La FK Crvena zvezda, meglio nota in Italia come Stella Rossa di Belgrado, sarà la prossima avversaria del Milan nei sedicesimi di Europa League: una squadra storica, ex “big” del calcio europeo, sarà una bella “gatta da pelare” per i rossoneri.

Scopriamo insieme la squadra serba e che tipo insidie dovrà fronteggiare la squadra di Stefano Pioli.

LA STORIA DEL CLUB IN BREVE

La Stella Rossa nasce nel 1945 a Belgrado presso l’Università della stessa capitale serba (e in precedenza della Ex-Jugoslavia), ereditando quanto apparteneva alla SK Jugoslavija e i giocatori del BSK Belgrado: l’unica differenza con le defunte società fu l’aggiunta di una stella rossa nel logo del neonato club.

Già nel ’46 la Stella Rossa vince il suo primo campionato ; nel ’51 arriva il primo trionfo nel massimo campionato jugoslavo.

Successivamente, dopo un piccolo periodo di crisi a cavallo del 1960, la Stella Rossa, sotto la guida di Miljan Miljanic, torna a dominare in patria ma soprattutto a far paura a livello europeo; sino al 1986 la squadra rimase un osso duro da battere anche in campo europeo.

In quell’anno la società si pose l’obiettivo di vincere in Coppa dei Campioni, attuando una grande rivoluzione della rosa: vennero inseriti una serie di ragazzi giovani e talentuosi, i quali alzarono la qualità del club e, di conseguenza, anche le aspettative.

Dopo una serie di buone apparizioni, arrivò la vittoria della Coppa dei Campioni nel 1991, battendo l’OM a Bari, davanti a 60 mila spettatori.

Negli anni ’90 la Stella Rossa ha dovuto fronteggiare una serie di problematiche collegate soprattutto alla guerra nei balcani: addirittura la UEFA arrivò a bandire le squadre jugoslave dalle competizioni europee.

LA RIVALITA’ COL PARTIZAN

Quando si parla di Stella Rossa, inevitabilmente non si può non parlare della rivalità, tra le più sentite del panorama calcistico, con i cugini del Partizan di Belgrado: i “Delije”, ovvero gli Eroi, i coraggiosi, della Stella Rossa contrio i “Grobari”, i becchini del Partizan.

La rivalità fra le due tifoserie si intreccia con la storia della città e della Nazione serba, nonchè con la criminalità organizzata cittadina: c’è chi addirittura riuscì a “sfruttare” questi ultras per scopi ben diversi da quelli sportivi. Željko Ražnatović, soprannominato “Arkan”, capo ultras della Stella Rossa, riuscì a unificare i tifosi nello stadio del Marakana di Belgrado nel nome di Slobodan Milošević, all’epoca Presidente della Serbia, costituendo una vera e propria formazione paramilitare, “Le Tigri di Arkan”.

I militari si resero protagonisti di una serie di gravi crimini di guerra nei confronti delle popolazioni musulmane presenti nella ex Jugoslavia: di fatto, le “Tigri”, furono i principali protagonisti del terribile tentativo di “pulizia etnica” in corso nel Paese durante la guerra dei Balcani.

Questa storia, che abbiamo riassunto brevemente, ci da l’idea di che tipo di persone sono i tifosi della Stella Rossa.

Il Partizan invece, che nacque sempre nel 1945 come squadra dell’esercito, ad oggi vede i suoi ultras divisi per il “controllo della curva”: gli “Alcatraz” arrivarono addirittura allo scontro con un gruppo di tifosi più piccolo denominato “Young Boys”, culminato con diversi feriti anche gravi e vari arresti. Insomma, anche i tifosi bianconeri possiamo definirli come “persone poco raccomandabili”.

In sintesi, a Belgrado, essere dei “Delije” o dei “Grobari” è molto più che essere tifosi di una squadra di calcio: si sceglie di appartenere a un gruppo sociale piuttosto che ad un altro, con i suoi ideali e le sue tradizioni. Una rivalità che ha causato migliaia arresti, scontri armati e persino più di qualche morto.

Il risultato in campo, dunque, è relativo, quel che conta davvero è mostrare di essere i migliori sugli spalti: l’appartenenza a una tifoseria o ad un’altra vale più di una semplice partita di calcio.

LA STELLA ROSSA AI GIORNI NOSTRI

Oggi l’allenatore della Stella Rossa è Dejan Stankovic, ex centrocampista dell’Inter. Attualmente in campionato hanno 9 punti di vantaggio sulla seconda che, manco a farlo apposta, è il Partizan. Da sottolineare che in Serbia è prevista una lunga pausa invernale del campionato: i Serbi sono stati a riposo dal 19 dicembre al 7 febbraio.

stella rossa stankovic

Scorrendo la rosa della Stella Rossa balzano all’occhio subito due italiani: Diego Falcinelli, ex punta tra le altre di Crotone e Bologna, e Filippo Falco, appena arrivato dal Lecce.

Il portiere titolare è l’esperto Milan Borjan, capitano della squadra serba: un metro e 95 di altezza, si tratta di un portiere affidabile e un ostacolo da non sottovalutare per la squadra rossonera.

In difesa, occhi puntati su Milan Galjc, terzino ex Bordeaux, autore in questa stagione di 2 gol e 2 assist in 30 presenze totali, e Milan Rodic, esterno mancino ex Zenit di San Pietroburgo, giocatore esperto e di sicuro affidamento.

A centrocampo spiccano Guelor Kanga, nativo del Gabon ex Sparta Praga, trequartista autore di 3 gol e 5 assist in “solo” 20 presenze, e soprattutto Mirko Ivanic, centrocampista offensivo con all’attivo ben 13 gol in stagione, sicuramente la minaccia offensiva più temibile da affrontare per il Milan, se impiegato come “seconda punta”.

Davanti, oltre al già citato Falcinelli, si segnalano Katai, ala sinistra ex LA Galaxy, autore di ben 10 gol in sole 19 presenze totali, e El Fardou Ben, ex Olympiakos, agile punta centrale nativo di Comore.

Per quanto riguarda lo stile di gioco ricercato da Stankovic, partiamo con la lettura di alcune statistiche: in campionato la Stella Rossa ha subito solo 8 gol in 21 partite, segnandone ben 55. Guardando le stats in EL, forse più indicative per noi, la squadra serba ha subito 4 gol in 6 partite, di cui 2 giocate contro una buona squadra come l’Hoffenheim: possiamo quindi affermare che il livello di organizzazione difensiva è più ottima. Fra i risultati del girone spicca il 5 a 1 rifilato allo Slovan Liberec.

ANALISI TATTICA della STELLA ROSSA

Per quanto concerne l’analisi tattica, ci concentreremo sul match con l’Hoffenheim disputato in casa dei tedeschi: possiamo ipotizzare che l’atteggiamento dei serbi sarà abbastanza simile anche contro il Milan.

Partiamo dall’analisi della fase difensiva e successivamente transizione positiva/negativa messa in campo contro una compagine preparata e temibile come l’Hoffenheim:

Le due linee da 4 in fase difensiva della Stella Rossa.

In fase di non possesso si notano molto bene due linee da 4: agli esterni d’attacco dunque viene richiesto di sacrificarsi parecchio in fase difensiva, così come il trequartista, cerchiato in rosso, il quale si abbassa per aiutare i compagni lasciando sola la punta in attacco (quel giorno era Falcinelli).

 

Quando attacca la Stella Rossa tiene un terzino bloccato e imposta a “3”: qua, una volta persa palla, la linea a 3 scappa indietro per evitare l’imbucata.

Come moltissime squadre in Europa, la Stella Rossa imposta a 3 quando attacca, in questo caso non grazie alla famosa “Salida Lavolpiana“, bensì è uno dei due terzini a rimanere bloccato per formare la linea a 3, facilitando la costruzione dal basso e permettendo al compagno opposto di fascia di salire con più determinazione. In questa immagine i serbi avevano appena perso palla ed è ancora ben visibile la linea a 3 che “scappa” all’indietro per coprire la profondità.

 

Il contropiede serbo, scaturito dal 1vs1 vincente del terzino sinistro.

Come prevedibilmente accadrà anche contro il Milan, la Stella Rossa punterà molto sulle ripartenze: in questo caso dopo il recupero palla del terzino, 4 giocatori guidano la transizione offensiva che porta a una grossa chance non trasformata in gol. Gli altri giocatori in campo invece non seguono i propri compagni, preferendo rimanere bassi attendendo gli sviluppi dell’azione.

 

La difesa negli ultimi 25 metri della Stella Rossa.

Sarà da scoprire che tipo di approccio privilegerà la squadra di Stankovic per la doppia sfida con i rossoneri ma, in Germania,  i suoi ragazzi si sacrificarono molto, abbassandosi anche nell’ultimo quarto di campo per evitare di subire gol: in questo senso lo spirito di squadra dei serbi potrebbe rendere complicato per il Milan venire a capo dei bianco-rossi, soprattutto se la circolazione di palla della squadra di Pioli dovesse essere lenta e prevedibile.

Una grossa mano potrebbero darla gli esterni come Leao in grado di attaccare alle spalle la difesa avversaria prima che questa possa rintanarsi nella propria metà campo; viceversa, se non sarà possibile sorprendere i serbi alle spalle, serviranno delle giocate individuali in grado di creare superiorità numerica sulle fasce e liberare i migliori tiratori/crossatori rossoneri.

Per concludere l’analisi sulla fase difensiva, possiamo ricordare che, in questo specifico match, la Stella Rossa rimase in partita sino al 92′ quando, su una palla persa in uscita, subì il definitivo 2 a 0: fondamentale sarà dunque la prima fase di pressing dei rossoneri, di solito molto abili a soffocare la trama avversaria sin dai primi scambi fra i difensori serbi, i quali non sono proprio “irresistibili” con il pallone fra i piedi.

 

Passiamo ora all’analisi di qualche azione offensiva dei bianco-rossi:

Una rapida verticalizzazione da Rodic (uno dei migliori giocatori in campo) manda Falcinelli in porta.

Innanzitutto una premessa: tolti i difensori centrali, la squadra di Stankovic può vantare diversi giocatori molto tecnici. Uno di questi è Rodic, esterno sinistro a tutta fascia: qui il giro palla lo libera nei dintorni della metà campo e lo stesso, senza pensarci troppo, verticalizza (con il destro!) su Falcinelli, il quale sfrutta l’aiuto del trequartista che attira su di se 2 difensori (di fatto il trequartista agisce più da seconda punta in fase di possesso). Questa fase di gioco sarà molto delicata anche per il Milan che, come i tedeschi, ama pressare alto e giocare con la linea abbastanza “alta”.

 

stella rossa

La fase offensiva della Stella Rossa nell’ultimo terzo di campo.

Quando invece i serbi attaccano nell’ultimo terzo di campo, lo fanno coprendolo in ampiezza: di fatto, grazie ai 3 difensori bloccati dietro più un mediano di fronte a loro, la Stella Rossa attacca di solito con sei uomini. In questa immagine si nota bene come i terzini arrivino a giocare addirittura in linea con la punta (un po’ come fa l’Atalanta, per fare un esempio).

Anche in questo caso, Falcinelli si occupa dell’attacco della profondità, allungando la distanza fra i reparti avversari e offrendo una buona soluzione al portatore di palla.

 

stella rossa

I corner dei serbi.

Per finire, diamo uno sguardo ai calci d’angolo della Stella Rossa: la squadra di Stankovic ama batterli direttamente in area, sfruttando una batteria di saltatori niente male (la stazza dei difensori centrali potrebbe creare più di un problema ai rossoneri). In questo caso in area troviamo 5 giocatori ma, verso il finale di partita, i serbi arrivarono a portare anche 7 giocatori a saltare: in quell’occasione i tedeschi non subirono gol ma, in ben 4 tentativi di cross, la palla la prese un giocatore in maglia bianco-rossa. Anche l’Hoffenheim, come il Milan, difende con alcuni giocatori “a zona” e altri in marcatura “a uomo”: per evitare guai, potrebbe essere molto d’aiuto il lavoro di Ibrahimovic (o Mandzukic) sul primo palo.

In sintesi, possiamo affermare che la Stella Rossa potrebbe rivelarsi un osso duro da battere solo se il Milan non dovesse sbloccare il risultato nella prima parte della doppia sfida. A quel punto tutto si complicherebbe, con i serbi che potrebbero giocare per 180′ prevalentemente dietro la linea della palla, rendendo la doppia sfida una vera e propria “battaglia”. Inoltre, un importante aiuto per i rossoneri sarà la probabile mancanza dei tifosi serbi all’interno del Marakana di Belgrado: nonostante ciò, l’atmosfera all’esterno dello stadio potrebbe essere caldissima.

Se i rossoneri affronteranno la partita con l’atteggiamento giusto, il passaggio del turno non dovrebbe essere in discussione, fondamentali saranno:

  • il pressing alto del Milan, che dovrebbe mandare in grande difficoltà l’uscita dalla difesa palla a terra;
  • le verticalizzazioni dirette dei rossoneri verso la punta o verso gli esterni alle spalle della difesa, le quali dovrebbero evitare al Milan lunghi tratti si possesso palla sterile nella propria metà campo;
  • i calci piazzati, una delle armi più pericolose a disposizione dei serbi.

Riuscirà Pioli a motivare a dovere i suoi ragazzi per evitare brutte sorprese?

 

 

 

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