancocelesti hanno grosse difficoltà ad impostare da dietro, e perdono un numero enorme di palloni in fase di costruzione.
Dopo pochi minuti la Lazio mette in pari la gara anche lei alla prima occasione utile. Nell’occasione del pareggio è fondamentale la funzione di Acerbi, praticamente un esterno più che un centrale difensivo, impegnato a sovraccaricare la fascia sinistra e, in questo caso, addirittura assist-man per il primo gol di Muriqi in maglia biancoceleste.

Come nasce il gol del pareggio della Lazio: Fares stringe la propria posizione, Acerbi attacca la fascia, Milikovic-Savic lo serve con un bel lancio che velocizza l’azione
La posizione di Acerbi ha creato problemi alla difesa dell’Atalanta per tutto il primo tempo, non è un caso che il gol dell’1-2 sia nato da una sua conduzione solitaria, poi portata a termine dallo stesso centrale ex-Milan.
Al 36′ arriva il pareggio dell’Atalanta grazie al gol del Malinovskyi. La rete nasce da un lancio in profondità sul lato destro del campo, attaccato da Muriel. Quello fra il colombiano e Hoedt è assolutamente un mis-match in velocità, il suggerimento all’indietro per Malinovskyi è semplice e geniale, e l’ucraino non può far altro che armare il proprio sinistro e battere Reina.
Un primo tempo che ha messo in luce le strategie di entrambi gli allenatori, che dopo qualche minuto, hanno rinunciato a costruire da dietro, puntando sui lanci diretti verso l’attacco. Più strutturata l’idea di Inzaghi (che avevamo visto anche contro la Roma, nel derby), con una squadra di fatto quasi divisa in due, con Reina che assume molte responsabilità in fase di costruzione e di fatto agisce come playmaker della Lazio e salta la pressione della squadra di Gasperini con dei lanci diretti verso le punte, o Milinkovic Savic.
Nel secondo tempo Inzaghi sceglie di inserire subito Parolo (per Patric), come centrale difensivo, e Lazzari al posto di Fares, togliendo nel frattempo due ammoniti dal campo. La scelta di inserire Lazzari paga subito, visto che è l’esterno ex Spal a far espellere Palomino per fallo da ultimo uomo e contribuisce a cambiare la storia della gara.
Nel momento in cui però l’Atalanta sembra più vulnerabile, arriva il gol del vantaggio, grazie all’aggressività di Romero su Hoedt, decisamente disastroso in questa gara.

Romero decisivo nel gol che deciderà poi la partita. Aggredisce Hoedt sulla seconda palla e si spinge subito in avanti per poi servire l’assist decisivo per il gol del russo
I due allenatori dopo un’ora di gioco mettono mani alle formazioni e rimescolano un po’ tutto. Gasperini inserisce Zapata per tenere su la squadra, togliendo tutto il tridente d’attacco (probabilmente sfiancato dal lavoro difensivo), Toloi e de Roon per coprire meglio il centro del campo. La Dea ha anche l’occasione per andare verso il doppio vantaggio, grazie all’ennesimo errore di Hoedt che concede un rigore per un fallo su Zapata, ma Reina la tiene in vita la Lazio parando il penalty.
Una volta sfiorato il 4-2 l’Atalanta ha abbandonato il consueto atteggiamento iper aggressivo per confinarsi in area di rigore, e cercare di portare la vittoria difendendosi nel migliore dei modi. Simone Inzaghi ha provato a ridisegnare la sua squadra puntando soprattutto sui cross provenienti dal lato destro… tendenza accentuata con l’ingresso di Lulic, piazzato anche lui su quel lato, cercando di puntare sul 2 vs. 1 contro Gosens, notevolmente il più stanco nella linea difensiva della Dea.

Tutto il potenziale offensivo della Lazio, con Muriqi, Correa, Immobile e Milinkovic Savic in area e Akpa Akpro lì vicino.
I tentativi della Lazio di andare al pareggio alla fine si sono ridotti ad una circolazione ad U abbastanza prevedibile, e a tanti cross ben respinti dalla difesa di Gasperini. Sono ben 30 i tentativi di cross effettuati dalla squadra di Inzaghi, e solo 7 di questi sono stati completati.
Alla fine gli errori in fase difensiva commessi nella prima ora di gara sono stati fatali per la Lazio, e decisivi per l’Atalanta. I biancocelesti avranno la possibilità di riscattarsi già domenica, in una curiosa riedizione della sfida, nello stesso campo, ma valevole per il campionato.
Non è difficile credere che l’andamento di questa gara sarebbe stato diverso con i titolari della Lazio in campo. Anche l’Atalanta aveva rimaneggiato la squadra (in particolare non giocavano de Roon, Toloi ed Ilicic), ma quello di Gasperini non è stato un turn over larghissimo come quello effettuato da Inzaghi, che ha pagato in particolare la presenza in campo di Hoedt e anche la scarsa verve offensiva di Pereira.
Questa importante sfida di Coppa Italia ci ha dato comunque una grossa idea su cosa aspettarci domenica pomeriggio: due squadre che rinunceranno a costruire con pulizia da dietro, e che continueranno a puntare sugli attacchi diretti e probabilmente metteranno in campo un’aggressività diversa. A fare la differenza sarà la qualità dei due uomini più importanti che, probabilmente, saranno in campo: Immobile e Ilicic.
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