Dopo una stagione ben al di sopra anche delle più rosee aspettative (l’obiettivo stagionale era la salvezza) il Granada di Diego Martinez nella Liga 19/20 è riuscita a conquistarsi, in maniera del tutto sorprendente, un posto sul treno europeo.

L’avventura europea degli andalusi è stata circondata da una notevole dose di entusiasmo che, pure in assenza di tifosi, li ha aiutati a emergere e a conquistarsi prima il pass per la fase a gironi dell’Europa League, poi la qualificazione ai sedicesimi di finale contro il Napoli.

Il girone, ostico, era composto da PSV Eindhoven, PAOK Salonicco e Omonia Nicosia. Per il passaggio del turno sono stati decisivi i 6 punti raccolti nella doppia sfida contro i ciprioti dell’Omonia, non meno dell’impresa in Olanda quando, all’esordio assoluto nella competizione, il Granada ha sconfitto in rimonta per 2-1 il PSV con i gol di Molina e Machis.

Come gioca il Granada

Rispetto allo scorso anno, gli andalusi si sono rinforzati ma senza stravolgere l’ossatura della squadra. Sono infatti giunti rinforzi a centrocampo (Luis Milla) e in attacco (Luis Suarez e Molina), mentre nessuno dei pilastri è stato toccato.

Solitamente Martinez propone un 4-2-3-1 che può facilmente trasformarsi in un 4-3-3 (a seconda della posizione e dell’utilizzo dei centrocampisti) con Rui Silva in porta e una linea difensiva a 4 imperniata sui centrali Duarte e German Sanchez e i laterali Foulquier e Neva, autore quest’ultimo di una buona stagione.

Il centro qualitativo della squadra, però, risiede nella mediana dove Luis Milla e Yangel Herrera sono i due insostituibili (anche se il primo mancherà nella doppia sfida contro il Napoli), mentre giostrano al loro fianco Montoro e l’ex Roma e Lione Maxime Gonalons che in Andalusia ha trovato una buona continuità di rendimento.

Su Yangel Herrera è doveroso soffermarsi perché è l’uomo che più di tutti può cambiare la partita: la scuola di Pep Guardiola (proviene dalle giovanili del Manchester City) ha dato i suoi frutti rendendolo un centrocampista moderno e abile tecnicamente. Inoltre può contare su un fisico possente che gli permette di inserirsi con pericolosità in area di rigore: in questa stagione ha firmato ben 7 gol (tra cui uno la scorsa settimana, contro l’Atletico Madrid, al ritorno da un infortunio).

Granada

Quando Foulquier sta per far partire il cross, Herrera è ancora fuori area e la difesa non si preoccupa di lui

Grazie al suo tempismo negli inserimenti e ala sua forza fisica riesce ad arrivare per primo sulla palla e a mandarla in rete sovrastando anche un peso massimo come Diego Carlos

In attacco, infine, Martinez può disporre di una coppia di punte centrali esperte come Soldado e Molina, abili a punire anche in transizione: Soldado, però, per infortunio salterà la sfida contro i partenopei. Come non ci sarà neanche Luis Suarez (solo omonimo del più celebre conterraneo ora all’Atletico Madrid), uno delle sorprese della stagione del Granada. Con tutta probabilità, quindi, ci sarà spazio alla coppia di esterni formata da Kenedy e Machis.

Velocità e verticalità

A inizio stagione, complice probabilmente una preparazione volta ad affrontare i turni preliminari di Europa League, il Granada viaggiava a velocità molto alte proponendo un gioco fluido e molto piacevole. col sopraggiungere degli infortuni e della stanchezza connessa a un calendario cosi logorante, Martinez ha preferito tornare a un approccio più reattivo per sfruttare le capacità in campo aperto dei suoi velocisti e soprattutto per proteggere i suoi centrali difensivi che possono andare in difficoltà a giocare con tanto campo alle spalle.

Anche a inizio azione, gli andalusi tendono a giocare una palla lunga per scavalcare la prima pressione avversaria e attaccare le seconde palle. Non stupisce perciò trovare Rui Silva al terzo posto nella Liga per passaggi lunghi tentati (541, alle spalle solo di Herrera dell’Osasuna e di Dmitrovic dell’Eibar).

Molto importante diventa il ruolo degli esterni offensivi Kenedy e Machis. Entrambi sono chiamati a un compito non indifferente in fase di non possesso palla: in particolare l’ex Udinese si è dimostrato molto diligente e puntuale nelle diagonali di centrocampo

Machis Granada 1

Machis ripiega profondamente dentro il campo per dar man forte alla linea dei centrocampisti

E infatti è proprio lui che, chiudendo la diagonale, recupera palla su Moi Gomez

Ma anche in fase di possesso viene loro deputato un compito importante: Kenedy e Machis devono, con le loro progressioni far salire la squadra. Sono, difatti, nelle prime due posizioni per quanto riguarda i dribbling riusciti ogni 90 minuti (vincono, rispettivamente, 2.16 e 2,03 dribbling a partita). Machis è inoltre secondo per corse progressive effettuate grazie al suo baricentro basso e alla sua esplosività nelle gambe che gli consente di reggere il confronto fisico con tutti gli avversari.

Un’arma che, infine, il Napoli dovrà stare attento a non concedere al Granada è il tiro da fuori: la squadra di Martinez ha ottimi tiratori e nel corso della stagione non sono mancati gol spettacolari come quello di Kenedy contro il Villarreal.

Per il Napoli dunque si prevede una partita all’attacco nella quale la squadra di Gattuso sarà chiamata a fare gioco e a provare a scalfire una retroguardia andalusa molto raccolta ma non impenetrabile. In particolare la velocità di Oshimen e Lozano potrebbe mettere in difficoltà i centrali difensivi se non verranno adeguatamente supportati dai compagni.

I partenopei, nel doppio confronto, partono decisamente favoriti e una qualificazione del Granada sorprenderebbe tutti; ma proprio l’atteggiamento di chi non ha nulla da perdere e la mancanza del peso mentale della pressione del favorito potrebbero giocare a favore degli andalusi.

 

 

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